Intolleranza quotidiana

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Intolleranza quotidiana

Messaggioda dave » sab mag 08, 2010 12:58 pm

Visto che qui nel forum si parla molto spesso di extracomunitari, di razzismo o di fatti di cronaca legati a chi non è italiano, mi va di raccontarvi un fatto normalissimo di vita quotidiana, mosso dall'intento di mettere in luce come spesso l'intolleranza e il pregiudizio siano dentro di noi e non fuori.

Io da qualche tempo vivo in una nuova casa a Torino, in un quartiere semi-popolare (nel senso che, stando ai margini del centro, non fa parte della periferia e non è un quartiere di quelli a rischio). Il mio condominio ha più stranieri che italiani. I miei vicini di casa sono, penso, sudamericani e hanno 5 bambini, spesso lasciati soli anche di sera tarda, perché i genitori lavorano e hanno i classici contratti a tempo che vanno tanto di moda oggi. Mi capita spesso di raccontare ad amici o conoscenti di come siano incredibilmente silenziosi e tranquilli questi vicini. I bambini sono molto educati e solari. Qualche volta, è vero, ascoltano la musica a volumi molto alti e corrono e giocano, ma è più l'eccezione che la consuetudine (tenete conto che io lavoro sul computer molto spesso da casa).

Ebbene, due inquilini del piano di sotto - italiani - stanno smuovendo il mondo per far mandar via i miei vicini, perchè a loro detta fanno rumore continuamente. Ribadisco: io ho solo un muro che mi separa dalla loro abitazione e vivo il rapporto con loro in maniera assolutamente tranquilla. Anzi, spesso mi dispiace di far rumore io, con la musica, con le serrande abbassate alle 2 o 3 di notte e così via.

Tutto questo per dire che spesso la cattiveria, l'intolleranza e il pregiudizio fine a se stesso sono gli elementi che guidano questo rapporto negativo tra italiani e non italiani. Forse, se ciascuno di noi pensasse di più al fastidio che personalmente reca agli altri, senza incaponirsi nel sentire ogni sussurro o piccolo rumore altrui, vivremmo tutti meglio e la stessa Italia ne gioverebbe. Io farò di tutto per stare al fianco dei miei vicini, perché non voglio assolutamente cambiarli. Trovo solo così deprimente una certa bassa, volgare e mediocre mentalità italiana, la stessa che magari giustifica ogni forma di corruzione (aumentata negli ultimi due anni del 220% - dati di Banca d'Italia).
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Re: Intolleranza quotidiana

Messaggioda The Director » sab mag 08, 2010 1:29 pm

Preferirei astenermi, ma una piccola riflessione PACATA consentimela: le liti condominiali per vere e proprie cazzate, spesso esagerate da chi le vede più grosse di quelle che sono, sono all'ordine del giorno fra TUTTI, potrei citarti anni di episodi analoghi fra famiglie italiane vissuti in prima persona. Le chiami 'intolleranza' perchè sono coinvolti cittadini extracomunitari (e qui mi verrebbe da dire: ma il tuo concetto non è quello secondo cui siamo tutti uguali??? E allora... boh...), ma è ordinaria amministrazione. Capitava fra italiani, capita fra etnie diverse oggi perchè così sono composti i condomini odierni, ma il 'razzismo' non c'entra nulla. Si vuole infilare questa cosa ovunque sia coinvolto un extracomunitario, ma se siamo tutti uguali, allora perchè con questa gente non è possibile avere un qualsiasi diverbio senza sentirsi dare dei 'razzisti' ogni volta??? In alcuni casi può essere vero, ma SEMPRE proprio no, anche solo per le leggi della statistica. Non è sempre tutto o bianco o nero, esistono milioni di sfumature. Ho finito.
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Re: Intolleranza quotidiana

Messaggioda Diòscuro » gio mag 13, 2010 12:35 pm

segnalo solo una sfumatura di fatto:

Ville a Prato con giardino, rifinite travi a vista (quindi nemmeno 'case popolari'), affittate come case popolari a €12/mese SOLO ad extracomunitari,
mentre gli italiani non sanno come fare a pagare 1000 euro d'affitto al mese o di mutuo/mese e vanno magari alla Caritas a mangiare.

http://lanazione.ilsole24ore.com/prato/ ... utuo.shtml

aggiungo che gli Italiani-da-tanto hanno lavorato nelle generazioni precedenti ai flussi migratori della globalizzazione, versando nella loro busta paga una trattenuta "Gescal" per l'edilizia popolare.
Chi si è preso gli accantonamenti di tutta l'edilizia popolare precedente? Chi ha fatto strame dei sacrifici compiuti dagli Italiani dal dopoguerra a oggi? E perchè chi risiede stabilmente nel nostro paese da "sempre" deve essere equiparato in materia di graduatorie e diritti sulla casa, esattamente ai "nuovi arrivati"?
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Re: Intolleranza quotidiana

Messaggioda dave » gio mag 13, 2010 1:16 pm

Eh dai, Dioscuro, se riporto tutte le notizie che riguardano discriminazioni folli di ogni tipo da posti come Adro, Cittadella e paesini lombardo-veneti non finiamo più.

Quello che non si vuole capire che bisognerebbe cooperare tra italiani e non italiani. Ci dovrebbe essere uno sforzo comune. La colpa è infatti da ambo le parti. La colpa è di chi viene da noi e pensa di poter fare tutto quello che vuole e di chi sfrutta la povertà e l''ignoranza dei non italiani, lucrando sulla loro condizione instabile. Rosarno e tutte le situazioni di lavoro in nero, con stipendi da fame, sono aspetti ben più gravi della notizia che hai riportato. Se tutti i lavoratori extracomunitari si ribellassero, i nostri nonni rompi-coglioni graverebbero sulla figliola o il figliolo quarantenne in carriera, che già se ne fotte dei figli, ancor di più se ne fotte dei genitori vecchi. I cantieri rimarebbero fermi per sempre e i capoccia-schiavisti col cavolo che troverebbero degli italiani disposti a lavorare in quelle condizioni.

Basta, quindi, questo atteggiamento oppositivo e piuttosto lavoriamo tutti quanti - nessuno escluso - a creare armonia e integrazione sociale, politica e religiosa. Io provo sincera pena per la politica che prende voti, fomentando alla distinzione, all'identità di una piccola fetta di territorio e cose del genere. Però, poi, le case e la vita da pascià a Roma, questo tipo di politica non la rifiuta affatto. Padroni in casa propria, ma anche a Roma e dove si può mangiare fino a far indigestione... :wink:

P.S.: in Italia a me spaventano di più le trote d'acqua dolce, sottratte al loro habitat e messe sulle poltrone da cui dipende la vita collettiva italiana...
Ultima modifica di dave il gio mag 13, 2010 1:37 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Intolleranza quotidiana

Messaggioda Diòscuro » gio mag 13, 2010 1:59 pm

ti rispondo con 2 note ironiche, dal momento che non voglio polemiche di nessun tipo:

nota personale: un paio di settimane fa ho accompagnato un'amica a Milano da Gucci. Ci hanno servito commessi (bravi) africani, e alla cassa c'era una giapponese (affascinante). Devono essere quelli che, secondo il mantra "i lavori che gli italiani non vogliono più fare".

note di giornale: ci bastava la nostra criminalità: http://www.giustiziagiusta.info/index.p ... 3&Itemid=1 e
pensa solo che pochi gg fa all'Università di Uppsala, la più antica di Svezia, hanno picchiato Lars Vilks, disegnatore colpevole di aver schizzato alcune delle celebri caricature del ...Profeta. Sempre a proposito di convivenze.

vedi tu. E per quel che mi riguarda mi fermo qui e ribadisco le cose del Direttore.
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Re: Intolleranza quotidiana

Messaggioda dave » gio mag 13, 2010 2:37 pm

in relazione al vignettista nordico picchiato, ti rispondo che in Italia la gente perdona e fa finta di niente dinanzi ai preti cattolici che violentano i bambini (vedi certi servizi delle Iene).

Mi chiedo: è una competizione? Dobbiamo vedere chi è più buono o più cattivo tra l'italiano cristiano e lo straniero mussulmano?
Non so, io continuo a dire che il buono e il cattivo c'è indifferentemente in entrambe le categorie. Che il fanatismo è cristiano e mussulmano allo stesso identico modo. Da una parte si uccidono le donne che tradiscono i mariti, dall'altra si passa sopra a reati gravissimi come la pedofilia, si nega l'importanza dell'uso del preservativo e così via...

ribadisco, senza polemica, continuando così, non ne usciremo mai vivi. Integrazione, armonia e intelligenza del singolo a non ragionare a compartimenti stagni. Per me, un mussulmano o un extracomunitario in genere è un fratello tanto quanto un italiano. E come tale, può essere un fratello degenere, allo stesso modo in cui può esserlo un italiano. Ripeto, è vile e ignobile la politica che prende voti separando le persone. E sono fiero di pensarla così e di non essere una "trota"... :wink:
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Re: Intolleranza quotidiana

Messaggioda Diòscuro » gio mag 13, 2010 3:04 pm

:smt043 avevamo già appurato nei mesi scorsi che è impossibile fare un discorso lineare.
Chissà che c'entra mo la trota e che c'entrano i preti pedofili... che citi tu :shock: quanto a quello la pedofilia è ben diffusa anche altrove, in tutte le religioni e confessioni e istituzioni che dovrebbero invcece tutelare i minori, purtroppo.
Come sempre esci concetti non equiparabili messi accanto malamente. Si dubita che l'Italia abbia perdonato nulla a preti pedofili. Che sono casi singoli (anche se pure troppi). E che invece l'uso delle spose bambine che a 5-9 anni debbano sposare 50enni è norma semi-religiosa-ufficiale per mezzo mondo altrove, se proprio bisogna fare equiparazioni, ma è meglio non dirla: lì si tratta di pedofilia di stato ufficiale. O che non si possa oggi dire che nel 68 "luminari" di sinistra come Cohn-Bendit parlavano di pedofilia come liberazione, e vari intellettuali di sinistra fino poco fa la volevano far passare come 'liberazione' insieme ad altre 'liberazioni'. Ma stendiamo un velo pietoso.

Il caso del vignettista picchiato rimane tragico perchè segnala INVECE quanto in Occidente non si possa parlare di certi profeti, e di altri invece si possano ridicolizzare senza che accada nulla, idem chiarisce quanto certi extra non siano affatto pronti all'integrazione in una società civile all'occidentale.

dici -è vile e ignobile la politica che prende voti separando le persone-. Le persone di cui parli erano spesso già separate perchè non stavano proprio insieme e non condividevano nulla , nemmeno gli stili di vita.
Per un verso "separare le persone" è invece quello che accade anche al sopradetto mio 1mo intervento, ville agli extra a 12 eu mese, appartamenti da poco a 1000 eu per gli italiani che vanno alla Caritas: chissà se questa disparità di trattamento avvicina o separa le persone. (...)

E' normale invece riconoscere che ci sono persone che storicamente culturalmente stavano altrove, che NON si vogliono integrare qui, che solo un totalitarismo economico globale ha spinto qui. E non è la politica ignobile che separa le persone, ma persone che non c'entravano ed erano già separate sono venute a forza .....Poi ci sono anche forze politiche impazzite che ci insegnano che la loro civiltà è migliore...Di fatto in gran parte non si sottomettono alle nostre leggi e spesso hanno vie privilegiate. Ma sei tu che apri l'argomento e dici che c'è tanta intolleranza.

Al prossimo OT.... che rifarò per mesi finta di non aver letto.... che è meglio.
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Re: Intolleranza quotidiana

Messaggioda Diòscuro » gio mag 13, 2010 3:26 pm

Colgo cmq l'occasione di rispondere al post originario, esperienza personale, con un'altra.
Anni fa vivevo in una tranquilla palazzina di pochi appartamenti in semiperiferia a Bo. Tutti eravamo proprietari dell'appartamento in cui stavamo. A un certo punto un proprietario si trasferì, come pure in seguito feci io.
Solo che quel proprietario andò all'estero: per non avere problemi a seguire la casa dall'estero, e mantenersi l'investimento, incaricò il Comune di affittarla per conto suo (cosa possibile in alcune città). La casa resta tua, l'affitto ti sarà versato regolarmente sul CC, garante il Comune, ma sempre il Comune si incarica di disporre del bene affidatogli, di trovare inquilini (diciamo che a te proprietario evita le beghe di stilare contratti, fare casting agli inquilini etc se non hai tempo).
In breve: in quell'appartamento si sono susseguiti una famiglia araba, presto però le persone sono diventate una 30ina a ogni ora del giorno e della notte; dopo qualche illecito, il Comune li ha rimossi, e ha messo una famiglia rom ma in breve le persone sono diventate decine e decine a ogni ora del giorno e della notte; il Comune ha rimosso anche quelle dopo lamentele e denunce varie. Alla fine venne una famiglia cinese: al di là del numero che era indefinibile, e ben diverso dai numeri delle persone dichiarate, si installò un laboratorio clandestino con macchine da cucire che giravano giorno e notte. Frastuoni, disinfestazioni, occupazioni. Finchè tutti i proprietari riuniti hanno deciso, da privati cittadini, di disporre dei loro immobili regolati da un patto privato tra proprietari, per affittare solo a referenziati.

Sono proprietari "razzisti" e pieni di pregiudizi? No. Hanno qualche esperienza. Hanno anche visto deprezzato il loro immobile non poco, a parte degrado e necessità di ristrutturazioni extra, e bollette condominiali non pagate da parte di alcuni.
Lì ( e per la verità in molti altri posti) il mondo alla "One" degli U2 da modello unico mondiale non si è verificato.

Chiaro che non tutti gli stranieri sono come quelli che il Comune fece andare in quell'appartamento.
Chiaro anche che abbiamo buchi legislativi, e peggio applicativi/esecutivi.
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Re: Intolleranza quotidiana

Messaggioda dave » gio mag 13, 2010 3:37 pm

Carissimo, nessun OT.

1) Esempio preti pedofili e giustificazione collettiva della gente comune (non ho il tempo necessario, ma ti consiglio di cercarti dei servizi di due/tre settimane fa delle Iene). La Chiesa ha sempre chiuso un occhio, non vuole l'intervento della polizia e si limita a spostare di parrocchia in parrocchia il prete colpevole. Un aspetto ignobile: significa favoreggiamento per un reato gravissimo. Questo per dire che anche il Cristianesimo occidentale (quello che bruciò le cosiddette streghe, quello che parla di disumanità nei confronti dei gay e così via) assume posizioni bestiali, tanto quanto quelle che descrivi tu. Il problema è il dogmatismo fanatico alla base delle religioni, non tanto la singola religione. Poi c'è chi vede il male tutto da un lato e si pensa - poverino - superiore per non si sa bene quale ragione (nel Lombardo-Veneto pensano di essere superiori pure nei confronti dei meridionali, poveri ignoranti!). Ma il sentirsi superiori è sempre e solo frutto di non sapere = ignoranza.

2) Tutto il tuo secondo discorso è molto complesso. La convivenza attuale tra italiani e non italiani non dipende da nessuna delle due categorie, ma da una politica che, nel corso dei secoli, ha distribuito le ricchezze del mondo in una direzione univoca. Oggi paghiamo TUTTI le conseguenze di ciò, quindi occorre rassegnarci e con sano raziocinio creare un rapporto armonico con chi è diverso. Unione e non separazione.

3) Ultimo tuo esempio. Mi sta bene. Io ho raccontato un episodio inverso. E quindi? Cosa scopriamo? Che il bene e il male sono individuali e non dipendono dalla terra di origine: a me sembra la scoperta dell'acqua calda. Non ritengo che il valore morale dipenda dalla cittadinanza a Bergamo o a Marrakesh. Se qualcuno lo crede, beh, non lo invidio.
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Re: Intolleranza quotidiana

Messaggioda dave » gio mag 13, 2010 3:44 pm

Ah, tra l'altro, tanto per rimanere sul tema intolleranza. Quando i veneti poveri emigrarono in Piemonte, i miei concittadini piemontesi guardavano i veneti (e spesso li guardano tuttora così) come i veneti guardano i siciliani. Dove sta l'errore? Forse nella semplice fobia nei confronti di chi ha codici esistenziali diversi dai propri.
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Re: Intolleranza quotidiana

Messaggioda Diòscuro » gio mag 13, 2010 3:52 pm

beh no. E' Ot rispetto al fatto casa e convivenza.

1) al di là che a me del cattolicesimo me ne frega relativamente..... intendevo: non è questo tuo argomento una risposta al fatto stranieri-convivenza, e al linciaggio arabo del vignettista che ha ironizzato su maometto. Rimane che la Ch Catt la possiamo criticare, fare battaglie sui giornali, si può anche inventare di tutto, che va bene, e accusare giustamente, che va pure bene,
ma l'altro profeta o l'islam no, se no arriva la truppa araba che ti lincia. Quindi non è sempre tutta la massa pronta a convivere in Occidente perchè non tanto non accetta scherzi, ok, ma non accetta critiche, e non accetta appunti, e vuole comandare in casa d'altri.
Del resto le vicende Pim Fortuyn & co la dicono lunga. E non c'è paragone cmq con i crimini cattolici. Una bella parte di storia cattolica andrebbe magari vista in ottica non solo marxista-massonica per alcuni dettagli. Ma quello è veramente OT.

2) Di quella politica, di sfruttamento ieri, poi mossa soprattutto dalla "finanza internzionale".... l'Italia, mi darai atto storicamente è quella che ha meno colpe, di più ne ha il mondo anglosassone (Uk e USA both) che gioca con le crisi tuttora, come evidente.
Ma non deve essere l'Italia sovrappopolata, o peggio i singoli italiani senza lavoro, in crisi, senza difese a farne spese così esose... visto che storicamente non hanno avuto nemmeno le colonie.

3)..... ne discende che.... :-D
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Re: Intolleranza quotidiana

Messaggioda Diòscuro » gio mag 13, 2010 3:57 pm

dave "Dove sta l'errore? Forse nella semplice fobia nei confronti di chi ha codici esistenziali diversi dai propri."

Proprio NO. Il vignettista è stato picchiato dagli arabi sul serio, non è lui che è fobico.
Pym Fortuym, Theo van Gogh sono stati fatti fuori sul serio, non erano fobici.

Qualcuno non vuole che casa propria diventi una casbah. E in casa mia entra chi dico io. Gli altri no. Vorrei anche vedere.

3)infatti gli appartamenti li hanno distrutti davvero, non eravamo mica fobici.
Ma alla fine abbiamo dovuto pagare noi, come sempre, rifacimenti atrio-scale e debiti arretrati di bollette, come solito.
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Re: Intolleranza quotidiana

Messaggioda dave » gio mag 13, 2010 4:11 pm

Ripeto, il tuo è un caso singolo come il mio. Cosa se ne deduce? 1-1 palla al centro. Poi, qualcun altro interverrà, dicendo che l'inquilino pugliese del piano di sopra sposta i mobili alle 2 di notte, un altro dirà che l'inquilino spagnolo fa questo, un altro dirà che quello veneto fa quest'altra cosa, e così via. Trarre dal tuo episodio singolo una regola oggettiva mi sembra alquanto ingenuo...

Caso vignettista picchiato: ribatto, negli USA venivano uccisi i neri per ragioni religiose. Il KKK è un movimento che si fonda su principi religiosi (ovviamente distorti). Anche qui, si possono raccontare casi di violenze cristiane ai danni dei non-cristiani nella storia dell'umanità e via dicendo. Cosa se ne evince? Che non c'è il Popolo del Bene contro il Popolo del Male, checché certa politica voglia farci pensare questo. O, almeno, io giudico la singola persona, nel bene e nel male. Tu invece mi sembra che credi "nel più uguale tra gli uguali". Forse, sei molto più comunista di quanto tu possa credere (e se questa non è autoironia per sdrammatizzare, vedi un po' tu... :-D ).
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Re: Intolleranza quotidiana

Messaggioda The Director » gio mag 13, 2010 11:23 pm

Caro Dave, premesso che sei ufficialmente il Re dell'OT (e mò dimmi che in questo topic non ci hai buttato dentro tutti i tuoi 'cavalli di battaglia' e qualche 'new entry'... :? ), vorrei invitarti ad alcune riflessioni:

1) vorrei ribadire il concetto del mio primo post, che in pratica pone un quesito chiarissimo: possibile che se in una lite, in un diverbio, in una querelle o chiamala come ti pare, se c'è di mezzo l'extracomunitario allora deve essere per forza razzismo, intolleranza, xenofobia, o peggio ancora? Cazzo, NO! Se siamo tutti uguali, allora perchè c'è sempre quello come te che arriva a prendere le parti delle 'categorie protette'? O vuoi dirmi che se le famiglie litiganti nel tuo condominio erano italiane ci raccontavi lo stesso il fatto? Sai bene che non lo avresti fatto...

2) quando batti sul tasto 'ignoranza' dicendo che alcuni si credono migliori di altri (fra l'altro le tue continue frecciatine CHISSA' a chi sono rivolte... ), cosa fai di diverso? Nel senso: se ti prendi il lusso di dare degli ignoranti agli altri per la loro linea di pensiero, non ti stai forse credendo migliore di altri, e quindi facendo la stessa identica cosa???

3) questione 'trota': detto che non l'ho certo a cuore (e non vedo perchè mai dovrei), intendi infilare questa cosa in ogni topic di qui ai prossimi 3 anni? Non per altro, ma, a parte l'ovvio tedio che provocheresti:
a) in base a cosa critichi qualcuno che, sia o meno in grado di combinare qualcosa, deve ancora iniziare?
b) in base a cosa ti burli con quel fare travagliesco di una persona per il solo fatto che questa non sia andata bene a scuola? Questo non è discriminare? Solo chi ha il pezzo di carta può fare qualcosa di buono al mondo? Se sei uno di quelli che ragionano così, non te ne vergogni? Dividere il mondo in 'acculturati' e tutti gli altri, che in automatico diventano i 'poveri scemi', la plebaglia, non è discriminare? Bene, perchè in tal caso sappi che non ho pezzi di carta da sventolare orgoglioso, e quelli che dividono il mondo in 'noi siamo quelli che sanno' e 'voi potete giusto fare i garzoni dal benzinaio' mi danno il voltastomaco, ma dal VISSUTO della mia vita, in barba ai libri che avete sicuramente letto in più rispetto a me, alla maggior parte di voi altri vi piscio letteralmente in testa e mi fate un'emerita pippa. Scusa il francese...
d) tralasciando tutto il resto, c'è già la tua parte politica che ha come unica 'arma' dialettica grandi disquisizioni come "quello è un puttaniere, quella è una puttana, quello è scemo" e via dicendo, e a loro che non sanno opporre altro e ai loro fans che ripetono le frasette come pappagallini del cazzo dico: ma voi delle IDEE da contrapporre a gente che bollate come il peggio della società proprio non ne avete??? Evidentemente no, altrimenti opporreste QUELLE alle persone che invece sapete solo e soltanto schernire.

Da quel poco che so, ignorante come sono, mi ricordo che Platone (spero di non fare confusione, cito a memoria) disse che per lui esistevano solo due categorie in cui suddividere le persone: quelle buone e quelle che non lo sono, cosa che quelli come te fanno solo SULLA CARTA per darsi un tono, poi tornano a ODIARE chiunque non la pensi come loro e a fare le 'anime belle' prendendo le parti talvolta di povera gente che merita sostegno, molto più spesso di vera e propria feccia, che però merita supporto incodizionato perchè "i preti son tutti pedofili, i settentrionali son tutti razzisti, quelli di destra son tutti ignoranti"...

Ecco, io di queste STRONZATE ne ho le palle piene, e pure tanto. Come ne ho le palle piene di chi fa l'anima bella dando poi a me del razzista, intollerante, ignorante e quant'altro... quando poi nel PRATICO è l'esatto opposto: sono IO quello che ha sposato una cittadina extracomunitaria, sono IO quello che non ha mai avuto alcun problema coi gay, sono IO quello che due sabati fa, ad una festa a casa di un noto avvocato torinese, fra tutta la gente con la quale avrei potuto fare amicizia e conoscenza, ho passato la serata a chiacchierare amabilmente con un simpatico 'afrocanadese', come lui si definisce...

Quindi ora BASTA con la retorica, le frecciate, le punzecchiature, i luoghi comuni da salotto politico, le reciproche accuse e, soprattutto, con gli OT: dopo una giornata lavorativa pesante, tornare a casa e vedere che tutto è magicamente tornato ai tempi dei topic di scontro frontale, solo con una parvenza di maggior educazione, mi ha fatto sbroccare (termine aulico molto in voga un tantino più giù del Po), quindi ora questo criminale nazifascista xenofobo bruciazingari intollerante e pure un pò ignorante dice BASTA! Topic CHIARI, post IN TOPIC e FINE della campagna elettorale 365 giorni l'anno. Punto. Siamo tutti adulti e vaccinati, quindi chi non è in grado di dibattere SENZA SECONDI FINI levi le tende. Ci vuole tanto a parlare delle cose, questioni politiche incluse, SENZA SUGGERIRE GIUDIZI DI PARTE? No, basta VOLERLO FARE. E allora, che lo si faccia, oppure che si taccia: i talk show politici bastano e avanzano per dividere ad arte il popolino in fazioni nemiche.

Alla PRIMA risposta diretta a questo mio post chiudo il topic (e ovviamente cancello la risposta, e vaffanculo a chi non è d'accordo): chi ha qualcosa da ridire me lo comunichi in privato, oppure anche no, se l'intenzione è quella di farmi girare ancor di più i coglioni.

Pago un dominio per un sito di MUSICA dove lascio comunque piena libertà di parlare anche d'altro, ma CHE CI SI MODERI, porca di quella puttana.
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