CHI E' IL NEMICO?

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CHI E' IL NEMICO?

Messaggioda RainDog » mer mar 03, 2010 1:21 pm

Murdoch?
Le "Banche"?
I complotti giudaico-massonici?
Obama?

Per me QUESTO è il nemico. Ecco perchè mi fanno SCHIFO tutti quei discorsi complottistici contro le bache e roba simile, perchè li giudico inutili, vuoti, frivoli. Ecco perchè non sosterrò MAI questo governo e nessuno dei partiti che lo sostengono, neanche se dicesse le cose più giuste e sacrosante della terra, e mi indigna sentire un Dioscuro che, pur dicendo di non apprezzare Berlusconi, sostiene il suo governo e lo difende a spada tratta pur dicendosi, poi, contro il capitalismo. Ecco perchè mi lasciano indifferenti i discorsi sulla vita sessuale del presidente del consiglio, sulle tangenti, sulle leggi ad personam. Perchè poi sono QUESTE le cose che vanno ad influire e a DANNEGGIARE veramente la VITA delle persone.

Articolo di Repubblica.it
Licenziamenti, arriva la legge
per aggirare l'articolo 18
ROBERTO MANIA

ROMA - Aggirare l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, quello che tutela dal licenziamento senza giusta causa, e anche altre norme della nostra legislazione sul lavoro. Ma senza dirlo, almeno direttamente. La nuova legge sul processo del lavoro presentata dal governo è ormai a un passo dall'approvazione: questa settimana dovrebbe concluderne l'esame la Commissione Lavoro di Palazzo Madama, subito dopo sarà l'Aula a dare il via libera definitivo dopo quasi due anni di navetta tra Camera e Senato.

In quel testo (il disegno di legge 1167-B) c'è scritto che le controversie tra il datore di lavoro e il suo dipendente potranno essere risolte anche da un arbitro in alternativa al giudice: o l'uno o l'altro. Un cambiamento radicale rispetto alla tradizione giuridica italiana, dove c'è sempre stata una forte diffidenza nei confronti dei lodi arbitrali di stampo anglosassone. Un affievolimento di fatto delle tutele a favore del lavoratore, la parte oggettivamente più debole in questo tipo di controversie. E anche, appunto, un superamento dell'articolo 18, come di altri vincoli legislativi. Perché di fronte a un licenziamento l'arbitro deciderà "secondo equità". "Secondo la sua concezione di equità, non secondo la legge", commenta preoccupato Tiziano Treu, senatore del Pd, ex ministro del lavoro, giuslavorista non certo un massimalista visto che porta il suo nome il primo pacchetto sulla flessibilità. Eppure Treu è tra i firmatati di un appello ("Fermiano la controriforma del diritto del lavoro") contro il disegno di legge del governo giudicato "eversivo rispetto all'intero ordinamento giuslavoristico". Tra i firmatari il giurista di Bologna Umberto Romagnoli, il sociologo torinese Luciano Gallino, l'ex presidente dell'Inps Massimo Paci. Un appello che però resterà nel vuoto.


La norma è davvero complessa. In sostanza - modificando l'articolo 412 del codice di procedura civile - si prevedono due possibilità tra loro alternative per la risoluzione delle controversie: o la via giudiziale oppure quella arbitrale. Già nel contratto di assunzione, anche in deroga ai contratti collettivi, potrebbe essere stabilito (con la cosiddetta clausola compromissoria) che in caso di contrasto le parti si affideranno a un arbitro. Strada assai meno garantista per il lavoratore che in un momento di debolezza negoziale (quello dell'assunzione, appunto) finirebbe per essere costretto ad accettare. E il giudizio dell'arbitro sarà impugnabile esclusivamente per vizi procedurali.

"Questa volta - sostiene Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil - è peggio rispetto al 2002: allora l'attacco all'articolo 18 fu diretto ed era semplice spiegarlo ai lavoratori. Ora l'aggiramento va ben oltre l'articolo 18 impedendo addirittura di arrivare al giudice del lavoro". Di "approccio chirurgico", parla l'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano (Pd). "Si fanno le "operazioni" - aggiunge - senza andare allo scontro frontale". Preoccupata anche la Cisl, dice il segretario Giorgio Santini: "Non abbiamo pregiudizi nei confronti dell'arbitrato, ma ora spetta alla contrattazione fissare i paletti di garanzia per l'esercizio dell'arbitrato". La legge infatti rinvia a un accordo tra le parti che però se non arriverà entro un anno lascerà spazio a un decreto del ministro del Lavoro. Ma per Giuliano Cazzola (Pdl), relatore del disegno di legge alla Camera: "bisogna smetterla di considerare i lavoratori come dei "minus habens", incapaci di scegliere responsabilmente e consapevolmente un percorso giudiziale o uno stragiudiziale (l'arbitrato, ndr), per dirimere le loro controversie di lavoro".
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Re: CHI E' IL NEMICO?

Messaggioda dave » mer mar 03, 2010 1:40 pm

Mamma mia, sempre peggio! Ma non si fanno schifo? Purtroppo no, anzi sono convinti di essere i padroni dell'Italia e di fare tutto quello che vogliono a proprio piacimento. Ma prima o poi le randellate (fisiche) sulla testa se le prendono!

Questa notizia è allarmante, così come schifoso è stato bloccare il disegno di legge che proponeva un tetto massimo agli stipendi degli imprenditori.

Ma, sappiamo benissimo dove questi signori vogliono andare a parare. Diciamo che è un segnale positivo la paura nei confronti dei talk show politici; significa che si rendono conto che la gente non ha così fiducia in loro, se no non avrebbero tutti questi problemi.

Se poi andiamo a vedere anche la barzelletta del Lazio e della Lombardia, beh, non ci resta che piangere e sperare di svegliarsi dall'incubo il prima possibile...
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Re: CHI E' IL NEMICO?

Messaggioda Diòscuro » mer mar 03, 2010 3:18 pm

intervengo unicamente perchè vengo, immotivatamente e attribuendomi concetti non propriamente miei, nominato in questa discussione da Raindog.

Chi è il nemico? ah non so? Diòscuro nemico nazionale? ahaha :-D o forse intendi Berlusconi? ma tse una vera sorpresa della sezione 'Altre discussioni'....Comunque Berlusca ha 74 anni ormai. Quando non ci sarà B. a cui attaccarsi, chissà chi sarà "il nemico".

Nessuno stralcerà veramente l'art. 18. C'è anche da rendersi conto che Repubblica non è infallibile, ma alquanto pilotata. C'è anche da rendersi conto che l'attuale art. 18 vale solo in alcuni e rari casi, di alcuni tipi di aziende e solo a riguardo di un certo numero di assunti. Oggi non solo si licenzia ancora senza giusta causa, nonostante l'art. 18, ma si chiude proprio per crisi mondiale, per dislocazione, per cessazione attività etc.

Le prime battute dell'intervento poi vorrebbero, suppongo, essere un sunto (alquanto mal fatto) di alcune mie cose scritte. Ripeto di aver talvolta parlato di banche, di gruppi di potere, ma non di "complotti giudaico-massonici". Che esistano poi anche Massonerie (al plurale, di varie nature e tendenze) e sopra-poteri internazionali finanziari che condizionano la vita (o la rovina) degli Stati lo sanno anche i sassi.
E chi non ama il capitalismo sarà difficile che le ami. Ma appunto questi concetti sarebbero "frivoli" perchè questi gruppi dimostrano di essere legati al quel neocapitalismo liberista che oggi si fa chiamare di "sinistra".

Raindog "Ecco perchè mi fanno SCHIFO tutti quei discorsi complottistici contro le bache e roba simile"

discorsi ...complottistici? è il modo d'agire di alcune di loro che è complottistico....o forse non abbiamo letto con cura.
E' bello che la vecchia Banca d'Italia oggi Bankitalia sia...inglese? o che siano state svendute le grandi industrie nazionali, quasi aver s-dato via la 'dote' della nazione? frivolezze ! :-D
ma davanti al "senso di schifo" da te testè detto all'udir di questi argomenti non resta che proclamare a gran voce:

allora WWW LE BANCHE!!!
e Buonanotte.

per quanto riguarda la tua "indignazione" nel sentire il Diòscuro" vorrei tranquillizzarti.
Non lo sentirai tanto spesso, specie se gli vengono attribuite cose che non dice e non pensa,
e più di tutto,
La vita vera è altrove.
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Re: CHI E' IL NEMICO?

Messaggioda Diòscuro » mer mar 03, 2010 4:01 pm

@Dave che dice "Ma prima o poi le randellate (fisiche) sulla testa se le prendono!"

vedo anche che, al di là della concettualità, sempre più spesso, i metodi democratici non sono sempre così automaticamente afferenti a chi si dichiara 'democratico' e si preoccupa delle cose 'che fanno tanto male alla gente'.

vediti questa, a proposito del Lazio: gli stragisti Fioravanti e Mambro nel comitato elettorale con la Bonino, pupilla del centrosx (non sono i primi ex terroristi a candidarsi o collaborare a sx ):

http://newrassegna.camera.it/chiosco_ne ... icle=Q5H52
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Re: CHI E' IL NEMICO?

Messaggioda dave » mer mar 03, 2010 4:14 pm

Le randellate di cui parlo non hanno nulla a che vedere con il terrorismo, sia chiaro.
Saranno le semplici conseguenze di un sistema in cui la cittadinanza se la prende nel culo in continuazione, facendo la fame. Le randellate saranno la versione aggiornata del XXI secolo delle monetine del Hotel Raphael di Roma, delle urla rabbiose degli aquilani contro Ghedini e via dicendo. Sono convinto che chi "democraticamente", con truffe e leggi ad personam, si arricchisce in maniera ignobile sfruttando la miseria del popolo italiano, merita un trattamento un pochino meno democratico. E la Grecia, così poco nominata dai giornali italiani (chissà perché... :wink: ) è un fulgido esempio di uno scenario tricolore prossimo...Si vis pacem, para bellum!
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Re: CHI E' IL NEMICO?

Messaggioda Diòscuro » mer mar 03, 2010 4:34 pm

@Dave: mi hai tolto la parola di bocca.
Quando dici "E la Grecia, così poco nominata dai giornali italiani (chissà perché... :wink: ) è un fulgido esempio di uno scenario tricolore prossimo" ne sono convinto anche io, perciò ti rimando ad un giornale che credo tu conosca bene.

leggi qui:

http://www.spiegel.de/international/eur ... 34,00.html

Qualcuno ha truccato i bilanci della Grecia relativi al suo debito, per bypassare i parametri di Maastricht. Il risultato è che la Grecia rischia l'insolvenza e toccherà ai paesi Ue fare una cordata per salvarla, di cui poi si avvantaggiano altri. La Merkel chiaramente e a ragione non ci sta. Peccato che Berlusconi o simili non c'entrino nulla.
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Re: CHI E' IL NEMICO?

Messaggioda The Director » mer mar 03, 2010 4:44 pm

Dalla homepage del sito di PAOLO BARNARD (l'unico VERO epurato/bannato/censurato dell'informazione italiana, altro che quei coglioni che strillano alla censura e vomitano bile dal loro pulpitino radioeditorialtelevisivo ogni giorno diventando RICCHI):


"Vi dibattete con fatica immane, vi disperate, vi consumate la vita, per acchiappare ombre. Avete degli 'eroi' che per far soldi ed essere 'divi' vi incoraggiano a continuare. Dovreste odiarli, ma li amate.

Berlusconi? E dov'è il problema?

La Camorra? E dov'è il problema?

Le guerre imperiali? E dov'è il problema?

La fame nel mondo? E dov'è il problema?

Sono tutte espressioni dei Sistemi di Potere, brutali, corrotti, avidi. E dov'è il problema?

I Sistemi di Potere, brutali, corrotti, avidi sono la cosa più comune della Storia dell'umanità, nulla di nuovo, ci sono sempre stati: gli imperi coloniali, la schiavitù, la barbarie, l'Inquisizione, le tirannie, lo sfruttamento delle masse, dei bambini, i fascismi, certi comunismi, tutti fenomeni confronto a cui Berlusconi e la Camorra sono minuzie. Vogliamo forse paragonare i Conquistadores spagnoli alla Lega? I Gulag alla Campania?

Ma i popoli si sono organizzati, e li hanno sempre uno a uno spazzati via. Lo hanno fatto quando non c'era la Tv, non c'era Internet, non c'erano le democrazie. Lo hanno fatto quando rischiavano la tortura, lo sterminio, la sparizione nelle fosse comuni, e quando non esisteva una giustizia di alcun tipo a tutelarli. Ma lo hanno sempre saputo fare.
Il dramma del nostro tempo è che non siamo più capaci di farlo. Tutto qui. Pensateci.

Il dramma non è l'esistenza di Berlusconi o di Putin, del Fondo Monetario o di Wall Street. Il dramma non è che ci manca l'informazione, non è infatti che non sappiamo quanto brutali, corrotti, avidi essi siano.

Il dramma è che non sappiamo più spazzarli via. E siamo i primi nella Storia a essere così pavidi.

Potreste pensionare ogni vostro 'paladino' dall'Antisistema per 200 anni, senza perderci assolutamente nulla. Perché il dramma siete voi, noi, tutti noi e la nostra pavidità.

Paolo Barnard"

http://www.paolobarnard.info/
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Re: CHI E' IL NEMICO?

Messaggioda RainDog » gio mar 04, 2010 12:19 am

No non intendevo dire che il "nemico" è Dioscuro e nemmeno Silvio. Solo che il nemico è molto più vicino a noi di quanto non lo siano il Fondo Monetario Internazionale, i Rothschield o il Trattato di Lisbona, e agisce concretamente con leggi come quella che sta per essere approvata.
E sinceramente, Dioscuro, mi dispiace che una persona intelligente come te non abbia mai e dico MAI speso una sola parola in difesa dei lavoratori, ma anzi, in difesa di una classe politica che fa di tutto per rovinare la vita agli stessi. E non pensare che l'art. 18 e la giurisprudenza del lavoro sia inutile o poco efficace: potrei citare esempi reali, vissuti in prima persona, in cui si è dimostrata fondamentale e sapere che oggi il tutto può essere sostituito da un non bene identificato "arbitro" mi fa molta paura.
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Re: CHI E' IL NEMICO?

Messaggioda Diòscuro » gio mar 04, 2010 11:51 am

Caro Raindog, ti rispondo volentieri, ma non posso prescindere da me stesso....abbiamo una visione diversa e non è possibile risponderti in breve perchè ora non contesti 1 cosa ma ogni mia posizione espressa nei mesi. Per te il problema, o il fuoco della questione si riconduce all'arbitrato, in caso di licenziamento.
Io personalmente non mi sono sentito nemmeno difeso dall'art. 18; e, scusami, ma metti insieme entità non comparabili, art. 18, il Fondo Monetario che è una cosa, Trattato di Lisbona (a cui si arriva in maniera tragica, tramite continue espropriazioni di sovranità nazionale, ma è un processo che dura dalla II Gm quello di cessione della sovranità da parte dell'Italia) e .. i Rotschild o altre famiglie di capitalisti mondiali...(citati specie da Solgenitsin come finanziatori anche del vecchio Comunismo/Lenin: in pratica è chiaro che la cosiddetta sinistra oggi si trova bene col capitalismo mercatista. Solgenitsin chiarisce che però era così anche allora, tutto lì. Non essendo io un ateo materialista, e quindi io non avendo una visione solo materialista, l'idolatria del capitale sia in versione comunista -privatizzare/statalizzare i profitti e socializzare le perdite alle masse, perchè si è ridotto ad essere quello- sia in versione capitalista non mi sta bene perchè metto al centtro la persona e non il capitale. Cmq i libri su quello sono "Arcipelago Gulag" e "2 secoli Insieme" 2 Voll.).

Ma veniamo in dettaglio. Su quale sia la priorità tra tutte queste questioni che non stanno insieme è questione di punti di vista. Gli effetti dei giochi mondiali di Lorsignori sono alquanto vicini, anche se tu pensi siano futilità. Wall Street è un luogo intoccabile. Il problema sarebbe riportare la sovranità monetaria nelle mani dei governi. Ed è chiaro che l'abbiamo persa ad opera dei "privati": i banchieri centrali che stampano moneta dal nulla.

Sullo spendere una parola per i lavoratori: e che dovevo fare? Le barricate? Contro chi, contro la crisi mondiale? Non credo a manifestazioni pilotate (ci arrivo). In qs giorni c’è stata un n-sima scissione nella CGIL proprio perché una parte più vicina al PD non va d’accordo e non può andare d’accordo con l’altra parte contraria alle scelte PD pro poteri forti e mondialisti.
Io, come altri miei amici e coetanei, sono un lavoratore, 2 volte nella vita sono stato licenziato senza motivo e l’art 18 non mi ha salvato (ok, 1 volta perché non c’era ancora, e 1 volta perché ero in un’azienda sotto i 15 dipendenti, e qui è pieno di aziende sotto i 15 dipendenti perché l’Italia è fatta così).
http://www.edscuola.it/archivio/ped/civ ... olo18.html

Tuttora lavoro sempre e solo sotto privati (pubblicità, arte, moda-marketing, eventi, scuola: così ora hai il mio c.v. completo, chiaramente si estende lungo una 20ina d’anni). Se ti vogliono licenziare tra pressioni, mobbing & co trovano il modo. Per te è grave l’introduzione dell’arbitrato, per me è quasi indifferente. E’ molto peggio quando un’azienda chiude 100%, ti sbatte a casa senza appello alcuno, perché riapre in Cina, e questo è successo migliaia di volte negli ultimi 20 anni, se ne parla forse un po’ adesso. Perchè accade? Intanto con questo governo accade meno.
I debiti di nazione li abbiamo risanati 20 anni fa solo in parte vendendoci tutto (senza che gli italiani fossero interpellati) per nutrire i piranas che ci hanno spolpato: manifattura, fabbriche con maestranze, eccellenze aziendali, sovranità, senso di appartenenza del territorio. Aggiungi le migrazioni accelerate e non spontanee dal 1994 a oggi (l'accordo del 25 aprile a Marrakech del WTO, aperto ai quattro angoli del pianeta, specie dall'Africa). Da quel momento nulla è stato più come prima.
Non mi posso quindi ‘scaldare’ a comando per un argomento.
Licenziamenti & co sono cose che ho superato, non certo grazie all’art.18, mi preoccupo per chi non le supera, ma dubito che lo scenario economico da cui dipende tutto l’ambaradan c’entri con qs governo, e che cambi nulla l’introduzione dell’arbitrato.
In 2 parole, a me da mangiare non me ne dà né la sx né la dx. Né ho mai ricevuto aiuto alcuno da sinistra né da destra, di nessun tipo.

In questi giorni vedo cose più gravi, da una sorta di golpe per lombardia e lazio, ai richiami internazionali dei soliti noti sulla crisi della Grecia citata da Dave che dovremmo sobbarcarci noi (proprio grazie alle banche) che assomiglia alla crisi del 92-95 (e non lo dico solo io).
Poi, sempre per spiegarti il perchè delle mie posizioni, a sinistra c’è tutta la questione dell’avercela con i ‘padroni’ e si sbaglia pure mira a individuare chi siano i padroni. In Italia avremo tutt’al più padroncini, i PADRONI sono altrove, questo è il mio ragionamento, e influiscono nella politica locale e nazionale, e peggio del peggio sono alleati col PD e similia, e non vedo tradimento maggiore della causa se non questo.
Il 1992 e l’orrido periodo 92-95 per chi se lo ricorda, l'ha attraversato ed era grande abbastanza è stato anche l’anno del PRELIEVO dai nostri conti correnti da parte del doctor mica tanto subtilis Giuliano Amato che prese d'imperio il 6 x mille dai nostri depositi: e chiamala sinistra.

Invece non sono per partito preso contro i piccoli imprenditori locali, senza i quali non lavorerebbe nessuno, e che spesso si giocano tutto in prima persona. L’Italia è fatta da poche industrie enormi (che celano spesso multinazionali estere visto che sul Britannia hanno svenduto tutto) che poi chiudono qui e dislocano all’estero la produzione (v Fiat, v la moda in genere) e da moltissime pmi (che non ce la fanno) e che la sx di solito non aiuta perché non ama i self-made men con iniziativa.

Non so se sono intelligente, mi sono limitato a dire (lì dove a te non è piaciuto) che la delusione dei governi Prodi, governi tecnici di sinistra con Ciampi-Draghi & co di cui abbiamo parlato (riunione sul Britannia) hanno implicato vendite storiche dei beni del paese, hanno causato un danno enorme e non recuperabile, fino a non essere più padroni a casa nostra, e fino a veder premiare i peggiori speculatori-demolitori con lauree honoris causa mentre altrove hanno una taglia sulla testa. Come detto, in aggiunta, vivo in E/R, in più non mi piace la politica rossa di clientele sessantennali (e non di diritti per tutti) né dell’E/R né di Bologna che ho sott’occhi da ormai 40 anni, cioè ormai la mia età.
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Re: CHI E' IL NEMICO?

Messaggioda Diòscuro » gio mar 04, 2010 11:59 am

Il bello è che sui temi mondiali che Raindog vedi lontani (ma quando la moneta, anche la tua, non varrà nulla scommetto che vedrai la questione più vicina anche tu) lo dice una certa dx ma anche una certa sinistra, e te lo mostro. Non avrei potuto scrivere meglio di questo articolo su Rinascita Quotidiano di Sinistra Nazionale.
Perché Rinascita fa questa filippica contro Soros oggi? C’è un suo rilancio, nonostante l’età, i danni non sono finiti….
Rinascita stavolta la racconta innanzitutto perché i vari Travaglio hanno memoria corta e non ricordano bene il 1992 (scriveva cose calcistiche, non aveva scoperto il filone d'oro dell'editoria monotematica)…poi perché lo scoppio della questione economica Grecia 2010 ricorda le speculazioni sulla lira contro l’Italia tra il 1992 e il 1995 (con distruzione della ns. moneta) che ci hanno fatto sì entrare in Eu, ma da sfigati.

leggere qui:

http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=829

di: Ugo Gaudenzi
George Soros, il Filantropo. George Soros il Buon Samaritano.
Era d’obbligo, la parola spettava appunto a questo signore, il Regista per antonomasia della speculazione finanziaria internazionale, l’acquirente al ribasso delle valute considerate più deboli con il denaro anticipato dalla Goldman&Sachs (come aveva fatto per la lira svalutata nell’Italia del 1992 o nella Malesia del 1997. Premiato dall’Italia di Prodi con una laurea honoris causa e dalla Malesia di Mahatir con una condanna a morte…).
Il nome di questo signore - definito dalla “libera” stampa “imprenditore”, “politico liberale”, “promotore di rivoluzioni colorate”, “filosofo” ungherese (ebreo) naturalizzato statunitense, e naturalmente “filantropo” - era stato citato nelle analisi sulla crisi monetaria innescata dal debito della Grecia. Si sussurrava sulla presenza della sua longa manus nell’iniziato rastrellamento dei titoli deprezzati del debito pubblico di Atene, da negoziare e rivendere poi allo stesso Stato ellenico appena pronto il “piano di risanamento” (decisione assurdamente posticipata al 15 maggio).
Per rafforzare gli attacchi della finanza anglo-americana all’euro, (in specie ai “pigs”, di Portogallo, Italia, Grecia e Spagna) non è un caso che il Financial Times abbia lasciato la parola a costui.
Dal titolo del suo commento in poi, è tutta una summa di “consigli del giaguaro” avanzati con voce virginea: “The euro will face bigger test than Greece”, (L’euro dovrà affrontare una prova maggiore rispetto a quella greca) e quindi... ponderati allarmi su un “euro che non ha una gestione politica della sua stabilità” e che non ha un organo di governo (lui lo chiama “il Tesoro”) capace di intervenire “in tempi di crisi”, di “insolvenza”.
Dopo aver lucrato milioni e milioni di dollari grazie al patto scellerato contratto con quella banda di banksters europei che ha volutamente privato l’Ue di una guida politica, George Soros dunque fa finta di bacchettare i suoi antichi complici rei, dice, di “aver costruito l’Europa mettendo il carro (la moneta unica) davanti ai buoi (la gestione politica trainante). Ma qual è la ricetta sottintesa da Soros per il futuro dell’eurozona? La creazione di un governo dell’economia e della finanza dell’Ue capace di “intervenire”, di “imporre tasse” per risolvere le crisi.
Già. Leggiamo quanto propone per risolvere il debito greco. Un indebitamento, si badi bene, quasi del tutto “interno” e quindi facilmente risolvibile perché non affetto da speculazioni esterne. “La soluzione” dovrebbe essere, secondo Soros “l’emissione congiunta – europea – e severamente garantita di eurobonds per il 75 per cento del debito in maturazione per il periodo di intervento”. Una soluzione, cioè, di fatto simile a quella già sperimentata dall’Italia degli Amato e dei Ciampi, dal ’93 in poi. Con tutta la serie di stangate fiscali conseguenti che hanno impoverito lo Stato (costretto a dimettere tutti suoi gioielli produttivi, dalle telecomunicazioni ai trasporti all’energia) e gli stessi cittadini italiani.
E poi la bordata finale. Secondo il Filantropo, la Grecia potrà forse trovare una soluzione alla sua crisi ma cosa accadrà a “Spagna, Italia, Portogallo e Irlanda”? Come farà a sopravvivere la moneta unica?
Insomma Soros e gli organi della City e di Wall Street proseguono la loro offensiva contro i “pigs”. I paesi “porci” o “fragili” dell’Ue. Lanciando tali allarmi tentano di renderli ancora più deboli. E frenando Germania o Francia da interventi in favore della Grecia, nessuno si muoverà certo in favore degli altri quattro Stati che la speculazione finanziaria ha deciso di spolpare.
Un fuoco di sparramento preventivo, dunque. Così che nessuno si permetta di fare i conti con chi manovra la speculazione finanziaria internazionale o con i capisaldi veri dell’indebitamento occidentale: gli Stati Uniti d’America e la Gran Bretagna."

fin qui l'articolo. Aggiungo qualcosa io.
La Grecia e' vittima adesso di una aggressione simile a quella di Italia 92…fino 95.
Questo lo schema: Prima, numerosi mass media asserviti al potere dei Soros, di Goldman Sachs & CO iniziano a dire che i conti greci siano in pericolo di default.(Si tratta degli stessi Media che poi compongono il "partito del Times", quello stesso partito cui appartengono i "rivoluzionario viola", i DS-PD , l' IDV, Repubblica e il Corriere).
Sebbene strutturalmente non sia vero che i greci siano messi peggio del solito , guarda caso Soros & Co hanno comprato (anche sottocosto, come stanno facendo col debito pubblico italiano e hanno fatto nel 1992-95) dei titoli greci e se necessario possono rivenderli al ribasso per l'uopo.
Quello che non quadra a sx è poi qs.: qualcuno di consapevole c’è a sinistra…visto l’art. di Rinascita.
Solo che Soros ( e molti altri, non è certo da solo) è sempre stato appoggiato dai vari Prodi, Draghi e Ciampi, ormai è storia.
….solo che poi a sinistra appoggiano le famose "rivoluzioni colorate" del capitalismo moindialista propugnate da questo "filantropo" nei paesi baltici, asiatici, Cecenia-Russia, che ora vengono infiltrate anche da noi in Italia (cortei viola sabato 27 febbraio, cortei gialli con gli immigrati 1 marzo, chiaramente in concomitanza con Spagna e Francia, sono ‘mondiali’).
Che dire della sinistra che obbedisce a questi richiami subito dopo averlo criticato?

Si rimette sempre dalla parte del Capitale Internazionale, degli speculatori e dei liberticidi.
E allora scusami, ma non c’è tradimento peggiore.
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Re: CHI E' IL NEMICO?

Messaggioda Diòscuro » gio mar 04, 2010 12:03 pm

La verità di quel che è accaduto nel '92 e da lì in poi.....la fanno dire solo a Striscia la Notizia a un povero vecchio senatore che passa pure per matto: Cossiga su Draghi e il Britannia

http://www.youtube.com/watch?v=ZBSErn2Uab0

se un giornalista a caso dovesse spiegare al pubblico nel dettaglio le malefatte finanziarie di Lorsignori, si ritroverebbe licenziato nel giro di pochi giorni. O peggio. Un po' come accadde ad Abramo Lincoln quando si oppose alle banche, si trova sempre un matto che ti fa fuori.
Per questo non si trova un'anima pia che affronti l'argomento nel vari talk show e si preferisce il chiassoso pollaio dei politici destra contro sinistra
E ora dobbiamo assistere alle cialtronate di Santoro, di Lerner, di Floris che rivendicano il diritto all'informazione, dopo il silenzio imposto ai loro pollai unidirezionali sotto la campagna elettorale. Ma informazione di che? ci fosse qualcuno che ci racconta cosa rischiamo davvero con le rapine planetarie che hanno causato e causano licenziamenti seriali senza giusta causa, caro Raindog davvero che non starei nemmeno a guardare in faccia se è di destra o di sinistra. Ma la verità è che siamo allo ZITTIFICIO globale

http://blog.ilgiornale.it/foa/2010/02/1 ... suno-pone/

da lì in poi, senz'altro come da corollario, è naturale che se non si fosse svenduta l'Italia, se non si fossero svendute le grandi industrie, se non si fosse svenduta l'IRI, se non si fossero svendute le industrie manifatturiere, se non si fossero svendute addirittura le banche all'estero (cioè non abbiamo più nulla in casa nostra e comandano altre nazioni da noi), se non ci fossero giochi economici mondiali così abnormi che subiamo di più allorchè non abbiam più nulla di nostro, allora ne uscirebbe (o ne sarebbe derivata) anche un'economia più STABILE, più reale,
e conseguentemente posti di lavoro più sicuri e meno aleatori.
Certo, è bello che in alcuni casi il licenziamento in alcune aziende avvenga solo per giusta causa, e aggiungo 'magari'....
ma quelle scelte dette sopra, quella pressione finanziaria e speculatoria a cui qualche traditore della nazione ci ha dato in pasto, impedisce alle stesse aziende (che tanto non son quasi più nostre) di restare aperte e di assumere o licenziare con giusta causa o meno. Qui non si tratta solo di un articolo. E' un intero sistema che è sbagliato. Se non ci credi rileggi l'art. di Rinascita Quotidiano di Sinistra Nazionale.
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Re: CHI E' IL NEMICO?

Messaggioda RainDog » gio mar 04, 2010 9:30 pm

Ti ringrazio per avermi risposto e dedicato tempo. Ho letto con attenzione. Ma sinceramente, non sono in grado di controbattere a tutto ciò che hai scritto e a tutti i temi che hai toccato. Posso solo dirti che, ahimè, non trovo il minimo punto d'incontro con te. La penso esattamente al contrario, su tutto. Compresi i fatti del '92, anno che ricordo più che bene, e in cui ritengo che si sia agito in modo appropriato per assicurare all'Italia l'ingresso nella moneta unica. E sinceramente penso che le basi da cui partiamo siano completamente opposte: tu trovi vergognosa quella che definisci perdita di sovranità nazionale (e che guarda caso, per te è iniziata dopo il '45: quindi, deduco, quando c'era Benito le cose andavano bene, perchè eravamo italiani, patriottici e fieri?). Per me il nazionalismo non è un valore. Il concetto stesso di nazione per me è del tutto arbitrario, i confini sono stati disegnati dagli uomini sulla carta, e non da Dio. Il nazionalismo è un falso valore che serve solo a fomentare odio fra i poveracci, mentre chi ha il potere e il denaro fa i propri interessi. E se le aziende vengono comprate da stranieri, sinceramente, non vedo dove sia il problema, se nei confronti dei lavoratori si comportano in modo corretto. Se invece si comportano in modo scorretto, o chiudono per riaprire in Cina, allora non è un problema di nazionalità, perchè i primi a farlo sono i "cari" imprenditori italiani. Mi dispiace, ma alla favola secondo cui gli imprenditori rischierebbero del loro, io non credo e non crederò mai. Gli impenditori non rischiano MAI del loro. Se un'azienda va in fallimento, a rimetterci sono solo i salariati. Non si è mai visto in questo paese un imprenditore perdere qualcosa di suo. Questo per via della personalità giuridica delle aziende, concetto che do per scontato tu conosca, e che fa sì che i beni personali dell'imprenditore non vengano mai aggrediti in caso di fallimento. Così, l'imprenditore che fallisce, con il capitale accumulato, i beni patrimoniali e immobiliari che ha messo da parte in generazioni di padronato, sarà sempre in grado di cavarsela, perchè no, anche di riaprire in Cina pagando gli operai a riso e bastonate, e di conservare comunque il proprio status di signore. Per me gli imprenditori sono i soli nemici. Loro e i loro servi.
Comunque, se per te questo governo è una garanzia che le cose vadano meglio, se ti fa stare bene, buon per te. A me è indifferente perchè, ripeto, che ci sia un governo di destra o di sinistra, per me il nemico è sempre quello che sta dentro un ufficio sul mio stesso piano, e che per grazia divina si dice "padrone".
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Re: CHI E' IL NEMICO?

Messaggioda Diòscuro » ven mar 05, 2010 4:58 pm

la pensiamo diversamente in maniera strutturale, anche se il desiderio comune è quello di maggior equità per tutti. Dico meglio 2 cose per evitare di esser frainteso, ma sono le ultime lenzuolate di parole.

_sui fatti del 92 (svendita banche e imprese, Britannia, Prodi-Draghi-Ciampi) non è contenta nemmeno tutta una certa sinistra, oltre a Rinascita. Se è agire in modo appropriato lasciare che uno speculatore distrugga la moneta per aver la scusa di entrare nella moneta unica... sarà :|

__Raindog: " tu trovi vergognosa quella che definisci perdita di sovranità nazionale che guarda caso, per te è iniziata dopo il '45: quindi, deduco, quando c'era Benito le cose andavano bene, perchè eravamo italiani, patriottici e fieri?"
_D: NO....la perdita di sovranità nazionale è iniziata sì dopo il '45, ma non ho detto e non penso che quando c'era Benito le cose andavano bene. Lì dopo la liberazione, siamo poi anche diventati succubi a vita di chi ha liberato.
La perdita di sovranità inizia da lì per l'Italia in quanto nazione che divine succube agli USA da vinta, ha comunque perso la guerra, rialzatasi coi soldi del piano Marshall, terreno di scontro tra USA e URSS in delicato equilibrio, etc, e infine (a mio vedere, ma anche in base all'art di Rinascita di Sinistra) terreno di rapina di multinazionali estere (col beneplacito USA) dopo la caduta del muro che ha dato il via alla globalizzazione e al libero mercato e alla conversione di una parte della sx al modello malato USA.
Il mercato libero in teoria potrebbe concettualmente piacere anche a me, ma implica purtroppo nella realtà “il diritto del più forte” che può comprarsi tutto ovunque e toglierti in fondo la libertà: e qui non si parla di Berl. che non ha un patrimonio tale, ma di quei finanzieri mondiali che possono permettersi anche di comprare una nazione o influire pesantemente sulla sua moneta (V. poco sopra Grecia 2010, o i discorsi sopraddetti sui paesi “pigs” tra cui mettono anche noi). L'ideologismo economicista ormai è trasversale sia a sinistra che a destra. Ma ha fatto più successo a sx, nella gauche caviar: aspetto al varco i "pentiti" del mercatismo selvaggio visto come la panacea a tutti i mali. Prima si faceva fatica a trovare i "pentiti del comunismo". Oggi gli stessi, sono diventati liberisti. Nessuno che si ricordi quando abbiamo svenduto tutta la manifattura riducendoci con le pezze, per diventare come siamo oggi: alieni a casa nostra con una immigrazione che non siamo in grado di sostenere, perdita di posti di lavoro e sudditanza alle grandi corporations estere che fanno e disfano come vogliono, delocalizzazione delle stesse a seconda dei bisogni. In compenso, c'è chi dice che così abbiamo pagato i nostri debiti ed è stato tutto normale.

_Raindog "Per me il nazionalismo non è un valore."
_D: Bah il nazionalismo a volte no, dipende in che contesto storico, e quanto arriva oltre il tollerabile quel suffisso....-ismo.
Il senso nazionale e di nazione invece, per me, è un valore, ed è altro, anche se viene confuso col nazionalismo. Comprende usi, costumi, lingua, letteratura, storia della cultura, dei prodotti, delle arti, delle tipicità che vanno salvaguardate…..quindi un'identità, una radice che non va abolita.
Poi sono percezioni soggettive, che uno può avere o meno. Chi in qualche modo poi si occupa di storia della cultura del passato, e di preservarla, è chiaro che le vive in modo più diretto (o magari ha il Sole in IV casa :-D ed è senz’altro contrario alla tabula rasa della Memoria (millenaria) della nazione.
Tabula rasa delle identità storicamente l’ha fatta il comunismo prima specie all’est in cui si è realizzato, e tabula rasa delle identità la vuol fare e la fa oggi il mercatismo.
Ma se si toglie anche il senso nazionale, rimane, come oggi solo il libero mercato in cui vige ‘il diritto del più prepotente’ (a livello internazionale). Infatti proprio Wall Street & co sono quelli che parlano di modernità come rivoluzioni mondiali che poi sono solo tattiche sradicanti, di fluidità di confini: per spolparci meglio, senza che abbiamo più paletti di garanzia. Un senso di nazione eventualmente rimasto (ma è tardi, i gangli vitali della nazione sono stati già comprati anche se erano beni pubblici privatamente venduti) metterebbe/avrebbe messo dei paletti al loro libero trascorrere per tutto l’orbe per comprare sottocosto, ricattare, svendere (con conseguente distruzione di ogni peculiarità locale, e creazione di milioni di poveracci ovunque: è questo che fa perdere posti di lavoro ovunque e non ci sono articoli di legge vincolanti che tengano).
Il pensiero economicista, che non fa i conti con niente altro, è stato un vizio di cdx e csx, con la differenza che a destra, con una parte di identitari è stato in parte anche osteggiato. A sx invece da Marx che le sue garanzie a suo modo le metteva pure, dopo l’URSS e la caduta del muro, si è passati al libero mercato selvaggio, che è una bella contraddizione in termini.
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Re: CHI E' IL NEMICO?

Messaggioda Diòscuro » ven mar 05, 2010 5:08 pm

_Raindog: "Il concetto stesso di nazione per me è del tutto arbitrario, i confini sono stati disegnati dagli uomini sulla carta, e non da Dio."
_D: Dicono che lo pensano anche gli Usa e GB, per controllarci meglio. Lo pensa anche Wall Street. Queste cose “relativistiche” le inculcano poi qui nella scuola okkupata post68ina “credere nell’idea di nazione è fascista” e simili: tolta l’idea di nazione o di identità, resta il libero mercato, cioè mercato selvaggio, cioè diritto di rapina del più forte.
GB e USA spingono a casa d’altri culture apparentemente ‘libertarie’ e chiaramente destrutturanti, ma come chiaro alle LORO nazioni e confini ci tengono tantissimo, si impuntano anche per confini desueti di loro microisolette, o gli Usa fanno muri contro l’immigrazione. Loro che (non avrebbero, ma) hanno il concetto di nazione, possono; noi che siamo “alleati” no. Se non fosse tragico sarebbe esilarante.
Esiste ed è esistito per secoli, finchè non lo cancellano ora, anche uno ius soli e uno ius sanguinis nelle Costituzioni, è il diritto degli Stati. Il concetto di nazioni non è stato disegnato da Dio (oddio, dipende che intendi: secondo la vulgata dopo Babele con la formazione delle lingue diverse :? è implicito anche un separarsi in nazioni per lingua usi e culture, poi è chiaro ci sono tante tradizioni..e c'erano identità di popoli ben definite in terre definite anche ben prima prima di quella rivelazione e in tutte le culture e rivelazioni e lì arriviamo al neofolk e al paganesimo 8) Ma il libero mercato non ci va per il sottile). Storicamente i confini sono stati disegnati dagli uomini sì, in patti, ma pagati col sangue in battaglie violente, ogni cm di terra è stato frutto di lotte e guerre, e infine di concordati. Si tratta anche di proprietà della terra. Avvenuta per convenzione, sì, ma si tratta di convenzioni stra-pagate col sacrificio degli avi.
Ormai stiamo per cedere anche la proprietà della terra da quando ci si è convertiti al mercatismo selvaggio. Es.: Molti italiani hanno una casa di proprietà. Se la terra di una nazione non è di nessuno, è come dire che la grande casa di una nazione era di quella nazione, e poi oggi non è di nessuno. Nel piccolo è come dire che la casa di tua proprietà che hai comprato con sacrifici non è più tua, non è di nessuno, o meglio è del più potente che si arroga il diritto di privartene con la scusa del libero mercato. A me non piace. E’ anche un affronto alla storia e alla verità.

_Raindog: "Il nazionalismo è un falso valore che serve solo a fomentare odio fra i poveracci"
_D: dipende cosa intendi. Sono concetti che o valgono sempre e per tutti o non valgono mai.
Il Nazionalismo abnorme USA (cioè il potere mondiale NATO, USA & co) fomenta di sicuro odio tra poveracci (anche con Bush eh, l’esportazione della “democrazia” cioè del mercatismo USA a suon di bombe), e di più costringe gente che non c'entra niente, tipo anche noi, a partire e morire in guerre decise da altri per casa d'altri per interessi d'altri. E’ “l’alleato” (...) ma visto che si sono 2 pesi 2 misure:
Se per nazionalismo s'intende la tendenza al governo mondiale del più sbruffone sono chiaramente contrario, MA se per nazionalismo s'intende lasciare una parvenza di senso nazionale e libertà decisionale anche di dire –no- ai paesi piccoli come il nostro, di governare in casa nostra, e non farci cancellare dal primo sbruffone mondiale di passaggio, allora sono nazionalista.

_Raindog "mentre chi ha il potere e il denaro fa i propri interessi."
_AH sicuro! Ma è quello che in altro modo ho detto anche io, Wall Street compresa, che viene prima di tutto il resto. L'art. di Rinascita cita uno dei più famosi speculatori che ha abbastanza milioni di dollari che si può permettere di affossare degli Stati interi, perchè il suo patrimonio è maggiore del PIL di uno Stato qualunque. Non è un...'padrone'...? Più di così.
Le Banche Centrali, che si vivono come lontane, creano denaro dal nulla, stampano dei pezzi di carta dandogli un valore, il problema nasce quando il valore attribuito non è coperto da riserve aurifere, né da capitale versato, e li mettono in circolazione indebitando gli Stati. I quali, a loro volta, emettono in favore delle stesse Banche Titoli di Stato per un valore equivalente. Il debito pubblico nasce così. Poi il debito pubblico cresce per mille altre ragioni, c’è chi ci specula sopra e altro ancora. Si chiama signoraggio bancario ed è il mezzo con cui dal ‘600 i banchieri creano e distruggono Stati e depredano i cittadini.
Nella storia chiunque si sia opposto a questo sistema perverso ha fatto una brutta fine.
Lincoln in piena Guerra di Secessione si rifiutò di far creare moneta dalle banche (che pretendevano un interesse del 30%) e, avvalendosi dei suoi poteri costituzionali, stampò banconote “statali” (greenback) come prestito senza interessi che il popolo faceva a se stesso. L’esperimento ebbe un tale successo che durante la campagna elettorale del 1864 si impegnò a ripeterlo. Poco dopo morì ad opera del solito “psicolabile” che aveva conti da regolare…
Il fatto che su queste cose non ci sia informazione a me puzza.
Quanti hanno mai sentito la parola “signoraggio”? Quanti conoscono il meccanismo con cui viene creato il debito pubblico? Il nemico è solo “il nostro capo” all’ufficio a fianco?
Ma il punto è : Quanti sanno che le Banche Centrali OGGI non appartengono più agli Stati che battevano moneta, ma ormai appartengono a PRIVATI cittadini (veri “Padroni”) verso i quali noi tutti quindi siamo personalmente indebitati? (ed ecco l'unico motivo per cui mi arrabbio per le svendite di beni pubblici-statali ai privati)
Non c’è differenza davvero tra emissione di moneta da parte di uno Stato, come avveniva prima, e da parte solo di privati, come avviene oggi, da un certo punto in poi? (e qui c’entra anche il Tratt. Lisbona che è stato il coronamento di questo sistema)
Potrà mai essere 100% onesto che Privati e stranieri comprino una banca ex-nazionale e statale-pubblica? E’ questo anche l’esproprio di sovranità. E Non c’entra nulla con l’essere fascisti.
Ma il popolo ignora e “deve” continuare ad ignorare, deve prendersela col Berlusca. Perché se sapesse tutto darebbe l’assalto alla vera Bastiglia: e visto che annuus horribilis fu il 1789, chissà magari stavolta ne varrebbe davvero la pena.
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Re: CHI E' IL NEMICO?

Messaggioda Diòscuro » ven mar 05, 2010 5:17 pm

_Raindog "E se le aziende vengono comprate da stranieri, sinceramente, non vedo dove sia il problema"
_quando hanno comprato tutto, come è accaduto, a un certo punto ti hanno preso la libertà. Non ci avevi pensato? E' la stessa differenza tra lo stare in casa tua, e lo stare a prestito in casa d'altri, ma più in grande. Ne va, almeno, del tuo potere decisionale su tutto.

_Raindog "se nei confronti dei lavoratori si comportano in modo corretto."
_ abbiamo già visto che è raro eh.
Se non c’è più nazione perché magari è idea “fascista” (ma allora è “fascista” anche l’inno d’Italia?), non c’è più nessuna protezione che lo Stato possa mettere (ma i beni pubblici dello Stato ora sono di privati esteri) ma rimane solo la legge del mercato (che non è la legge del più meritevole e bravo e virtuoso, ma è la legge di chi ha di più). Se la Banca di Stato appartiene ora a privati e anche stranieri, ti possono ricattare come quando vogliono e tu (noi) sarai sempre “debitore” di quel privato che ha rilevato la Banca pubblica-di Stato.
Trovi che il finanziere anche nella lettura di Rinascita, si comporti in modo corretto speculando sulle monete altrui fino a distruggere la moneta di uno o più Stati? Del resto già la definizione che i finanzieri usano per Portogallo-Italia-Grecia-Spagna detti PIGS mi pare piuttosto sprezzante, per immaginarseli così corretti coi lavoratori.
Un miliardario straniero che compra serialmente aziende sottocosto a rischio chiusura in Italia poi lo fa spesso per speculare, tutta questa correttezza non la vedo proprio, e una volta comprata tirerà l'acqua al mulino di casa sua, del suo paese d'origine dove è il resto del suo mondo (economico, mentale, ideale). La potrà chiudere quando vuole, non ha legami veri con noi o il nostro territorio, specie se si parla di capitalismo mondiale di ipermiliardari che non hanno problemi a stare in qualunque continente con facilità, stile “tutto il mondo è casa mia”. O no? E’ che in quei casi non si tratta di ‘aperturismo’ e cosmopolitismo, ma di soggezione globale al più potente.

Quando invece ho parlato di imprenditori di pmi, s'intende piccole e medie imprese che non andranno mai in Cina, non hanno i soldi per farlo, si parla di imprese familiari o di 10 dipendenti che sono la maggior parte in Italia. Quelle non vanno in Cina. Lì rischiamo solo che una sorta di artigianato nazionale di valore salti per aria. Della dislocazione in Cina dei grandi (non certo delle pmi locali) invece sono stati autori proprio "quei" governi in cui la sx post caduta muro ha abbracciato il mercatismo selvaggio e sono le poche grandi aziende italiane rimaste (ma molte sono già estere o delle corporations estere) che sono andate in Cina, ma non certo le pmi locali che non arrivano a fine mese. Piccola impresa è poi, per es., anche una a caso delle tante case discografiche dei nostri generi musicali: non mi sentirei di paragonare il giro d’affari di una pmi a una multinazionale o al patrimonio di chi rileva banche di stato o Stati interi.

Non credo comunque che ogni 'padrone' di qualcosa sia un mio nemico, e nella creatività e iniziativa voglio continuare a credere. Ho ben poche …"proprietà", ma a quelle poche tengo (nella norma), e non credo affatto all'abolizione della proprietà prvata (né che me la dica Marx come utopia di felicità né che me la dica oggi il mercatismo globale, con molta meno buona fede), che si è tradotta, laddove l'han messa in pratica in passato, in una sorta di n-sima rapina in grande scala. Forse qualche proprietà l'hai anche tu: un'auto, una casa, una collezione di dischi, qualche ricordo dei tuoi cari.
I "padroni" di cui ho parlato io prima, e meglio gli articoli citati, sono ben oltre le dimensioni dette, dal momento che possono in pratica comprare Stati Interi. Sono oltre anche gli imprenditori normalmente intesi. E peggio dell'odiato principale sul pianerottolo all'ufficio a fianco.
Allora che un partito(Pd & co) che si dice di sinistra abbia seguito e segua i dettami di un capitalismo così selvaggio che ha asservito il paese e lo ha espropriato, sostenga quell’affarismo o obbedisca alle sue cosiddette rivoluzioni 'colorate' (l’arancione, la viola, la gialla etc) altra faccia del mercatismo selvaggio, che mandano in rovina milioni di persone, che altro non sono che capitalismo mondiale sulla pelle dei deboli, o addirittura dia loro premi per aver speculato su banche e nazioni beh ....a me scandalizza non poco e lo prendo come un tradimento imperdonabile dei lavoratori.
Ben venga un rimasuglio di senso di identità nazionale contro gli sciacalli mondiali esterni, appoggiati poi incredibilmente da quella parte di sinistra unita ai capitalisti dell’orbe. Tutto lì. Questione di carattere, e di legarsela al dito.
Sul Pdl: non posso esser troppo contento di B., e peggio detesto Gianfuffa e la sua associazione “Fare cabaret”, altro cameriere delle multinazionali estere quanto il PD, rimane ben poco....la Lega che qualcosa di identitario in mezzo al folk e al mal gestito ha, e la non ben messa Destra. Comunque per me tutto si sopporta, cadute di stile comprese, pur di non vedere mai più il PD (o stesse sigle precedenti), o analoghi camerieri di poteri esteri USA-GB della rapina globale, al governo.
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