Chiude Kronic

[ForgottenTear]

Be, naturale che non deve togliere spazio alla musica, ma sarebbe un modo per rendere più appetibile una rivista a chi si chiede perchè acquistarla rispetto ad altre. Comunque mi sorprende questa crisi delle Webzine, dopotutto sono sempre di meno quelli che acquistano riviste cartacee (perchè?Per la stessa ragione per la quale molti scaricano la musica a sbaffo, è gratis, dai alle persone la possibilità di spendere anche solo 90 centesimi in meno, e vedrai che lo faranno). Certo, l'altra faccia della medaglia, è che con la Webzine nessuno ci guadagna soldi, e non sono molti i "spiriti nobili" che dedicano tempo a qualcosa solo per passione.

[dave]

Be, naturale che non deve togliere spazio alla musica, ma sarebbe un modo per rendere più appetibile una rivista a chi si chiede perchè acquistarla rispetto ad altre. Comunque mi sorprende questa crisi delle Webzine, dopotutto sono sempre di meno quelli che acquistano riviste cartacee (perchè?Per la stessa ragione per la quale molti scaricano la musica a sbaffo, è gratis, dai alle persone la possibilità di spendere anche solo 90 centesimi in meno, e vedrai che lo faranno). Certo, l'altra faccia della medaglia, è che con la Webzine nessuno ci guadagna soldi, e non sono molti i "spiriti nobili" che dedicano tempo a qualcosa solo per passione.

La crisi delle webzine dipende anche dal fatto che sono poche le redazioni che fanno selezione oculata. Se leggi le recensioni e i live report di svariate riviste on line, ti metti le mani nei capelli per giudizi a volte infantili o da fan sfegatato, a volte piuttosto indicative della scarsa conoscenza del "giornalista" nei confronti della scena. Alla fine, con youtube e i myspace di turno le recensioni diventano superflue, se scritte da chi non mostra competenza.

Sulla base della mia esperienza personale, non si becca un euro né con le riviste cartacee né con le webzine. Non ti viene nemmeno data la possibilità di diventar pubblicista; e io ho scritto per Flash per 3/4 anni e continuo - saltuariamente - a scrivere sul web. Il problema è che, finiti gli studi, bisogna sopravvivere e, in un'epoca di crisi come questa in cui ti vengono proposti lavori a salari vergognosi (a una mia amica dottore di ricerca è stato proposto un lavoro da 200 euro al mese, alla faccia dell'ottimismo imbroglione dei Berlusca di turno...), il tempo da dedicare ad attività non remunerate è pari a zero. Io nell'attuale condizione da precario della ricerca, non ho tempo per scrivere di musica; devo innanzitutto sopravvivere. Ah già, la crisi è stata superata e c'è la ripresa...

[The Director]

Sostanzialmente d'accordo con la prima parte del discorso di dave... la seconda è il solito tentativo di buttarla sempre e comunque in politica, anche quando si parla di temperamatite o smalti per unghie, dalla quale desidero fortemente staccarmi...

Per il resto, rimango dell'idea che lo schema della rivista di musica non sia pronto per la soffitta, specie se le cosiddette 'alternative' sono letteralmente 'altra cosa'.

[dave]

Non è buttarla in politica, è un dato di fatto che, chi finisce gli studi tra i 25 e i 30 anni, in un'epoca lavorativa che non dà garanzie remunerativa ai giovani laureati, deve rinunciare a un hobby divertente, ma che toglie tempo alla sopravvivenza quotidiana. Ripeto, nel 2009 io ho comprato 4/5 dischi, in questi primi mesi del 2010 neanche uno! Una cosa inimmaginabile per il mio modo di vivere, ma se sono precario e non ho sicurezze economiche, la prima cosa che salta è la musica, insieme a ciò che è superfluo.
E ti assicuro che potrei farti un elenco di persone che hanno abbandonato il mondo (gratuito) del giornalismo e che oggi hanno lasciato come me la scena, perché bisogna tirar a campare.

La crisi c'è e colpisce anche questo mondo qui. Sai che gli organizzatori dei concerti hanno tagliato di brutto la distribuzione dei pass? Oppure, nel rock/metal sono sempre meno le case discografiche che spediscono i promo, ma mandano i link da cui scaricare i brani in anteprima, in modo da risparmiare.

Il mondo della musica - di per sé fermo creativamente a 20 anni fa, ma questo è un altro problema - se la passa male come tutti gli altri settori culturali. E a risentirne sono anche le riviste. Sad but true...

[The Director]

Premesso che questo SAREBBE il topic sulla chiusura di Kronic, pensi che non le so ste cose? Io vivo la 'crisi' forse anche in maniera più drammatica di te, risparmio i dettagli perchè sono problemi miei e di mia moglie...

E tuttavia, prendere spunto da qualsiasi cosa per poi individuare in B. il problema unico, come se sparendo lui tutto si risolvesse magicamente (i problemi della Grecia sono sicuramente colpa sua!), quando forse forse i problemi li hanno causati i soliti noti (le banche) con le loro speculazioni sulla pelle dei 'comuni mortali', sarebbe più sensato. Mi fermo qui perchè questo è il topic su Kronic, non mi ribattere colpo su colpo come fossimo su un ring, ti prego...

[dave]

Premesso che questo SAREBBE il topic sulla chiusura di Kronic, pensi che non le so ste cose? Io vivo la 'crisi' forse anche in maniera più drammatica di te, risparmio i dettagli perchè sono problemi miei e di mia moglie...

E tuttavia, prendere spunto da qualsiasi cosa per poi individuare in B. il problema unico, come se sparendo lui tutto si risolvesse magicamente (i problemi della Grecia sono sicuramente colpa sua!), quando forse forse i problemi li hanno causati i soliti noti (le banche) con le loro speculazioni sulla pelle dei 'comuni mortali', sarebbe più sensato. Mi fermo qui perchè questo è il topic su Kronic, non mi ribattere colpo su colpo come fossimo su un ring, ti prego...

Io non l'ho messa sulla politica, ripeto, ho solo fatto un'equazione chiusura riviste musicali/crisi. Il commento su B. nasce esclusivamente sul fatto che non si può far finta che non ci siano i problemi e buttare in pasto alla gente un ottimismo da milionario sfondato. Non ho dato la colpa a B.; ho solo detto, con toni ironici, che mi fa ridere l'immagine inesistente che si vuole dare al Paese. Perché, alla lunga, la realtà supera la finzione e quando arriva quel momento sono dolori (vedi la manifestazione spontanea odierna in quel di L'Aquila). Chiuso OT.

Tornando nel topic, ripeto quanto già detto. Il mondo musicale vive un periodo di stallo creativo folle. Oggi i ragazzini di 15 anni parlano ancora di "Reign In Blood" e cose del genere: 24 anni fa! è come se io nel 1990 fossi fissato di dischi usciti nel 1966!!!!
Le riviste musicali subiscono anch'esse questa situazione. In fondo, nel mondo dark, vi sono sì una lunga serie di gruppi nuovi validi, ma alla fine "nessuno è come i Depeche Mode...", frase tipica dell'ascoltatore medio di turno. Senza nuovi fenomeni musicali che rivoluzionino la scena dal punto di vista creativo, il mondo del rock, del metal, del dark, ecc. rimarrà un mondo legato solo al passato! Una sorta di Jurassic Park del XXI secolo...

[ouroboros]

Vorrei dire la mia, anche perchè è un mondo che conosco bene; io il giornalista lo faccio di mestiere, da più di 12 anni e vi assicuro che, a meno di lavorare per Canale 5 al Tg5 o in Rai al Tg1, per mettere in piedi uno stipendio normale devi fare 234567 collaborazioni, visto come siamo pagati da fame...ma questo è un altro discorso forse....il fatto è che mediamente metà degli italiani non leggono (dati ufficiali); dal quotidiano al mensile, dal libro alla rivista, il problema è che metà della gente già di base non accede alla lettura....figuriamoci poi riviste a tema musicale specifico.....sulle webzine ci sarebbe da dire malissimo e benissimo, dipende dai casi...Kronic non era né la migliore né la peggiore.....io punterei il dito anche sui "lettori", che non spiccano mediamente per apertura, voglia di scoprire novità o particolarmenti esigenti.......non a caso metà delle discussioni dei forum "oscuri" sono sempre e solo sui triti e ritriti Death in June, Current 93, Der Blutarch e Throbbing Gristle....il mondo va avanti, e la musica evolve, nel 2010 si potrebbe anche parlare di altro.....o no ?

[ForgottenTear]

Vorrei dire la mia, anche perchè è un mondo che conosco bene; io il giornalista lo faccio di mestiere, da più di 12 anni e vi assicuro che, a meno di lavorare per Canale 5 al Tg5 o in Rai al Tg1, per mettere in piedi uno stipendio normale devi fare 234567 collaborazioni, visto come siamo pagati da fame...ma questo è un altro discorso forse....il fatto è che mediamente metà degli italiani non leggono (dati ufficiali); dal quotidiano al mensile, dal libro alla rivista, il problema è che metà della gente già di base non accede alla lettura....figuriamoci poi riviste a tema musicale specifico.....sulle webzine ci sarebbe da dire malissimo e benissimo, dipende dai casi...Kronic non era né la migliore né la peggiore.....io punterei il dito anche sui "lettori", che non spiccano mediamente per apertura, voglia di scoprire novità o particolarmenti esigenti.......non a caso metà delle discussioni dei forum "oscuri" sono sempre e solo sui triti e ritriti Death in June, Current 93, Der Blutarch e Throbbing Gristle....il mondo va avanti, e la musica evolve, nel 2010 si potrebbe anche parlare di altro.....o no ?

Be, a essere onesti c'è anche da dire che se i mostri sacri sono gli stessi da trent'anni, significa che di nuove leve a quel livello non ce ne sono, e questo si applica in ogni genere.

[ouroboros]

Vorrei dire la mia, anche perchè è un mondo che conosco bene; io il giornalista lo faccio di mestiere, da più di 12 anni e vi assicuro che, a meno di lavorare per Canale 5 al Tg5 o in Rai al Tg1, per mettere in piedi uno stipendio normale devi fare 234567 collaborazioni, visto come siamo pagati da fame...ma questo è un altro discorso forse....il fatto è che mediamente metà degli italiani non leggono (dati ufficiali); dal quotidiano al mensile, dal libro alla rivista, il problema è che metà della gente già di base non accede alla lettura....figuriamoci poi riviste a tema musicale specifico.....sulle webzine ci sarebbe da dire malissimo e benissimo, dipende dai casi...Kronic non era né la migliore né la peggiore.....io punterei il dito anche sui "lettori", che non spiccano mediamente per apertura, voglia di scoprire novità o particolarmenti esigenti.......non a caso metà delle discussioni dei forum "oscuri" sono sempre e solo sui triti e ritriti Death in June, Current 93, Der Blutarch e Throbbing Gristle....il mondo va avanti, e la musica evolve, nel 2010 si potrebbe anche parlare di altro.....o no ?

Be, a essere onesti c'è anche da dire che se i mostri sacri sono gli stessi da trent'anni, significa che di nuove leve a quel livello non ce ne sono, e questo si applica in ogni genere.

Però è come se che ne sò nei forum metal si parlasse solo di Iron Maiden e Slayer, in quelli rock di Beatles e Rolling Stones....ok i mostri sacri, ma il panorama musicale è fatto di moltissime realtà.....fossilizzarsi sui soliti 4 nomi è tendenzialmente non seguire anche le altre cose credo....

[dave]

Ti espongo la mia teoria in proposito. Mi sembra di vedere la totale scomparso del genio creativo dal mondo musicale; si vive totalmente di passato e non si crea nulla di nuovo, proiettato nel futuro (un po' come la società e la politica di oggi, che non pensano al futuro e si limitano alla sopravvivenza mediocre nel qui e ora).

I festival musicali senza i soliti quattro nomi non riescono a campare. Questo perché? Perché le nuove leve si limitano a ripetere quanto già detto in passato, riciclano forme creative già ampiamente abusate e non hanno nulla da dire. Tutti i grandi movimenti musicali nel rock tout court, dai '60 ai '90, si reggevano su particolari situazioni sociali, su particolari eventi storici e politici e così via. Da tempo, le nuove generazioni, cresciute nel benessere e nel rincoglionimento familiare tra gli '80 e i '90, sono appagate, non hanno particolari sofferenze, oltre che all'I-Phone o a qualche altra cazzatina trendy. Dove non c'è dolore, dove non c'è sofferenza, dove non c'è immaginazione (la migliore amica della sofferenza), non c'è creatività.

Ed ecco quindi tutti star dietro ai nomi che sono diventati grandi dagli anni '70 in poi. Gruppi che ormai non hanno nulla più da dire, come è giusto che sia. Quindi, c'è un vuoto assoluto, che resterà incolmato fino a quando chi incomincia a suonare non avrà veramente qualcosa di nuovo da esprimere. Ma questo discorso, secondo me, si può applicare in ogni campo della nostra società occidentale, così ingrigita, secolarizzata e figlia di un nichilismo umano, morale, artistico ed estetico che va assolutamente combattuto. Sempre che non sia troppo tardi...

[ForgottenTear]

Ti espongo la mia teoria in proposito. Mi sembra di vedere la totale scomparso del genio creativo dal mondo musicale; si vive totalmente di passato e non si crea nulla di nuovo, proiettato nel futuro (un po' come la società e la politica di oggi, che non pensano al futuro e si limitano alla sopravvivenza mediocre nel qui e ora).

I festival musicali senza i soliti quattro nomi non riescono a campare. Questo perché? Perché le nuove leve si limitano a ripetere quanto già detto in passato, riciclano forme creative già ampiamente abusate e non hanno nulla da dire. Tutti i grandi movimenti musicali nel rock tout court, dai '60 ai '90, si reggevano su particolari situazioni sociali, su particolari eventi storici e politici e così via. Da tempo, le nuove generazioni, cresciute nel benessere e nel rincoglionimento familiare tra gli '80 e i '90, sono appagate, non hanno particolari sofferenze, oltre che all'I-Phone o a qualche altra cazzatina trendy. Dove non c'è dolore, dove non c'è sofferenza, dove non c'è immaginazione (la migliore amica della sofferenza), non c'è creatività.

Ed ecco quindi tutti star dietro ai nomi che sono diventati grandi dagli anni '70 in poi. Gruppi che ormai non hanno nulla più da dire, come è giusto che sia. Quindi, c'è un vuoto assoluto, che resterà incolmato fino a quando chi incomincia a suonare non avrà veramente qualcosa di nuovo da esprimere. Ma questo discorso, secondo me, si può applicare in ogni campo della nostra società occidentale, così ingrigita, secolarizzata e figlia di un nichilismo umano, morale, artistico ed estetico che va assolutamente combattuto. Sempre che non sia troppo tardi...

Riassunto in poche parole: c'è tutta la forma, non c'è alcuna sostanza, e su questo sono d'accordo con te, il problema è che la maggior parte delle band moderne, anche quelle meritevoli, si ricollegano solo ad un modo, perchè ogni messaggio è morto.

[ouroboros]

quindi che cosa si dovrebbe fare ???? ascoltare all'infinito "Brown Book" oppure "Imperium" con la nostalgia che a parte "loro" tutta la musica è morta dopo il 1987 ????? a me sembra che moltissimi ascoltatori siano fermi a 4 nomi e al 1988 al massimo......non credo che negli ultimi 20 anni nessun gruppo è riuscito a fare musica buona se non ottima...mi sembrano i discorsi (da metallaro quale rro) che "dopo The number of the beast gli Iron sono morti"......mah resto perplesso ripeto....

[ouroboros]

quindi che cosa si dovrebbe fare ???? ascoltare all'infinito "Brown Book" oppure "Imperium" con la nostalgia che a parte "loro" tutta la musica è morta dopo il 1987 ????? a me sembra che moltissimi ascoltatori siano fermi a 4 nomi e al 1988 al massimo......non credo che negli ultimi 20 anni nessun gruppo è riuscito a fare musica buona se non ottima...mi sembrano i discorsi (da metallaro quale fui) che "dopo The number of the beast gli Iron sono morti"......mah resto perplesso ripeto....

[dave]

Cosa si può fare? Chi ascolta non può fare niente. Può semmai attendere che vengano tempi artisticamente migliori, quindi sperare in nuove rivoluzioni socio-politico-culturali che portino linfa vitale inedita.

Tra l'altro, io non dico che ciò che è stato prodotto negli ultimi venti anni faccia schifo. Di cose positive ce ne sono state e ce ne sono, ma restano marginali, senza incidere in maniera universale, come accadde con i grandi artisti del passato.

Negli ultimi anni, mi è capitato di recensire anche 20 dischi al mese. Tante cose positive, ma nulla di fenomenale, che ti fa saltare dalla sedia. Secondo me, rock, metal, dark e generi affini hanno raggiunto un punto-limite che va ora superato in altre direzioni, non so però quali. Qui entrano in gioco i musicisti.

Siamo sicuri che non si possa veramente inventare più nulla? A sentire la musica odierna questa è l'impressione. Ma poi, continuo a sostenere che ciò che incide in negativo è la mancanza di dolore, sofferenza, rabbia. Troppo benessere. I 17-25enni di oggi sembrano dei bambini che non vogliono crescere; agli esami universitari, a volte mi capita di interrogare gente che ha un atteggiamento da terza media. E questi dovrebbero creare musica innovativa? Mah...

[drunkboy]

A parte chi vede una crisi musicale perche' c'e' Berlusconi al governo mi viene sinceramente da chidere cosa si debba inventare di nuovo per passare alla storia
Non c'e' nulla da inventare...ottima musica in giro ce n'e' in abbondanza...
Negli anni 80 si lamentava la mancanza di spazi e posibilita' di diffusione della propia musica....ora con i vari Myspace,il contrario
Io dico che negli anni 2000 il problema e' passato da chi produce-suona musica a chi l'ascolta facilmente dall'ipod o dal pc di casa propia