Certo che puoi permetterti, ti pare? Fra di noi...
Ok, diciamo pure che han dato alle stampe uno dei loro dischi migliori... Io quello che non sopporto è la retromarcia innestata a seguito di "Host", disco che ho letteralmente consumato (come già feci con "One Second") ed amato proprio in virtù del grande coraggio nel cambiare pelle coi suoni, perchè sbaglia chi sostiene che con quel disco cambiarono stile... Ammettiamolo: dopo, pian piano, sono tornati sempre più indietro alle sonorità del passato, e questo per recuperare il pubblico prettamente metal.
Sono convintissimo che "Host" glielo abbia fottuto la EMI con una promozione curiosamente mirata ancora e quasi soltanto alle riviste metal: se ci spendevano i soldini che si spendono per mille puttanate più o meno pop, io dico che almeno il pubblico dei Depeche Mode (non tutto, s'intende!) lo catturavano...
Poi sai, io al tour di "Host" c'ero, al Babilonia di Ponderano (assieme a poche altre decine di persone, perchè l'apertura mentale media del pubblico metal è quella che è), ed ebbi il piacere di chiacchierare amabilmente con Aaron prima dello show... Mi disse che si era letteralmente spaccato il culo per creare 25 suoni di chitarra da riutilizzare anche sul palco e che si era rotto ampiamente i coglioni dei due suoni (distorto - non distorto) tipici del metal, aggiungendo che erano convintissimi di cosa volevano fare quando hanno realizzato "Host" e che ne erano orgogliosi...
Poi le scarse vendite ed il poco pubblico ai concerti, e magari qualche stroncatura feroce da riviste metal la cui apertura mentale è zero, hanno fatto il resto: i PL sono quindi tornati indietro, indietro tutta (per dirla con Frassica), come My Dying Bride, Dark Tranquillity, Kreator and so on...
Ti invidio perchè riesci ancora ad apprezzarli, io dopo le 'retromarce' provo solo una profonda incazzatura e non li riesco manco a guardare in faccia (anche perchè questi coraggiosi innovatori del metal li intervistai più o meno tutti e ricordo ancora bene le loro dichiarazioni altisonanti)... Ecco tutto.
"Si chiama sogno americano perchè bisogna essere addormentati, per crederci" (George Carlin)