I NOSTRI ARTICOLI

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Re: I NOSTRI ARTICOLI

Messaggioda Diòscuro » mar nov 03, 2009 2:23 pm

vedo che aggiornate molto spesso le recensioni. :-)
Impegnativa l'intervista agli Arditi....Interessanti le recensioni su H.E.R.R e Tony Wakeford. Tutte però ben scritte e coinvolgenti. Gli ultimi 2 li ho da un po' ma li ho sentiti poco e distrattamente, per problemi di tempo.
Sull'album di Tony Wakeford concordo con la definizione di 'suono pulsante e sospeso', e su come si faccia notare ‘Fullness of august’.
Certo i Sol Invictus sono meglio. Ma non disprezzo questo disco.

Sugli H.E.R.R. ho visto ne parlate anche di là e sono state già dette cose, vi raggiungo lì.
Comunque musicalmente non mi dispiace. Trovo centrata la recensione. Per me è un disco abbastanza buono, beh ma certo non mi aspetto la resa diciamo pari a Svetonio nel disco. Per quello dovremmo prenderci l’opera originale e fare confronti, ed è altra pasta.
E’ un peccato per i contenuti, perché il mondo latino visto dagli inglesi non può forse essere sempre capito appieno, se poi si decide di farci anche dell’ironia….. L’opera di Svetonio è abbastanza vasta e ci saranno per forza di cose solo estratti. Si vede che non son bastati il Vallum Aelium di Roma Victrix, e nemmeno le Terme Romane di Bath… :-) e a volare troppo vicino al Sole si scioglie la cera e si cade rovinosamente :mrgreen: (paragone azzeccatissimo)
Va tenuto conto che molta dell'ambiguità ironica (anche un po' disturbante) dei 'testi-barzelletta' è già in Svetonio che non è uno storico propriamente inteso, ma un biografo che accosta anche acriticamente pettegolezzi e fonti più serie. Certo, da lì a trasformare il disco in 'vizi privati, pubbliche virtù' degli Imperatori ce ne vuole, si poteva fare meglio...ma è stata una tentazione anche della fonte stessa, grande erudito di Acta Diurna e satire. Lo stesso Svetonio tende a presentare i Cesari in luce favorevole nella loro giovinezza, poi d'un tratto te li ritrovi mostri orrendi in base a dei "si vocifera": la stessa contraddizione del testo latino non è meglio spiegata nemmeno da Svetonio.
Non trovo nemmeno io esaltante il parallelismo che il disco suggerisce tra Cesari d'allora e la realtà presente, una morale sì quella un po' scontata: oggi non c'è nessun Cesare, ma solo un sistema finanziario che tutto domina, dopo la caduta degli -ismi più o meno recenti. O almeno è la mia impressione.
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Re: I NOSTRI ARTICOLI

Messaggioda The Director » mar nov 03, 2009 3:00 pm

Diòscuro ha scritto:vedo che aggiornate molto spesso le recensioni. :-)
Impegnativa l'intervista agli Arditi....Interessanti le recensioni su H.E.R.R e Tony Wakeford. Tutte però ben scritte e coinvolgenti. Gli ultimi 2 li ho da un po' ma li ho sentiti poco e distrattamente, per problemi di tempo.
Sull'album di Tony Wakeford concordo con la definizione di 'suono pulsante e sospeso', e su come si faccia notare ‘Fullness of august’.
Certo i Sol Invictus sono meglio. Ma non disprezzo questo disco.



Grazie per le tue constatazioni. Sul disco di Wakeford aggiungo questo: finalmente si stacca più marcatamente da ciò che ha fatto come Sol Invictus, in fondo se un progetto reca un altro nome è giusto che sia differente anche e soprattutto a livello sonoro, altrimenti tanto vale usare le canzoni nei dischi del Sole Invitto... 8)
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Messaggioda dave » mar nov 03, 2009 3:08 pm

Interessante l'intervista con gli Arditi, anche se certi pensieri guerrafondai fanno veramente venire il latte alle ginocchia...più che altro vorrei vedere questi due "prodi combattenti" nel bel mezzo di un conflitto di guerra, mentre le loro case vengono bombardate, le loro mogli o fidanzate violentate e i loro figli uccisi...
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Messaggioda enry » mar nov 03, 2009 6:04 pm

Beh che dire...Arditi sono una realtà controversa, l'intervista è sicuramente interessante ma bisogna anche dire che Bjorkman ripete più o meno le stesse cose da dieci anni. Anzi, da più di dieci anni, perchè ai tempi degli Algaion eravamo grosso modo lì. Coerenza? Può darsi, ma il dubbio che si porti avanti la sua "gimmick" da duro e puro mi sembra più che legittimo ( medesimo discorso per Soderlund ).
Ah, vedo che neanche DR è riuscito nel "miracolo" di far dire due parole a H.Moller, dormirò lo stesso... :-D
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Messaggioda The Director » mar nov 03, 2009 6:32 pm

enry ha scritto:Ah, vedo che neanche DR è riuscito nel "miracolo" di far dire due parole a H.Moller, dormirò lo stesso... :-D


Ma non avevi chiesto l'esatto contrario? Magari sono io che mi ricordo male, nel caso mi scuso...

Comunque sia, ti svelo una cosa: Henry mi ha girato personalmente le risposte dicendomi che la stragrande maggioranza di esse è opera di Marten, ma qualcosa di suo c'è... il problema è che poi non c'è stato verso di farsi dire di quali risposte si è occupato!!! :evil:
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Messaggioda Diòscuro » mar nov 03, 2009 6:52 pm

Non entrerò in merito alle dichiarazioni degli Arditi più di tanto. In fondo è vero quel che dice enry, sono un po' di anni che le loro dichiarazioni sono simili.
Una cosa è cambiata però, di sicuro, nel mondo che osserviamo e che osservano anche gli Arditi, al di là della provocazione: la guerra è sempre esistita. Diciamo pure che un tempo poteva essere di difesa o di offesa, in linea di massima per difendere o aumentare il proprio territorio.
Oggi invece che nessuno stato europeo ha realmente sovranità (poi con oggi 3 novembre ne abbiamo ceduto un ulteriore pezzo) la guerra c'è ancora, solo che non la decidiamo noi, non la decide il nostro stato, ma la decisono altri Superstati per difendere NON certo il nostro territorio, ma territori altrui. I nostri confini e coste sono sguarnitissimi: abbiamo ceduto la sovranità. Ma non per la pace. Per combattere guerre di altri, in altri posti, a loro servizio.

Mi spiace se sembra OT, ma non sono riuscito a tacerlo, anche altri hanno parlato di guerra e gli Arditi stessi intorno al concetto ci hanno giocato non poco.
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Messaggioda dave » mar nov 03, 2009 7:25 pm

Diòscuro ha scritto:Non entrerò in merito alle dichiarazioni degli Arditi più di tanto. In fondo è vero quel che dice enry, sono un po' di anni che le loro dichiarazioni sono simili.
Una cosa è cambiata però, di sicuro, nel mondo che osserviamo e che osservano anche gli Arditi, al di là della provocazione: la guerra è sempre esistita. Diciamo pure che un tempo poteva essere di difesa o di offesa, in linea di massima per difendere o aumentare il proprio territorio.
Oggi invece che nessuno stato europeo ha realmente sovranità (poi con oggi 3 novembre ne abbiamo ceduto un ulteriore pezzo) la guerra c'è ancora, solo che non la decidiamo noi, non la decide il nostro stato, ma la decisono altri Superstati per difendere NON certo il nostro territorio, ma territori altrui. I nostri confini e coste sono sguarnitissimi: abbiamo ceduto la sovranità. Ma non per la pace. Per combattere guerre di altri, in altri posti, a loro servizio.

Mi spiace se sembra OT, ma non sono riuscito a tacerlo, anche altri hanno parlato di guerra e gli Arditi stessi intorno al concetto ci hanno giocato non poco.


per una volta siamo abbastanza d'accordo. In realtà, capisco anche il punto di vista degli Arditi e, in linea teorica, è anche condivisibile. L'apatia intellettuale, spirituale e culturale che il popolo oggi vive è la dimostrazione di come i singoli individui non meritino periodi di pace interni ai loro territori e di come essi tirino fuori il meglio di sé sempre e solo se punti nel vivo della loro esistenza: nella sopravvivenza quotidiana, nella protezione dei propri affetti e nel dolore vivo e presente dinanzi agli occhi.
Con ciò, però, sperare di vivere in una certa situazione è francamente poco auspicabile. Provocazione a parte, ovviamente.
Chiuso anche il mio OT
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Messaggioda enry » mar nov 03, 2009 7:41 pm

The Director ha scritto:
enry ha scritto:Ah, vedo che neanche DR è riuscito nel "miracolo" di far dire due parole a H.Moller, dormirò lo stesso... :-D


Ma non avevi chiesto l'esatto contrario? Magari sono io che mi ricordo male, nel caso mi scuso...

Comunque sia, ti svelo una cosa: Henry mi ha girato personalmente le risposte dicendomi che la stragrande maggioranza di esse è opera di Marten, ma qualcosa di suo c'è... il problema è che poi non c'è stato verso di farsi dire di quali risposte si è occupato!!! :evil:

No, tempo fa mi ero chiesto perchè per Puissance parla sempre Soderlund e per Arditi sempre Bjorkman mentre non mi è mai capitato di leggere niente di Moller. Son cavolate eh...era per capire se è allergico alle interviste, anche perchè le risposte presumo sarebbero state più o meno queste. Di sicuro a 'sti due non gli viene l'ernia per lo sforzo profuso :-D
Ho finito di leggere le nuove rece, il disco di H.E.R.R. a me è piaciuto parecchio...accetto di chiudere un occhio sui testi :ci poteva stare almeno mezzo punto in più comodo comodo, la rece cmq rende bene l'idea.
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Messaggioda enry » mar nov 03, 2009 9:18 pm

Ho appena notato che il nuovo H.E.R.R. è piaciuto solo a me... :roll:
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Messaggioda Diòscuro » ven nov 06, 2009 2:19 pm

@Director:
ho notato che avevi chiesto parere più dettagliato sul disco di Tony Wakeford anche nell'altra discussione sulle rece di Ver Sacrum.
Dunque come dicevo sopra sono d'accordo con la tua recensione. Aggiungo qualcosa, sono al 2°-3° ascolto.
_Il titolo dell'album "Not all of me will die" è coniato sul brano "Non omnis moriar" (di cui è traduzione) che è sia titolo della poesia della poetessa Zuzanna Ginczanka, polacca-ucraina-ebrea catturata nei '40:
titolo che lei stessa prende però dal "Non omnis moriar" del poeta latino Orazio (Odi, III, 30, 6) (comunque lo scarno booklet del cd non ce lo dice).
L'ode oraziana omaggiata/citata dalla stessa Ginczanka:

Exegi monumentum aere perennius
regalique situ pyramidum altius,
quod non imber edax, non aquilo impotens
possit diruere aut innumerabilis
annorum series et fuga temporum.
NON OMNIS MORIAR multaque pars mei
vitabit Libitinam; usque ego postera
crescam laude recens, dum Capitolium
scandet cum tacita virgine pontifex.
dicar, qua violens obstrepit Aufidus
et qua pauper aquae Daunus agrestium
regnavit populorum, ex humili potens,
princeps Aeolium carmen ad Italos
deduxisse modos. sume superbiam
quaesitam meritis et mihi Delphica
lauro cinge volens, Melpomene, comam.

Ho innalzato un monumento più duraturo del bronzo\ e più alto della regale maestà delle piramidi\, che né la pioggia che corrode, né il vento impetuoso\ potrà abbattere né l’interminabile corso degli anni e la fuga del tempo.\ Non morirò del tutto, anzi una gran parte di me\ eviterà la morte; per sempre\ io crescerò rinnovato dalla lode dei posteri\ finché il pontefice salirà in Campidoglio\ con la processione silenziosa delle vergini.\ Si dirà che io, dove strepita scrosciante l’Ofanto\ e dove Dauno povero d’acque regnò su popoli agresti\ da umili origini fatto potente, per primo\ ho portato a ritmi italiani la poesia eolica.\ Assumiti questo traguardo\ conquistato per tuo merito e con l’alloro di Delfi,\ Melpomene, di buon grado cingimi i capelli.(Orazio, Odi III, 30)

Il significato dell'ode oraziana diventa simbolico sia per la Ginczanka sia per Wakeford, non l'avrebbe altrimenti usato per il titolo di tutto l'album:
le parole della poesia in funzione di parole sacre, che sopravvivono a noi stessi in un linguaggio-valore immortale. Penso che Wakeford abbia voluto partire dal caso personale della poetessa come un modello di tutti quelli che soffrono catturati nei meandri della storia. Il sacro delle parole, di una vita, che può sopravvivere alla morte inevitabile.

Dopo i primi ascolti preferisco adesso la 1a parte del disco, quella appunto con la succitata 'non omnis moriar'. Subito dopo mi piace la bella 'fullness of august'. la 2nda parte dell'album con tutti quei pezzettini mi piace un po' meno. Che sia l'apporto della 'sperimentale' Susan Matthews? non so.
La suite di 'non omnis' con i 22 minuti permette qualche notazione di più. Non ricorda i dischi di Sol Invictus come dici, nemmeno un granchè l'Orchestre Noir. Sembrano in effetti jam session, ma allora quella di 'non omnis' è la più articolata. Non c'è solo neoclassicismo, perchè c'è rottura delle forme musicali tipica delle avanguardie o di una (apparente) improvvisazione: credo però che questa forma sia voluta per descrivere nei suoni la deportazione con i sentimenti di paura, morte....come una disintegrazione delle cose note, delle cose amate.
L'effetto jam session chiaramente sembra un po' cacofonico talvolta, non è strutturato secondo le regole del neofolk più cadenzato e 'regolare', come se avesse dei moduli esplosi.
Altre caratteristiche del suono: secondo me c'è un'ascendenza, nel trattamento dei violini, tipica dell'ambiente musicale polacco-ucraino-di matrice ebraica: il violino qua e là ricorda la musica klezmer (in uso presso le tradizioni di Romania, Polonia, Russia e Ucraina) (descritto da scrittori come Sholom Aleichem, citato in pittura da Marc Chagall) che combina il folk tradizionale dell'Est europeo con la cultura ebraica, tradizione cui la Ginczanka apparteneva, e che dava alla parola anche un plusvalore.
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Messaggioda The Director » ven nov 06, 2009 6:18 pm

Grazie per le dotte delucidazioni ed i pareri espressi... avercene di lettori come te!!! ::ok:
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Messaggioda sigur » ven nov 06, 2009 6:44 pm

Quando Tony diventa sinfonico, come in parte in questo caso, uscite dal binomio O Sol Invictus O Orchestre Noir......pensate anche al progetto (meraviglioso...) Nature and Organisation.... ha fatto cose stupende in quel progetto.......
sulla cultura klezmer di violino, molto viene dalla scuola sporcata ebreo-tedesca, pensate a Kurt Weill o Brecht, pensate al contemporaneo lavoro (teatrale ma anche musicale) di Moni Ovadia e la sua cultura yddish, a teatro è tutta da vedere e l'ho vista più volte....alla faccia di chi ci da dei folkeroni nazistoidi!!
è che la cultura vola MOLTO più alta delle ideologie e noi qui si fa cultura....con i nostri mezzi ma quello si fa....
gran belle considerazioni.....
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Messaggioda Diòscuro » ven nov 06, 2009 7:02 pm

esatto Sigur :-) bentornato sul forum finalmente.
Se è cultura, è sempre 'oltre' le ideologie, per sua natura. Complimenti a voi.
Ah e anche Valentina scatta ottime foto: ha la capacità del ritratto.
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Messaggioda Bonny » ven nov 06, 2009 8:11 pm

Diòscuro ha scritto:esatto Sigur :-) bentornato sul forum finalmente.
Se è cultura, è sempre 'oltre' le ideologie, per sua natura. Complimenti a voi.
Ah e anche Valentina scatta ottime foto: ha la capacità del ritratto.

Grazie Diòscuro, sono contenta di poter collaborare al sito, è stato insolito (e anche un po' faticoso, ammetto!) stare sotto il palco col pancione di quasi 8 mesi! aha ah! :wink: ...ma cosa non si fa per Darkroom!
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Re: I NOSTRI ARTICOLI

Messaggioda The Director » ven nov 06, 2009 9:13 pm

Bonny ha scritto:
Diòscuro ha scritto:esatto Sigur :-) bentornato sul forum finalmente.
Se è cultura, è sempre 'oltre' le ideologie, per sua natura. Complimenti a voi.
Ah e anche Valentina scatta ottime foto: ha la capacità del ritratto.

Grazie Diòscuro, sono contenta di poter collaborare al sito, è stato insolito (e anche un po' faticoso, ammetto!) stare sotto il palco col pancione di quasi 8 mesi! aha ah! :wink: ...ma cosa non si fa per Darkroom!


Sei un mito, punto! ::ok:
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