La mia Torino continua a fornire materiale in quantità per questo topic tutt'altro che allegro, complici i bifolchi che la popolano...
La prima notizia:
Torino, sparano per gioco e feriscono una donna: denunciati 3 minorenni
Torino, 24 ott. - (Adnkronos) - Protagonisti della bravata sono tre 17enni, due marocchini e un italiano, che sono stati denunciati dalla polizia di Torino per lesioni aggravate e porto abusivo d'armi e strumenti atti ad offendere
Torino, 24 ott. - (Adnkronos) - Si divertivano a sparare pallini metallici con una pistola ad aria compressa verso i passanti e le finestre delle case. Un 'gioco' pericoloso in seguito al quale una donna di 55 anni e' rimasta ferita alla fronte. Protagonisti della bravata sono tre 17enni, due marocchini e un italiano, che sono stati denunciati dalla polizia di Torino per lesioni aggravate e porto abusivo d'armi e strumenti atti ad offendere.
Ieri pomeriggio gli agenti delle pattuglie 'Falco' della squadra mobile, nel corso di servizi contro la microcriminalita', si sono messi alla ricerca di alcuni giovani dopo che la centrale operativa del 113 li aveva segnalati come protagonisti di episodi di violenza. In particolare i ragazzini si erano messi a sparare con una pistola ad aria compressa comprendo all'arcata sopraccigliare sinistra una donna che ha dovuto ricorrere alle cure ospedaliere dal momento che uno dei pallini le e' rimasto conficcato nella fronte causandole un vistoso ematoma che non consentiva ai medici di estrarlo.
Gli agenti delle 'Falco', in seguito ad alcun accertamenti, sono riusciti a rintracciare in via Paisiello tre giovani corrispondenti alle descrizioni fatte da numerosi testimoni. Una volta fermati i tre sono stati trovati in possesso di una pistola ad aria compressa con pallini metallici, una balestra e un coltello a serramanico. Sono ora in corso ulteriori indagini per capire se i tre siano responsabili di altri fatti analoghi denunciati nei giorni scorsi sempre nel quartiere, Barriera di Milano.
La seconda notizia:
cronaca
24/10/2009 - DUE ORE DI TENSIONE TRA PIAZZA CASTELLO E PIAZZA SAN CARLO
Cariche e botte, i centri sociali attaccano tutti
L'attacco degli anarchici ai gazebo in Piazza Castello
Lacrimogeni tra la folla dello shopping. Aggressione
a Casa Pound e ai leghisti
andrea rossi
TORINO
Due ore ad alta tensione in pieno centro, di sabato pomeriggio. Oltre cento autonomi, anarchici e ragazzi dei centri sociali schierati contro Casa Pound, l’organizzazione di estrema destra, e un gazebo della Lega Nord in piazza Castello. In mezzo, la polizia, a cercare di tenere lontani i gruppi ed evitare scontri feroci. Cariche di alleggerimento, e poi bastoni, cinghie, insulti e minacce. Tutto intorno la folla del sabato pomeriggio. Il pomeriggio termina con quattro feriti - tre militanti del Carroccio e una passante - e una sfilza di denunce in arrivo.
Del gazebo della Lega restano i brandelli. Dello striscione contro l’ambulatorio medico aperto dentro il centro sociale Gabrio («una stalla») è rimasta una chiazza nera a terra. L’hanno bruciato. È buio, piazza Castello si svuota. Il furgone bianco dei leghisti è sparito da un pezzo. Le camionette della polizia rincasano lente.
Ultima immagine di un pomeriggio ad alta tensione: autonomi, anarchici e centri sociali contro Casa Pound, l’organizzazione di estrema destra, in piazza Castello; poi contro i giovani della Lega in piazza Castello; infine contro leghisti e neo-fascisti insieme, un cordone di polizia in mezzo, migliaia di passanti intorno. Botte, minacce, spranghe e cinghie, nel cuore del sabato pomeriggio, la piazza chiusa al traffico per un paio d’ore. Finisce con quattro feriti lievi: tre militanti leghisti tra cui Riccardo Carossa, figlio del consigliere comunale della Lega Mario, e una passante.
Casa Pound, una decina di persone, ha organizzato un banchetto e un’azione di volantinaggio in piazza San Carlo. La contro mobilitazione scatta immediata poco dopo le tre del pomeriggio. Una cinquantina di autonomi e anarchici irrompe in piazza. Sono decisi a impedire la manifestazione del drappello di Casa Pound. Nel giro di un’ora diventano più di cento. E la polizia deve intervenire per evitare che i due blocchi entrino in contatto. Una serie di piccole cariche fa ripiegare gli autonomi. I giovani di estrema destra si spostano di qualche isolato, davanti al museo Egizio, quelli dei centri sociali li inseguono. Ancora cariche degli agenti per impedire lo scontro. La polizia spinge il corteo antagonista verso piazza Castello, proprio dove i giovani della Lega hanno montato un gazebo.
Altri momenti di tensione. Volano accuse: «Chiudere i centri sociali». «Razzisti. Andatevene a casa». Alcuni autonomi e anarchici lanciano uova, altri - facce coperte dalle sciarpe - si avventano sul gazebo e lo fanno a pezzi. I leghisti si armano di cinghie, impugnano i sostegni del gazebo come bastoni. Calano mascherine e fazzoletti verdi sul volto. In mezzo ai giovani padani - una quindicina - c’è la deputata Elena Maccanti. Anche il capogruppo in Comune Mario Carossa brandisce una cintura. Più tardi dirà: «Rivendico il diritto di difendermi. Non potevo stare lì a prendere botte». Il gruppo di Casa Pound arriva a dare manforte ai leghisti. I poliziotti riemergono da piazza San Carlo e cercano di separare i due gruppi. Vola qualche manganellata. Una colpisce alla nuca un ragazzo della Lega. Lo scontro è questione di pochi secondi. I due gruppi si fronteggiano separati dal cordone di polizia. Tra i più caldi Ambrosie Soha, ivoriano, militante leghista. In serata l’europarlamentare Mario Borghezio accusa: «Contro Soha c’è un razzismo di sinistra. L’hanno aggredito solo perché africano e della Lega».
E mentre il capogruppo alla Camera Roberto Cota chiede di «adottare tutte le misure necessarie per contrastare questa violenza contro la Lega» gli antagonisti parlano di «giornata importante». «Vogliamo ribadire che non accettiamo che i neonazisti possano mettere piede a Torino», dice un loro portavoce. «La manifestazione si è ingrossata nel corso della giornata mostrando l’insofferenza alle idee e ai metodi della Lega». «Chi quotidianamente sparge i semi della violenza e dell’intolleranza non può che raccogliere quello che semina», aggiunge Vincenzo Chieppa, segretario dei Comunisti italiani. Il questore Aldo Faraoni arriva in piazza Castello. In Questura si visionano i filmati della battaglia in centro. Poi arriveranno le denunce.
Due note a margine per ciascuna notizia:
1) i tre ragazzini, una volta beccati, pare abbiano letteralmente riso in faccia agli agenti, dicendo loro: "tanto non potete farci niente, chiamiamo gli avvocati e torniamo a casa subito"...
2) il segretario dei Comunisti Italiani del Piemonte, laddove tutte le altre forze politiche hanno espresso disapprovazione totale per l'attacco dei centri sociali, ha dichiarato: "10, 100, 1000 gazebo leghisti distrutti"...
Da nato a Torino, non posso non chiedermi dove stia finendo la mia città... spero che a voi altri vada meglio... io ovviamente mi guardo bene dal lasciare la provincia, almeno per il tetto sotto cui dormire...
"Si chiama sogno americano perchè bisogna essere addormentati, per crederci" (George Carlin)