Di Pietro al Corriere della Sera

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Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda lovelorn » lun lug 13, 2009 3:55 pm

"L’Italia è un paese a rischio di dittatura, anche se molti lo negano. Per non ricadere nelle leggerezze passate, che hanno portato all’avvento del fascismo, è bene focalizzare quale sia lo stato attuale delle cose.

Cominciamo dallo stato dell’informazione.

E’ vero o no che Silvio Berlusconi rappresenta un’anomalia nel contesto dei paesi sviluppati e democratici per il macroscopico conflitto di interessi che lo avvolge?
E’ vero o no che egli, oltre che a controllare gli organi di informazione di famiglia, controlla di fatto anche il servizio di informazione pubblica, sia attraverso i suoi parlamentari di fiducia che direttamente da casa sua, dove avvengono le nomine più importanti?
E’ vero o no che, con il recente disegno di legge sulle intercettazioni, ha previsto anche il bavaglio praticamente totale agli organi di informazione?
E’ vero o no che il 9 luglio sono stati approvati 70 milioni di euro di finanzia mento all’editoria per il 2009 e altrettanti per il 2010, rendendo l’editoria fortemente condizionata ed influenzabile da chi glieli ha erogati? Sono vere o no le classifiche che ci vedono al 73.mo posto per libertà di informazione (Freedom House of Press), al 76.mo posto nell'indice della libertà economi ca (Heritage Foundation), al 55.mo posto nel la lista dei Paesi meno corrotti?

Passiamo allo stato della Giustizia.

E’ vero o no che il sistema giudiziario è praticamente bloccato da una miriade di leggi ad personam che Silvio Berlusconi si è fatto fare appositamente per non farsi processare né far processare i suoi amici e sodali?
E’ vero o no che il primo atto compiuto dal governo Berlusconi, con zelo maniacale, è stato l’approvazione della legge 128, nota come Lodo Alfano, che lo ha reso improcessabile durante il suo mandato?
Ed è vero o no che lo scorso maggio Silvio Berlusconi, il ministro della Giustizia, i due presidenti della commissione Affari Costituzionali e due giudici della Consulta, Mazzella e Napolitano, si sono riuniti privatamente a casa Mazzella?
E’ vero o no che questa cena a ridosso della valutazione di costituzionalità del Lodo Alfano, su cui la Consulta è chiamata a pronunciarsi il 6 ottobre, getta inquietanti ombre e cattiva luce sull’indipendenza della Corte? Anche il Parlamento è stato messo sotto tutela.
E’ vero o no il Governo Berlusconi fa un ricorso continuo e pervicace al voto di fiducia non solo per zittire l’opposizione parlamentare ma anche per costringere i parlamentari recalcitranti della propria maggioranza?
E’ vero o no che l’attuale legge elettorale dal Governo Berlusconi forte mente voluta ha praticamente tolto ai cittadini il diritto di poter scegliere i propri rappresentanti, sicché ora i parlamentari rischiano di diventare 'dipendenti' del principe e non veri rappresentanti del popolo?
E’ vero o no che una proposta di legge popolare presentata da 350 mila cittadini dopo più di due anni non viene nemmeno messa all’ordine del giorno?
Insomma, è vero o no che, piano piano, il Presidente del Consiglio sta restringendo ogni spazio operativo agli organi legislativi, agli organi di informazione, alla Magistratura ed agli altri organi indipendenti di controllo, mortificando così il principio della separazione ed indipendenza dei poteri su cui si fonda la nostra Carta Costituzionale?

Ecco perché noi dell’Italia dei Valori abbia mo pubblicato un appello alla comunità internazionale sull’Herald Tribune e sul Guardian: per segnalare che la democrazia italiana è in pericolo, appunto. Cos’altro potevamo e possiamo fare, se non resistenza attiva e preventiva, prima che sia — un’altra volta — troppo tardi?"
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Re: Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda Diòscuro » lun lug 27, 2009 8:13 pm

Ciao Lovelorn. Mi sento di rispondere perchè ci sono stati seguiti alle uscite di Di Pietro, piuttosto infelici. Tu prometti di non prendertela perchè anche se da altro punto di vista, non sono in malafede.
Francamente pur non essendo io particolarmente amante di Berlusconi, non è il nostro un paese a rischio dittatura o forse bisogna vedere meglio. Si tratta proprio di realismo. Centrodx e centrosx attuali sono abbastanza simili e non tornerà nè fascismo nè comunismo. Ma davvero siamo così sciocchi da credere ancora ai governi nazionali quando con l'UE, e che tipo di Ue, sono state cancellate tutte le nazioni, tutti gli stati, secondo la concezione di ethos, ethos, lingua, costume...e quasi quasi pure cucina? La dittatura non è tanto in Italia con Berlusconi o chi altri, al di là delle comiche, ma è prima nella struttura del Superstato europeo sradicato, poi casomai nell'ordine finanziario mondiale, non certo governato da noi. Cioè le decisioni si prendono altrove, pare molto chiaro. Pensa poi, o nel caso ricercalo con calma, al Trattato di Lisbona e alle limitazioni delle libertà individuali promulgato dal liberalissimo Parlamento della Ue un bel po' di tempo fa. Pensa in relazione a Usa e capitalisti 'internazionali' alla crisi Lehmann & Bros, a Bernie Madoff, a Geithner ministro dell'economia con Obama che era già coinvolto nella Lehmann prima, a Bernanke della Fed Reserve.... se davvero davvero contino qualcosa i governi nazionali se non per dei dettagli.

Tornando a Di Pietro: dopo la sua uscita sul Guardian, Berlusconi e Frattini l'hanno chiamato "piccolo giornale". E la risposta dei giornalisti inglesi non si è fatta attendere. E' stata affidata ad Alexander Chancelor, il quale non si spiega perché il nostro 1mo ministro se la sia tanto presa dopo aver letto che "l'Italia non merita di stare tra i grandi, e potrebbe presto essere defenestata per lasciare spazio alla Spagna". Al di là che il g8 non è poi andato così...
Per avvalorare la sua filippica in difesa del Guardian, Chancelor ricorda tutti i guai italiani,
ma Chancelor chiosa:
"But if you're in a hurry to see the back of him, the best thing to hope for is another earthquake during the summit in L'Aquila, where there was an encouraging little earth tremor only yesterday morning".
Cioé: "Volete vedere accelerati i tempi della scivolata? La cosa migliore da augurarsi è un'altra scossa di terremoto durante il G8. Ce n'è stata una incoraggiante l'altra mattina".

ti pare? gli inglesi ci augurano altri terremoti?
Non sono di sinistra, ma suppongo ne debba esistere una in un paese. Se c'è, non deve 'sputtanare' l'ITalia presso paesi esteri, ma casomai fare opposizione vera, magari non a base di Carusi e Luxurie, in casa propria. Di pietro ha voluto invece rispondere di persona, di nuovo, a questo articolo del Guardian, e invece di difendere i terremotati...alla sua maniera, si 'scusa' a nome dell'Italia.
Ora ci si chiede con che diritto di pietro parla "a nome dell'Italia".
"Mi scuso, a nome dell'Italia, con la redazione di The Guardian..."
Forse che l' 8% raggiunto alle europee, sgomitando, tramando alle spalle persino contro i suoi alleati, conferisce a di pietro il diritto di parlare a nome degli italiani?
Se la pensa così è di gran lunga più megalomane del premier.
Di pietro che si scusa con un giornale ancora più infame che scherza su una tragedia come é stata quella del terremoto dell'Aquila...è un'indecenza.
Dove sono tutte le anime belle politicamente corrette che si sono stracciate le vesti per "l'abbronzato" ad Obama, adesso che il Guardian schernisce persino i nostri connazionali colpiti dal terremoto?
Riguardo al Lodo Alfano: non mi piace, ma l’Europarlamento di Bruxelles, il 22 aprile scorso, ha protetto Di Pietro con l’immunità parlamentare come aveva espressamente richiesto nel gennaio 2007. Sarebbe stato condannato per diffamazione. Quindi anche Di Pietro usa le protezioni.
il malcostume di certa sinistra di indurre Paesi Terzi a "interferire nella nostra politica interna" è pessimo. Dimostra che pur di vincere sull'avversario non si esiterbbe a svendere tuitto il paese.

di chi è quel giornale? Murdoch! analizziamo la galassia del suo impero: Cinema e intrattenimento,20th Century Fox, 20th Century Fox Television, 20th Century Fox Home Entertainment, più altre 7 case di produzione; Quotidiani: The Wall Street Journal, Dow Jones, New York Post, The Times, The Sun, News of the World più altre 24 testate: Lo stesso Herald Tribune ha dei legami societari col Times e quindi parte del suo impero.Televisione: Fox Broadcasting Co. più altre 5 stazioni tv; Satellite e via Cavo: SKY, Sky Italia, BSkyB, National Geografic e altri 16 canali tv; Editoria: HarperCollins; Periodici: The weekly standard, Donna Hay e altre 4 testate; Internet: Myspace, Askmen, AmericanIdol.com, Rotten Tomatoes più altri 20 siti. (fonte Corsera). Capirai che con un siffatto impero dove non tramonta mai il sole, spiare tramite cronisti in funzione di 007, "la vita degli altri", per poi organizzare gogne mediatiche e ricatti scandalistici nei confronti dei politici spiati, è un gioco da ragazzi in confronto al quale quelli della ex STASI appaiono quasi dei dilettanti. L' "australiano" Murdoch ha ricevuto lo STOP alla sua pirateria dei cieli italiani attraverso il digitale terrestre, e in Italia abbiamo allineato l’IVA sui canoni tv raddoppiandogli le aliquote Sky.
La sinistra im-Murdoch-chiata legata a questi miliardari...è proprio popolare, per la gente, con amici come questi? Direi di citare l'ultimo amico: Soros. La sua biografia la si trova anche su wikipedia. Ha l'accusa è di esercitare un'irregolare influenza sui mercati valutari per via del Quantum Fund, il fondo di investimento privato di sua proprietà. Al pari di molti grandi hedge fund, questo ha sede sociale in un paradiso fiscale, nello specifico Curaçao, nelle Antille.E' stato condannato all'ergastolo in contumacia dall'Indonesia per speculazioni sulla moneta locale. Ha favorito Solidarnosc; Ha creato la "rivoluzione delle rose" in Georgia e ha sospinto il perenne caos della Cecenia; Nel Mercoledì Nero del 16 settembre 1992, Soros divenne improvvisamente famoso quando vendette allo scoperto più di 10 mld di dollari in sterline... Alla fine, la Banca d'Inghilterra fu costretta a far uscire la propria moneta dallo SME e a svalutare la sterlina, e Soros guadagnò una cifra stimata in 1,1 miliardi di dollari. Da quel momento fu conosciuto come "l'uomo che distrusse la Banca d'Inghilterra". Ma non è tutto.
"George Soros fu premiato, per intercessione di Prodi, con la laurea honoris causa all'università di Bologna... Eppure anche in Italia Soros è stato inquisito -invano, ovviamente- per aver guidato il complotto speculativo che portò al fallimento della lira, nel 1992"
Siccome adora la nostra capitale sogna un legame con la stessa per poterci rimanere e acquisire la squadra di calcio della Roma.

La vera ridicola tragedia sta tutta a sinistra passata con disinvoltura da Das Kapital di Marx, al tecnocapitalismo finanziario. i politici di sinistra allo stato attuale saranno frustrati, in cerca di appoggi e forse pure in cerca di denaro. Da chi? Dagli squali della finanza "internazionale", questi bei tomi qui sopra. Se secondo te hanno fatto o fanno i nostri interessi, come popolo italiano...

ciao.
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Re: Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda dave » lun lug 27, 2009 11:16 pm

Il problema più grosso, di cui non tiene conto il tuo discorso, non è tanto la questione della dittatura, del fascismo, ecc. ecc.

Ti soffermi su Di Pietro, sulle battute infelici che a tua detta ha fatto, della piccola percentuale di voto che rappresenta; ma non tieni conto, così come non lo fa la maggior parte del popolo italiano, del vero problema che caratterizza questo Paese.

La nascita di Forza Italia nel 1994 è il frutto probabile, così come dimostrano svariati documenti, di un accordo tra Marcello Dell'Utri, condannato in primo grado a 9 anni di reclusione con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, e Bernardo Provenzano, il quale pare annotasse su diversi pizzini i nomi di Dell'Utri e Berlusconi. Vittorio Mangano, il famoso stalliere di Arcore, è un pluripregiudicato (per truffa, emissione di assegni a vuoto, ricettazione, lesioni volontarie, tentata estorsione, ecc.); ricordiamo che fu condannato all'ergastolo per duplice omicidio di Giuseppe Pecoraro e Giovambattista Romano e che fu indicato come uomo d'onore da Buscetta. Borsellino riportò in una delle sue ultime interviste il contenuto di una intercettazione telefonica, in cui Mangano e Dell'Utri parlavano di una consegna di cavalli nella hall di un hotel, usando un linguaggio criptato per affari di droga.

Non dimenticherei poi il caso Mills, la faccenda Previti e Mondadori, la tessera P2, la questione troie e tutto lo schifo che questo schifo di uomo ha prodotto in Italia dagli anni '70 in poi.
Nessuna dittatura, solo un lento e costante plagio che ha centuplicato l'indifferenza del popolo italiano per la cosa pubblica e per le questioni morali. Ecco, più che criticare i piccoli partiti, io penserei a coloro che hanno calpestato il lavoro e il sacrificio di grandi uomini quali Falcone e Borsellino. Se un Di Pietro qualsiasi può essere un elemento d'intralcio contro questo schifo di uomo, beh, avrà sempre e comunque il mio appoggio.
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Re: Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda Diòscuro » mar lug 28, 2009 2:58 pm

Dave, per me puoi appoggiare chi vuoi :-D Il punto "dittatura e fascismo in Italia 'oggi' " non lo dico io ma Di Pietro nell'art.; mi soffermo su Di Pietro perchè l'art. è su Di Pietro; le "battute infelici" non le ha fatte 'a detta mia' ma chiaramente pubblicate su quei giornali; Sul "vero problema": come ti ho detto mai votato PDL. Vedo che vai di elenchi.
Se ti dovessi elencare cosa il comunismo & co. ha prodotto in Italia dal 1948 in poi non sarebbe da meno, ma diventerebbe una gara insulsa. Pare che tu non m’abbia letto proprio. Capisco che per te il Vaso di Pandora universale sia Berlusconi e non veda altro, ma rispetto all'ambaradan mondiale è solo un signorotto grottesco; il punto per me sta altrove e qualche elemento (fatti e numeri) te l’ho dato. A parte la disistima totale per Di Pietro e per la grana grossa delle sue esternazioni e del suo giustizialismo.
Il problema più grosso non è Berlusconi, pur non essendo io un suo sostenitore, ma alcune ‘forze’ internazionali che proprio nel Pd et similia hanno trovato e troveranno sempre un appoggio (Goldman Sachs docet). Esempio della liason internazionale: Draghi che è stato il più grande liquidatore della Grande Industria italiana e l'uomo di fiducia (appunto) della Goldman Sachs. Ecco perché si fa sempre più insistente la voce del governo "tecnico". Ogni volta che si sente dire il termine "governo tecnico" (anche Fini di una destra poco nazionale e americanizzata dopo non so quanti voltagabbana è chiaramente d’accordo a giorni alterni) bisogna interpretarlo come governo che si fa dettare l'agenda dalla finanza. Di quelli di fuori.
Non c'è distinzione tra "grandi" giornali, "grandi" banche, "grande" Confindustria, "grande" finanza nostrana e internazionale e PD e simili. In Italia, dove si dice che tutti i giornali sono di Berlusconi, ci sono Unità, manifesto, Liberazione, Riformista, Re Pubica, Corriere, la Stampa di sinistra e molti altri. Hanno anche capitali ‘esteri’.
E poi Basta vedere chi siede nei consigli di amministrazione di tutto questo. Il Pd e simili o meglio “l’Ulivo mondiale” e annessi avrà sempre il 51%. Siine felice. Finchè magari non ti svegli. Non è per es. che Secon-dario franceschini detti l’agenda ai giornali esteri come ho letto in qualche commento sotto, sarebbe davvero improbabile data l’assenza di personalità….ma i giornali, frutto e longa manus della finanza internazionale (FT, the guardian, Herald Tribune, el pais in mano a certe lobby economiche, Repubblica-De Benedetti_Caracciolo-Murdoch compresa-chi caccia i soldi ha sempre 1 scopo), dettano l’agenda alla sx locale che si trova così alleata ai peggiori squali (di solito Usa-Isr, se è più chiaro, cioè proprio con quel capitalismo di cui ha tanto parlato Max Weber che unisce ottica protestante USA del ‘regno ora’ con relativi denari, e vitello d’oro) che non vogliono che mai l’Italia alzi la testa o ritrovi un senso nazionale.
Ti faccio anche notare come sia strano che il mio ragionamento a quel riguardo non ti tocchi minimamente: fino a qualche tempo fa un comunista o simili ci sarebbe andato a nozze a sentir parlare in questo modo contro al Capitale:
è che la cosiddetta sinistra è passata da Marx al mercato, cioè la nuova specie dei trans-post-comunisti, americanizzati dopo la caduta del muro che ha dato la stura a ogni transumanza sul nostro territorio, è ‘liberista’. …..aveva ragione allora Oswald Spengler “la sinistra fa sempre il gioco del Grande capitale. A volte senza saperlo” A volte invece lo sa benissimo.
La parte di Di Pietro presso quei giornali (se non ti è arrivata, ha fatto solo la figura del pagliaccio) già di per sé antitaliani, e di “quella” appartenenza, lo illustra ancora una volta.
Nel dubbio su chi comandi davvero, ripensa all'asse dell'Ulivo mondiale Clinton-D'Alema e soprattutto Albright a bombardare la piccola Serbia per 80 gg senza la scusa-copertura ONU, ma con piloti italiani dalla base di Aviano inquadrati dalla NATO e supportati (oltre che diretti) per finire con il Kossovo espropriato dei suoi abitanti autoctoni, e regalato ad altra gente allogena (cosa benedetta da D'Alema, Fini, Napolitano indistintamente). Capirai dove da tempo è andata la sovranità. Questi sono i problemi veri d'oggi: pensare chi sarà il prossimo. Finora Dave, senza offesa, pare che tu faccia sfoggio un po’ automatico di quelle che i francesi chiamano "les idées rèçues".

Elenchi la storia di FI:probabile; il caso MIlls pure, ancora non è del tutto chiaro; la questione troie (nemmeno su quella ci sono tutte queste prove) e la questione morale merita perchè non è che a sinistra si sia da meno (devo parlare dello stupratore seriale a capo del circolo del PD a Roma? o di Napoli, della faccenda pattume-Bassolino, dei termovalorizzatori, di Del Turco alla sede USL in Abruzzo col Guercino a spese nostre, o della giunta sx di Pe, o degli scandali in Puglia o Vendola & co o delle coop rosse? Questi non hanno calpestato il lavoro di Borsellino? ma non cado così in basso e ...non sono in campagna elettorale e poi non scrivo mica per Re Pubica). Poi della questione morale a sinistra non si parla mai, no?
Su giustizialismo e i giudici e certe idee di Di Pietro la penso in modo diametralmente opposto al tuo. Ci sono molte cose che non vanno in Italia in questo campo. E’ vero che c’è una gran parte della magistratura ideologizzata e militante. Sarebbe troppo lungo spiegare chi è, e come è nata "Magistratura democratica" (MD) dal rapimento del giudice Sossi da parte delle BR, dove ebbe un ruolo di mediazione nel rilascio, a oggi.
Nel PCI di allora c'era la teoria delle "case matte" di Gramsci che imponeva il concetto di "egemonia" obbligatoria da ottenere all'interno delle istituzioni (una sorta di colpo di stato dappertutto: scuola, istruzione, magistratura e varie altre istituzioni, e così è andata, ecco perché ci sono realmente le toghe rosse, 2 pesi e 2 misure, e molti 68enni 68ini un po' dappertutto, e un mondo della cultura un po' così, eh). E la magistratura è stata da tempo immemorabile "egemonizzata". Per questo dovrebbe essere fatta una radicale riforma che tuteli le alte cariche principali dello stato mentre governano (destra o sinistra che sia), la separazione delle carriere, e varie altre. Sbaglierò ma mi sembra che al di là di dx e sx, ti mancano parecchie tessere per una ricostruzione storica di questo nostro disastrato Paese. Quanto del vero scenario internazionale.

Poi sul moralismo, la morale, l’etica de sinistra dell'ultima ora avrei molto da obbiettare.
La sinistra era quella della liberalizzazione del sesso, della vagina è mia e me la gestisco io, dei trans in parlamento che lottavano contro la Gardini per la lotta di cesso. Ovvero contro la "discriminazione urinaria", quando Luxuria lo si voleva confinare in un WC tutto suo. Sircana (il sottosegretario di Prodi) andava in trance per i trans, Pecoraro ostentava la bisessualità come prassi di vita, il verde Paissan si laccava le unghie (aggiungo: per me tutte cose che fan parte della libertà individuale), Caruso piantava semi di marijuana nelle fioriere del Transatlantico ....abbiamo avuto Cicciolina coi Radicali no? Ma la/e sinistra/e attuale/i non sono poi così diverse dai radicali: dove va la sinistra postmarxista? Nel sinistrismo, pallido e smunto sottoprodotto del postcomunismo. E' l'assillo di aderire ai modelli globali e mondialisti dei diritti cosiddetti universali piuttosto che voler capire cosa succede a casa tua, dietro al tuo cortile, nella tua città,comune, regione, territorio e patria. Non è la sinistra che difende la forza lavoro degli operai; non è la sinistra che si stringe intorno alle fabbriche a rischio chiusura, che sono tante. Non è la sinistra che combatte i "crumiri" extracomunitari che si prestano a lavorare 14 ore al giorno, e che tuona ai 4 venti che 8 ore sono già abbastanza. Non è la sinistra che magari controlla e filtra gli ingressi dei "nuovi schiavi" affinché non si prestino a costituire "l'esercito di riserva" di marxiana memoria, le cui braccia sono in offerta sul mercato a prezzi da elemosina. Non è la sinistra che si scaglia contro le "multinazionali" dello sfacelo e della rapina delle materie prime del pianeta. E nemmeno contro la "finanza internazionale" che mette a rischio i nostri risparmi. (abbiamo appena visto che ci è alleata) . E' una "neosinistruccia" - quella che rincorre affonnosamente i "Radicali liberi" sul loro stesso terreno dei diritti "universal-transnazionali" (più aborto, più eutanasia, Pacs, Dico, droghe liberalizzate, Gay Pride, famiglie allargate, cellule staminali , uteri in affitto, ecc.). E' il clone sbiadito del sinistrismo liberal all'americana ( quello delle frasette: di yes, I care; We can and you can too; I believe in ONE world...) basato sull'ipocrisia della correctness multikulti. In altre parole è una sinistra conformista, ottusamente piccolo-borghese, perbenista, svuotata di quelle caratteristiche "nazionali" che le erano proprie. Quella che ha buttato alle ortiche la sua teoria e ideologia "di classe", il che va pure bene, ma poi per sostituirla con che? Con la melassa "diritti universali", uguali per tutti, da un emisfero all'altro, ma tralasciando i problemi del paese.

Adesso però insorgete per richiedere la "serietà e la moralità al governo". Ok Dave :lol: , il Parlamento è sempre stato un gran Troiaio. Anche durante la Prima Repubblica con Spadolini che faceva le orge. Di cosa vi stupite?
“E' la democrazia permissiva e sbracata, Bellezza”.-direbbe con toni cinematografici un amerikano, che ora piace tanto.
Non mi fa impazzire fatta così, ma al momento non disponiamo di meglio. E’ quella nata dalla Resistenza. Può ancora peggiorare.
In caso contrario ci sono le dittature, l'Uomo Forte, o magari le Teocrazie come Iran. Dove la Moralità (dipende dai punti di vista) è fin troppo al potere e le donne sono imbaccucate dentro dei funerari chador. Prendere o lasciare.
Oppure capita di schiantare d’ideologia per l’ordinanza antialcol ai minori che sarebbe ‘ideologica’, e quindi ci vorrebbe una maggiore educazione…da stato etico. O volete lo stato etico e non etico a intermittenza? Decidetevi.
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Re: Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda dave » mar lug 28, 2009 3:44 pm

C'è un piccolo fraintendimento di fondo, dato che indirettamente mi affibi l'etichetta di "comunista".
Per quanto sia propenso a votare una certa area politica, di cui condivido alcune cose (come non ne condivido altre), non mi pongo tout court sotto quella categoria.
1) Posso condividere la tua questione relativa all'intromissione esterna nelle questioni finanziarie italiane e sul governo tecnico
2) Non condivido la questione libertà di opinione, dato che sappiamo benissimo tutti quale sia il livello di ignoranza popolare e quanta gente legge i quotidiani. Il Manifesto, Liberazione, ecc. tirano acqua al loro mulino e sono indirizzati a chi la pensa come loro; di certo non vengono letti casualmente da chi non è in linea con le loro idee. La Tv, molto più subdola, fornisce un unico messaggio, un'unica verità, un'unica idea. Su 6 Tg c'è una sproporzione di 5 a 1. Basta vedere come è stata (non) affrontata la questione delle mignotte a corte
3) In politica è difficile rimanere puri e ogni parte ha le sue magagne (ti sei dimenticato di citare quelle della Lega Nord e poi siamo al completo). Non faccio finta di niente nei confronti dlle magagne sinistrorse, tuttavia trovo ben più grave un partito nato per volere delle mafia e probabilmente coinvolto nelle grandi stragi di Capaci e di Via D'Amelio. Non a caso, Dell'Utri e Berlusconi erano nel registro degli indagati per le suddette stragi e sempre non a caso, la questione dei servizi segreti dietro gli attentati è tornata finalmente in auge.
4) Gli esempi che mi fai sulla moralità della sinistra non sono minimamente proporzionali rispetto a quelli del puttaniere di Arcore. Case chiuse, coltivazione marjuana, trans, ecc. hanno attinenze con la morale dei bacchettoni, ma di per sé non sono certo paragonabili con la questione di un Premier sposato (2 volte) che frequenta minorenni, porta puttane a palazzo tramite individui coinvolti in giri loschi di droga, ecc. ecc. e al tempo stesso punta sul voto dell'area cattolica.
Non so bene quale sia il tuo pensiero politico, ma trovo nei tuoi discorsi impliciti riferimenti a concetti nazionalistici, tradizionalistici, ecc. che mi fanno leggermente rabbrividire...senza polemica, per carità! :wink:
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Re: Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda enry » mar lug 28, 2009 4:59 pm

Si ok, il punto però è che il "signorotto grottesco" come lavoro fa il premier italiano...
Interessante l'analisi sulla guerra in Serbia, manca solo un protagonista: Milosevic.
State collocando Di Pietro a sinistra, se questo signore è di sinistra io sono il Papa.
Come dice Dave, mancano le magagne della Lega...mmm... :wink:
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Re: Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda sigur » mar lug 28, 2009 5:25 pm

Carmen Di Pietro esprime opinioni?.... :-D
Alle sieben Sekunden stirbt ein deutscher Soldat.
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Re: Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda Diòscuro » mar lug 28, 2009 6:04 pm

brevemente:
@Dave: piacere comunque di aver parlato con te con civiltà anche se da posizioni differenti. E ..."rabbrividire"? Sono un tipo tranquillo.
E con questo caldo, rabbrividire aiuta :-D D'ora in poi solo music. Algida, s'intende....

@ Enry: Ciao. Ho sintetizzato con esempi troppo contratti tutte le risposte che avrei dato a Dave agli estratti di repubblica e a tutta la campagna quotidiana sottostante, quindi mancano dettagli.
-il signorotto B. fa il premier. E' stato eletto, se non erro (non da me nè da voi). Le prove effettive a molte sue supposte malefatte non ci sono. Al di là che io pensi i problemi dell'Italia stanno in tutta la classe politica, Lega compresa. E il resto, peggio, con la liaison all'estero.
-non sono leghista
-l'analisi/l'accenno non è su TUTTA la guerra in Serbia: Milosevic era un delinquente. L'UCK a mio avviso non era da meno.
In parte ci sono cose poco chiare sulla questione Kosovo. Per quanto spesso inaffidabile, la parte su wiki
http://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_del_Kosovo
specie dal cap. "Kissinger: Rambouillet: una provocazione", e la finale "Esodo" con la cacciata dei serbi (persone comuni) da casa loro solleva in me gli stessi dubbi lì registrati. A quello mi riferivo.
-Di Pietro fece anche parte dell'MSI infatti: non lo colloco a sinistra ma di fatto ne ha girate di posizioni e qui è stato presentato come tale.

@Sigur: è così! E' Carmen di Pietro la vexata quaestio :-D e anche la soluzione. Ciao.
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Re: Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda dave » mer lug 29, 2009 11:05 am

...e ora il test di dialetto...le gag di Aldo, Giovanni e Giacomo che diventano realtà. Ma poi mi immagino uno come il sottoscritto - pubblicazioni di carattere internazionale, certificati di conoscenza di inglese e tedesco, partecipazioni da relatore a convegni internazionali, dottorato di ricerca, ecc. - che deve sostenere un test di conoscenza del piemontese!!!!!!!!!!!!

Comincio veramente a pensare di accettare la proposta di trasferimento a Jena, che mi è stata più volte offerta; almeno, vivo in un Paese serio e non in un paese-barzelletta! :roll:
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Re: Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda The Director » mer lug 29, 2009 11:50 am

Non entro nel merito del test (anche perchè non so di che tu stia parlando, francamente), ma forse sarebbe ora di fare qualcosa per preservare quelle che sono LINGUE, soprattutto il Piemontese, che sta scomparendo sotto i colpi della seconda ondata migratoria. Queste LINGUE non sono qualcosa di cui ridere, ma sono partimonio culturale di tutti noi. Poi la tivvù ci dice che sono fichi solo il romanesco, il toscano e il napoletano, ma per me le RADICI significano ancora qualcosa di estremamente importante, non qualcosa da rimuovere in virtù di un multiculturalismo sfrenato e dissennato.
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Re: Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda dave » mer lug 29, 2009 2:49 pm

A parte il fatto che è un luogo comune quello di dire che a Torino o in Piemonte non si parla più il dialetto: basta andare in giro, salire sui bus o vedere il numero di librerie dedicate a libri solo in piemontese (in centro ce ne sono 3 o 4!!), trovo veramente grottesco questo tentativo di porre barriere regionali. In Italia, ho il diritto, se devo trasferirmi per insegnare per esempio in Veneto o in Toscana o in Campania, di farlo tranquillamente, senza essere obbligato a conoscere le tradizioni locali.

Trovo queste idee umilianti per chi le propone in Parlamento e per l'intero popolo italiano che, per fortuna, nel 2011 celebrerà 150 anni di UNITà d'Italia e forse bisognerebbe cooperare tutti quanti a riconoscere la comune appartenenza alla NAZIONE e a togliere questo stupida rivalità NORD/SUD che non porta da nessuna parte...
Tanto per dire, sono stato fregato in vita mia dal prossimo due volte: 1 a Napoli e 1 a Verona. E il commercio che c'è dietro Sant'Antonio a Padova non è meno ridicolo o vergognoso rispetto a quello che sta dietro a San Gennaro. I taxisti veronesi o torinesi sono furbi nello stesso identico modo di quelli romani. Basta con i luoghi comuni e basta con gente alla Salvini che umilia l'intera nazione con la sua ignoranza.

La questione poi del dialetto a scuola è impresentabile, come se - per esempio - il piemontese di Torino fosse uguale a quello di Cuneo o di Alessandria. E le tradizioni locali a scuola? Un ragazzino cosa deve fare? Imparare la ricetta della bagna cauda o la biografia di Gianduia? Ma per favore...siamo seri!
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Re: Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda The Director » mer lug 29, 2009 3:52 pm

Quando le elementari le facevo io, era normale studiare peosie dialettali, cantare canzoni dialettali etc... Fai pure di tutta l'erba un fascio se vuoi, ma ti chiedo: se nella scuola dove andrà tuo figlio, durante delle ore dedicate, diciamo, alla cultura, ti dovrai trovare a scegliere per lui fra il dialetto locale o la cultura africana, cosa gli farai studiare? Sii serio, per favore! E comunque siamo paurosamente OT, se uno va a rileggersi il titolo del topic...

http://www.youtube.com/watch?v=ThTYwD3HFBQ

http://www.youtube.com/watch?v=GMMmGAJWnUA
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Re: Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda enry » mer lug 29, 2009 4:00 pm

Belin che bale, oua nu possu mancu ciù parlà a me lingua...sti comunisti i lan propriu ruttu u belin
Va ben finimula semu fuea topic :-D
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Re: Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda Diòscuro » mer lug 29, 2009 4:36 pm

Dave, avevo detto non volevo continuare, ma 2 parole ci stanno. Quoto il Direttore.
1) la notizia della lega è una proposta, ancora da vedere e verificare; si dubita che c'entri una discriminazione nord-sud perchè hanno parlato di tutti i dialetti.
2) dicevo, torno alla nostra musica: 'Mother Tongue' dei DCD ha per es. un'idea chiara della funzione anche filosofica della Lingua (lingua-madre, come origine ancestrale, lingua che si sugge con il latte materno, abbinata alla Paternitas-patria-pater);
3) In the Nursery "Lingua": riflessione sul linguaggio, in diacronia e sincronia, e sui fonemi: c'è un brano in friulano. Nigel Humberstone e Dolores dissero che trovavano un'identità 'vitale' e ben definita nei linguaggi presentati.
4)son belle le cose internazionali, ma non vedo il brutto del conoscere cose locali, anche dialettali una volta tanto nostre.
Nella 'radice' dialettale c'è parte dell'identità, c'è il germe della rinascita nazionale e di valori originari, pare, non compatibili con la 'rivoluzione permanente' che viene dall'esterno.
Nel dialetto ci sono i semi della nostra cultura, lingua sì, ma anche "una maschera, una coscienza, un popolo" dicevano i Romani, di nazioni etnicamente centrate.
5)ai miei tempi, nelle facoltà letterarie erano obbligatori: filologia romanza, filologia italiana, glottologia, e a scelta anche dialettologia. Quindi anche un eventuale test si passarebbe senza problemi.
Per un inquadramento contemporaneo del dialetto in Italia: Franco Brevini ...sostiene la necessità dell’uomo di riscoprire la propria dimensione ancestrale e primitiva e le proprie origini ataviche..nel contatto con la natura e anche con il dialetto. E' un normalissimo prof di letteratura. Testi: "Un cerino nel buio: Come la cultura sopravvive a barbari e antibarbari" (Bollati Boringhieri, 2008);
"Voci di Lombardia" Hoepli; "Le parole perdute: dialetti e poesia nel nostro secolo" (einaudi); "Poeti dialettali del Novecento" (Einaudi, 1987); "La poesia in dialetto. Storia e testi dalle origini al Novecento", 3 voll., (Mondadori 1999). Opere di studio, cultura e poesia. E non è provinciale solo per via dei suoi dialetti.
Conclusione: amano il dialetto (così come il latino e il greco e ogni vulgare) quelle persone normalissime che non intendono vendere la propria Anima, cioé la Coscienza della propria identità e origine alla mafia ross..cioè piovra mondialista international che intende farne tabula rasa. La lingua, e il dialetto quindi, è un veicolo di quel legame di sentimento con la propria Terra che ci distingue dai vegetali dai minerali e dagli altri animali. La Nazione, scriveva Renan, "é un plebiscito di tutti i giorni...". Passa anche da lingua e dialetti, delle nostre tante regioni che poi tutte insieme formano l'Italia. Negare una lingua è come negare una Storia. Negare una Storia è negare un Popolo. Negare un Popolo (in questo caso, il nostro) è negare l'umanità degli Uomini e delle Donne che lo compongono. Altro che balle! Il dialetto di più è un veicolo di quel complesso legame di sentimento che alimenta la Coscienza di sé e riempie di vita e di senso il Tempo delle persone. Ciao. :mrgreen:
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Re: Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda sigur » mer lug 29, 2009 4:57 pm

Sono d'accordo, una maestra non ferrarese non potrà mai insegnare ad un bimbo come si augurano i 'cancheri' come si deve!!!!
è la nostra specialità insiema alla salama....
il caso di Lingua è meraviglioso, se cerchi nei topic dioscuro, c'è un mio post sulla traduzione di bielo dumlo, il brano friulano, gentilemente per me fatta da trevor, colui che la recita nel disco, vocalist dei soglia del dolore....
ci aggiungo i roma amor, ben due canzoni che propongono sono in dialetto ravennate....
abbelli...
SANGUE E SUOLOOOOOOOOOOOOOOOOOO
e crescentine....
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