Mi pareva ci fosse un topic al riguardo ma, o sono diventato davvero orbo, oppure è misteriosamente scomparso...
Comunque, sono davvero curioso di raccogliere le impressioni di chi ha presenziato.
Per quanto mi riguarda, è stato un evento splendido, sono rimasto estremamente soddisfatto dall'altissima qualità della serata.
Wertham li salto in quanto persi, purtroppo il servizio taxi di Prato è un calvario, riuscire a trovarne uno mi è costato una buona mezz'ora al telefono con il call center ed un'attesa interminabile Chiedo giudizi al riguardo a chi ha avuto modo di vederli...
Inade davvero splendidi, per me una scoperta perchè mai ascoltati su disco e forse ho avuto modo di conoscerli nella dimensione a loro congeniale: visuals azzeccatissimi, suoni davvero "siderali" e puliti, danno l'idea di gente che suona con grande cognizione di causa e maestria. Li recupererò su disco a breve per colmare una lacuna -ora- inaccettabile.
Nordvargr IMMENSO, con le sue vibrazioni a bassissima frequenza ha scosso tutto l'edificio riuscendo a creare un'atmosfera densa e carica di tensione. Pubblico in delirio -davvero! scene di entusiasmo da concerto "tradizionale", inusuali e bellissime da riscontrare in un evento del genere - per un'esibizione degna della caratura del personaggio. Repertorio preso principalmente dalle uscite più recenti (vedi Pyrrhula, Interstellar e The Less You Know The Better). Da solo sarebbe valso il costo del biglietto.
Folkstorm, qui è il delirio. In tre scatenati sul palco, Nordvargr frontman sgamatissimo che si destreggia fra vocalizzi incazzati, demolizione del set, chitarre stuprate con trapani ed incitamenti del pubblico che ormai non capisce più nulla. Pezzi presi principalmente dall'ultimo -e secondo me eccellente- album Folkmusik (purtroppo nulla da Sweden, il mio disco preferito, ma poco male) per 45 minuti di vero delirio. L'esibizione si conclude con la distruzione quasi totale della strumentazione che, pezzo per pezzo, viene regalata all'audience. Da vedere almeno una volta nella vita!
Genocide Organ, "accademici" e perfetti, senza sbavature, i maestri dimostrano anche dal vivo di essere tali. Atmosfere allucinanti e realmente inquietanti, un bisturi che calava freddo ed inesorabile sul pubblico. Senza fare prigionieri. Pezzi presi da tutta la discografia (anche se chi conosce la retrospettiva Remember le canzoni le sapeva tutte ) per un'ora abbondante di assalto senza sconti e senza lasciar prendere fiato. Fanno riflettere lasciando un segno profondissimo...
Insomma, serata fantastica per quella che, a mio avviso, diventa la migliore edizione del Congresso vista fino ad ora.
-il banchetto dell'Old Europa è assassino, impossibile lasciare il portafoglio chiuso...-