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L'ascolto della musica industriale

MessaggioInviato: mar ott 28, 2008 9:30 am
da Herz
Buongiorno 8) ,
ieri sera ascoltavo la compilation della Cold Meat Industry "Flowers made of snow" e ora volevo chiedervi: voi decidete di dedicarvi all'ascolto della musica industriale in particolari condizioni del vostro stato d'animo? in via generale, qual è la prima emozione che vi trasmette?
capisco che rispondere in maniera generale sia un po' riduttivo, perchè ogni singolo artista è differente e poi ci sono i gusti personali! ma può essere un inizio per addentrarsi in particolari..

Purtroppo confesso che ultimamente non riesco più ad ascoltare gli In Slaughter Natives :/ forse anche perchè mi hanno deluso dal vivo..
più o meno per lo stesso motivo gli Ordo rosarius Equlibrio, che avevo apprezzato molto in Make love, and war....ad esempio.

quello che mi chiedo è: la musica industriale "pretende" più di altri generi la predisposizione all'ascolto? è questione d'essere abituati a certi suoni e rumori? ma se così fosse, questa specie di assuefazione non toglie forza e coinvolgimento nei suoi confronti?

Re: L'ascolto della musica industriale

MessaggioInviato: mar ott 28, 2008 11:57 am
da saetia
Herz ha scritto:quello che mi chiedo è: la musica industriale "pretende" più di altri generi la predisposizione all'ascolto? è questione d'essere abituati a certi suoni e rumori? ma se così fosse, questa specie di assuefazione non toglie forza e coinvolgimento nei suoi confronti?


in base alla mia esperienza c'è del vero in entrambe le cose.. nel senso che all'inizio bisogna prendere confidenza con il genere e per tanto abituarsi ai "rumori"... sucessivamente la cosa diventa abbastanza naturale per cui la si riesce ascoltare in qualsiasi momento.. o almeno è così per me visto che ascolto industrial alla mattina mentre vado al lavoro e alla sera mentre leggo o aspetto di dormire.. sicuramente la predisposizione d'animo incide su certi versanti.. per esempio il versante power noise io riesco ad assorbirlo solo in determinati contesti e o con una particolare predisposizione emotiva (per es... sfido ad ascoltare Mb, Atrax Morgue o Taint quando si è allegri.. :-) ) mentre il versante ambient e rythmic noise lo digerisco in quasi ogni contesto.. dalla macchina mentre guido a mentre sono sotto la doccia... :wink:


p.s. Gli Ore hanno deluso molto anche a me.... sia dal vivo che con le loro ultime produzioni... cìè anche un topic sull argomento nel forum se non ricordo male-.... :-)

MessaggioInviato: mar ott 28, 2008 3:03 pm
da Nil By Mouth
Mi sembra una condizione del tutto normale ma io la estenderei a tutti i generi musicali. Lo stesso vale per il cinema, la letteratura etc...

MessaggioInviato: mer nov 05, 2008 5:54 pm
da Fedemone
Nil By Mouth ha scritto:Mi sembra una condizione del tutto normale ma io la estenderei a tutti i generi musicali. Lo stesso vale per il cinema, la letteratura etc...


Uhmm io direi di no, anche perché ci sono generi per deifnizione leggeri e certi, decisamente ostici.
Quindi la domanda come e quando ascoltare un genere ostico, o con quale stato d'animo, diventa una domanda che è meno banale del previsto no? Posso capire che l'abitudine subentri, ma se anche un genere che deve essere "sconvolgente" diventa la stessa roba che ascoltare qualsiasi tipo di musica o abbinabile a qualsiasi attività direi che c'è un problema o nell'ascoltatore o nel genere stesso, che perso il 99% della sua verve...
Un esempio? direi che la musica irtuale (termine che adesso salta fuori spessissim, a torto o a ragione), senza un tipo di meditazione - talvolta consigliata dagli autori stessi o pensato per coadiuvare la stessa - perda parte della sua forza, e del suo senso pure.


Uhmmm io posso dire di avere la fortuna di avere un grosso arsenale di dischi a mia disposizione (OK, è l'impegno a procurarmenli più che la sorte), ascolto un genere o un disco particolare proprio in base allo stato d'animo, così come certi dischi riescono a mutare l'umore, da semplice interesse a vero e proprio coinvolgimento.
E poi metto in cima ai gusti proprio quegli album che hanno saputo regalarmi delle emozioni - e questo immagino valga un po' per tutti.

A parte questo ascolto generalmente ambient di notte, e per i tratti più rumorosi quasi sempre in cuffia, perché cmq sono in un condominio ;) Mi son spesso dovuto preparare per certi ascolti, anche per comprendere certa musica (e il rumorismop può anche esser raffinato, per quanto insegua il primitivismo in realtà non è così grezzo come vuol far credere) e poi ho apprezzato solo in seguito.

Di generi facili ce ne son tanti, l'industriale non credo rientri in questa categoria!

MessaggioInviato: mer nov 05, 2008 11:01 pm
da Septic.
mah sinceramente riesco ad ascoltare genocide organ, grunt o qualsiasi altra cosa anche se lavo i piatti...

l'industrial mi piace ed e' parte della mia vita... quindi si adatta perfettamente ad ogni stato d'animo... se son scazzato anche un disco degli irm puo' darmi noia..anche se li adoro...come puo' essere per me un genere estremamente di facile fruizione, ad esempio rispetto al free jazz o alla house che trovo generi irritanti e ostici da ascoltare...

poi si ci sono anche dei dischi capaci di influenzare il mio stato d'animo... ma solo perche' in realta' il mio animo e' predisposto ad essere influenzato...

credo che la musica venga dall'esterno ma abbia bisogno di una risonanza all'interno di noi...

per quanto riguarda certi generi di definizione piu' o meno esoterica o rituale... beh conoscendo bene tale definizione non si puo' che concordare con quanto da me detto... nulla dell'esterno risalta se dentro non c'e' corrispondente vibrazione..

mah almeno per me e' cosi'