Aa. Vv. - Return to the Classixx Vol. 1

Lo spazio dove discutere dell’elettronica più distorta, aggressiva, asimmetrica, ruvida e bizzarra, dalla più quadrata EBM alle sue elaborazioni più ‘harsh’ sino all’IDM, partendo dai Nitzer Ebb sino agli Spetsnaz, passando poi per :Wumpscut:, Suicide Commando, Decoded Feedback, Das Ich, Hocico, per arrivare fino alle soluzioni più ricercate di Flint Glass, S.K.E.T., Enduser, Ab Ovo etc…

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Messaggioda Chemnitz » ven dic 12, 2008 7:51 pm

Io credo che il fascino di certi pezzi è anche legato alla loro registrazione...non so se riuscirei ad apprezzare, ad esempio, una ristampa su cd di Transmissions dei Plastic Noise Experience (1992), che tanto suona bene su vinile, con quel sound bello zozzo anni 90 :wink:

Lo stesso discorso lo potrei fare per Mentallo & The Fixer, X Marks The Pedwalk ecc ecc ecc

Anzi, è arrivato il momento di rivalutare l'EBM anni 90, bistrattata da troppe persone ormai...
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Messaggioda theMaze » ven dic 12, 2008 9:36 pm

Chemnitz ha scritto:Io credo che il fascino di certi pezzi è anche legato alla loro registrazione...non so se riuscirei ad apprezzare, ad esempio, una ristampa su cd di Transmissions dei Plastic Noise Experience (1992), che tanto suona bene su vinile, con quel sound bello zozzo anni 90 :wink:

Lo stesso discorso lo potrei fare per Mentallo & The Fixer, X Marks The Pedwalk ecc ecc ecc

Anzi, è arrivato il momento di rivalutare l'EBM anni 90, bistrattata da troppe persone ormai...


Sfondi una porta aperta, caro Chemnitz, Mentallo e XMTP sono da sempre due dei miei progetti preferiti in assoluto, e l'EBM anni '90 la amo moltissimo... anche se alcuni dischi troppo "zozzi" non riesco più ad ascoltarli. 8) Altri certamente sì.
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Messaggioda Meta Knight » lun dic 15, 2008 12:58 pm

Chemnitz ha scritto:Io credo che il fascino di certi pezzi è anche legato alla loro registrazione...non so se riuscirei ad apprezzare, ad esempio, una ristampa su cd di Transmissions dei Plastic Noise Experience (1992), che tanto suona bene su vinile, con quel sound bello zozzo anni 90 :wink:

Lo stesso discorso lo potrei fare per Mentallo & The Fixer, X Marks The Pedwalk ecc ecc ecc

Anzi, è arrivato il momento di rivalutare l'EBM anni 90, bistrattata da troppe persone ormai...


Un revival (scusate la parola,la odio ma non ne trovo una migliore)dell'EBM anni novanta è già in atto,soprattutto in certi posti dove l'influenza del genere è sempre stata piuttosto forte.
E credo si andrà in quella direzione nei prossimi tempi.

Personalmente concordo con quanto dici riguardo al fascino di alcuni brani,ma sarei anche curioso di fare qualche esperimento come suggerisce TheMaze.
Magari su brani che non sono affascinanti perchè suonano "90'" ma semplicemente sono invecchiati male :)
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Messaggioda Chemnitz » lun dic 15, 2008 2:19 pm

Ma sì, certe cose le vorrei ascoltare pure io con il 'lifting', sia chiaro, anche se ristampe di cose anni 90 se ne vedono pochissime...

Il revival c'è da molti anni ormai, ma in ambito EBM è più orientato verso gli anni 80 che verso i 90 (pensa a tutti i grupppi neo old-school EBM tedeschi o svedesi, si rifanno principalmente a DAF, FRONT 242 e NITZER EBB...)
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Messaggioda Meta Knight » lun dic 15, 2008 3:00 pm

Chemnitz ha scritto:
Il revival c'è da molti anni ormai, ma in ambito EBM è più orientato verso gli anni 80 che verso i 90 (pensa a tutti i grupppi neo old-school EBM tedeschi o svedesi, si rifanno principalmente a DAF, FRONT 242 e NITZER EBB...)


Vero.Comincio tuttavia a sentire promo che cominciano a riprendere sonorità più vicine agli anni 90.
Chissà,vedremo se diventerà una consuetudine o meno.:)
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Messaggioda MAXLINE » mer dic 17, 2008 12:33 am

La tracklist mi pare ben congegnata :smt023

Per quanto invece concerne la valutazione globale della proposta in sè, potrei dire che il settore electro ha ormai detto quasi tutto ciò che aveva da riferirci.
Non ho idea di cos'altro si possa inventare senza doversi per forza ripetere, almeno con il modus operandi attualmente adoperato.
Ecco spiegato perchè ci si rivolge sempre più spesso ad antologie dal passato più o meno illustre: molte labels hanno capito che l'innovazione in questo ambito necessita di una spinta creativa che oggi stenta ad emergere, ottenebrata da effimeri orizzonti speculativi e da sempre più numerosi artistucoli usa e getta.

Personalmente, come ho già accennato in altra sede, amo la pulizia del suono digitale, anche se devo ammettere le evidenti superiorità di "espansione acustica" tipiche del suono analogico da vinile.
Però...quei fruscii...l'effetto "frittura", la polvere, le imperfezioni nel supporto plastico presenti nonostante la cura...insomma, non mi vanno!

Diciamo piuttosto che, come introdotto giustamente da Maze, è tutta questione di mastering, qundi tradotta in un'unica parola magica: "money".
Tutta questione di costi.
Ben poche bands ed etichette underground possono vantare il supporto di una qualità di suono accostabile all'eccellenza: questo è un dato di fatto.
Ascoltando attentamente in cuffia l'oceano di songs che "passo" giornalmente, mi rendo conto che i rumori di sottofondo ed un audio piatto e poco dinamico, sono presenti nella stragrande maggioranza dei prodotti, rendendo essi spesso inaccostabili alle perfette produzioni mainstream di qualsiasi epoca.
Il mercato commerciale vanta sistemi e strumentazioni pazzesche e costosissime, adeguate al bacino di utenza, macinando milioni su milioni ed investendo in qualità.
Il panorama alternativo sopravvive perlopiù per passione nutrendosi delle vendite relativamente numerose delle proprie produzioni, frutto spesso di sacrificio e ridicoli tornaconto.

Se ne evince che di soldoni da investire in migliori strutture sonore non se ne vedono troppi, con i risultati che ascoltiamo.
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Messaggioda Meta Knight » mer dic 17, 2008 4:48 pm

MAXLINE ha scritto:La tracklist mi pare ben congegnata :smt023

Per quanto invece concerne la valutazione globale della proposta in sè, potrei dire che il settore electro ha ormai detto quasi tutto ciò che aveva da riferirci.
Non ho idea di cos'altro si possa inventare senza doversi per forza ripetere, almeno con il modus operandi attualmente adoperato.
Ecco spiegato perchè ci si rivolge sempre più spesso ad antologie dal passato più o meno illustre: molte labels hanno capito che l'innovazione in questo ambito necessita di una spinta creativa che oggi stenta ad emergere, ottenebrata da effimeri orizzonti speculativi e da sempre più numerosi artistucoli usa e getta.

Personalmente, come ho già accennato in altra sede, amo la pulizia del suono digitale, anche se devo ammettere le evidenti superiorità di "espansione acustica" tipiche del suono analogico da vinile.
Però...quei fruscii...l'effetto "frittura", la polvere, le imperfezioni nel supporto plastico presenti nonostante la cura...insomma, non mi vanno!

Diciamo piuttosto che, come introdotto giustamente da Maze, è tutta questione di mastering, qundi tradotta in un'unica parola magica: "money".
Tutta questione di costi.
Ben poche bands ed etichette underground possono vantare il supporto di una qualità di suono accostabile all'eccellenza: questo è un dato di fatto.
Ascoltando attentamente in cuffia l'oceano di songs che "passo" giornalmente, mi rendo conto che i rumori di sottofondo ed un audio piatto e poco dinamico, sono presenti nella stragrande maggioranza dei prodotti, rendendo essi spesso inaccostabili alle perfette produzioni mainstream di qualsiasi epoca.
Il mercato commerciale vanta sistemi e strumentazioni pazzesche e costosissime, adeguate al bacino di utenza, macinando milioni su milioni ed investendo in qualità.
Il panorama alternativo sopravvive perlopiù per passione nutrendosi delle vendite relativamente numerose delle proprie produzioni, frutto spesso di sacrificio e ridicoli tornaconto.

Se ne evince che di soldoni da investire in migliori strutture sonore non se ne vedono troppi, con i risultati che ascoltiamo.


Sono d'accordo.
E' anche per questo infatti (andando leggermente OT) che non biasimo quelle band o quegli artisti che tengono anche la porta aperta a soluzioni più commerciali,relativamente alla propria carriera.
Continuando nel frattempo a cimentarsi in ciò che artisticamente li appaga maggiormente,ma facendolo senza essere ossessionati dagli introiti.
Cosa che oltrettutto limita (o blocca completamente) la creatività.

Per altro non è strettamente necessario avere uno studio di registrazione del valore di centinaia di migliaia di euro a disposizione, per entrare in certi circuiti discografici.
Le major non badano troppo al fatto che un brano a loro proposto esca da suddetto studio.
Nel caso ritenessero necessaria una produzione migliore,ci pensano loro stesse,con le soluzioni interne delle quali dispongono (studi,remixer e chi più ne ha più ne metta).
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Messaggioda ForgottenTear » mer dic 17, 2008 7:40 pm

Penso che l'esempio più lampante di musicista che ha mantenuto il proprio progetto, trovando introiti in cose più "commerciali" o comunque lavori esterni che gli han portato non pochi soldi, sia Lustmord.
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Re: Aa. Vv. - Return to the Classixx Vol. 1

Messaggioda enry » lun apr 27, 2009 2:53 pm

Arrivata settimana scorsa.
Ottima compilation, brani rimasterizzati.
Birmingham 6 da sballo, si sono sciolti vero?
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Re: Aa. Vv. - Return to the Classixx Vol. 1

Messaggioda noxious » lun apr 27, 2009 2:55 pm

i birmingham 6 sono uno dei tanti side project dei front 242, quindi non credo siano sciolti o ancora in attività. Come ben saprai loro riprendono anche a distanza di decenni vecchi progetti.
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