la morte della cultura

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la morte della cultura

Messaggioda dave » sab mag 29, 2010 12:43 pm

Non me ne frega niente se sembro incoerente perché avevo promesso di non scrivere più sul forum, non me ne frega niente se qualcuno penserà che questo sia un topic di propaganda politica. Riporto solo una notizia allucinante: il rischio di chiusura dell'Istituto Italiano di Studi Filosofici di Napoli grazie alla "manovrina" di Tremonti. Un Istituto riconosciuto per le sue eccellenze nel campo a livello mondiale; un Istituto che dà da mangiare a centinaia di ricercatori giovani. Io mi VERGOGNO profondamente di questa classe politica ignorante e beota. Mi vergogno profondamente di tutti coloro che hanno permesso di arrivare a questo punto (destra e sinistra). Mi vergogno di pensare che gente inutile come Francesco Totti o Buffon guadagnino milioni e centinaia di giovani ricercatori di tutti i campi debbano ritrovarsi stipendi da 500-700 euro al mese...vergogna!

Leggete attentamente l'articolo.

Scure di Tremonti sull'Istituto di Marotta
«Ci fanno chiudere, scandalo mondiale»
Previsto tagli ai fondi per il tempio della filosofia di Palazzo Serra di Cassano. L'avvocato: «Decisione folle»
NOTIZIE CORRELATE


NAPOLI— La notizia l’ha appresa dal cronista e, quando si è reso conto della gravità della situazione, si è fiondato al giornale. Portando una serie di documenti che sanciscono l’eccellenza dell’Istituto di Studi Filosofici e l’«impossibilità» di escluderlo dai contributi. «Considerare il nostro Istituto un ente inutile, un ramo secco da spazzare via è una offesa che non posso accettare. E allora replico volando alto con la cultura: la scuola di Einstein, a Princeton, commentò così un altro momento terribile di Palazzo Serra di Cassano assediato dall’ignoranza: se l’Istituto dovesse chiudere sarebbe uno scandalo mondiale».

Solo un’altra volta avevamo visto Gerardo Marotta così preoccupato, fu la sera del terremoto, trent’anni fa ormai, quando piombò in redazione, terreo in volto, con il cappotto che non riusciva a coprire il pigiama di flanella. Quella di oggi, però, è una rabbia diversa più razionale: «Se non ci rinnovano i contributi— dice— dovremo chiudere anche perché non ho più niente da vendere. L’ultima follia l’ho fatta vendendo un attico di mia moglie a Roma e con quei soldi stiamo andando avanti. Stanno finendo, però». È disperato e ci mostra il rendiconto dei revisori dei conti nel quale è scritto: «Per fronteggiare la situazione debitoria dell’Istituto Italiano per gli Studi filosofici l’avvocato Gerardo Marotta e i suoi figli Valeria, Barbara e Massimiliano hanno venduto l’appartamento al piano attico dell’edificio di piazza Grazioli 18 in Roma per il prezzo di un milione e 570mila euro. Con il ricavato di questa vendita si è riusciti a fronteggiare le spese per i seminari e le ricerche in corso, senza poter tuttavia colmare il vuoto creato dai mancati contributi per gli anni accademici 2002-2003 e 2007-2008». L’avvocato parla quasi con distacco come se non avesse armi per difendersi dai «nemici» che perfino uno come lui ha, ma poi l’orgoglio prende il sopravvento e riprende a squadernare imeriti della sua scuola unica al mondo — l’ha definita così l’Unesco — e della sua famiglia che non si è mai tirata indietro rispetto ai sacrifici che la gestione dell’Istituto imponeva. «È una sciagura, ci costringono ad ammainare la nostra bandiera e questo, per una crudele beffa, avviene il giorno prima della celebrazione del 35mo anniversario dell’Istituto. Ma noi abbiamo una fede incrollabile e faremo lo stesso festa ascoltando il discorso celebrativo di Marc Fumaroli, accademico di Francia».


Gerardo Marotta
E sul viso ricompare un timido sorriso d’orgoglio, ma è questione di un attimo perchè i motivi di preoccupazione riprendono il sopravvento: «Il nostro bilancio è modesto ma significativo. Distribuiamo borse di studio per 800mila euro a giovani ricercatori delle regioni meridionali, ma non le abbiamo pagate tutte e a questo punto non so come e quando potremo farlo». L’anno 2010, infatti, è del tutto scoperto e dopo il ferale annuncio è ben difficile che il Governo possa approvare l’emendamento alla Finanziaria che autorizzava l’Istituto di Studi Filosofici e l’Istituto di Studi Storici Benedetto Croce a conservare il contributo statale. «Questo privilegio ci venne concesso dal presidente Azeglio Ciampi, che da sempre è un sostenitore del nostro lavoro, ma la legge scaduta il 31 dicembre del 2009 non l’ha riconosciuto. Noi continuiamo a lavorare e a sperare, abbiamo ripresentato la richiesta, ma con quello che sta accadendo la fiducia si sta progressivamente spegnendo». Il meccanismo voluto da Azeglio Ciampi ha funzionato in maniera del tutto trasparente e lineare: l’Istituto presentava i bonifici delle spese che sosteneva — offriva, cioè, una garanzia superiore a quella delle fatture — e otteneva il rimborso. «Quando dal Presidente ricevemmo uno stanziamento di dieci miliardi, ricorda l’avvocato, riuscimmo a contrattualizzare duemila borsisti, ma quella bella stagione è ormai soltanto un lontano ricordo».

Tra i documenti che ci vengono mostrati ce ne sono due ai quali Marotta è profondamente legato: i riconoscimenti ottenuti dal Parlamento europeo e dall’Assemblea delle Nazioni Unite, ma non meno importante è la valutazione fatta da Fabrizio Barca, uno dei dirigenti più autorevoli di quel Ministero del Tesoro che oggi ha imbracciato la scure. «L’attività dell’Istituto ha lasciato un segno profondo nelle scuole e nelle biblioteche del Mezzogiorno e dovrebbe essere ancora di più innervata nei territori del Mezzogiorno per dare quella voce che sola può spingere questa area del paese ad essere convinta dei propri mezzi». Tanta fatica sprecata, la scure del Governo può concellare le tracce del cammino compiuto dall’Istituto. «Lotteremo con tutte le forze che ci sono rimaste— dice Marotta — per impedire che questo avvenga, ma vorrei sentire intorno ame il calore della città nella quale l’Istituto svolge la sua missione. Sono cittadino onorario di decine di città, ma è Napoli la culla del mio sapere e qui voglio portare a termine il mio lavoro». Nobili parole, l’avvocato le ha ripetuto anche all’autore di un documentario che si sta girando in questi giorni. «Anche a loro ho detto quello che ripeto da anni: quando si taglia bisogna saper scegliere. L’Istituto di Studi Filosofici salva l’identità europea, non può essere sacrificato così».

Carlo Franco
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Re: la morte della cultura

Messaggioda dave » sab mag 29, 2010 7:18 pm

...ah, mentre tagliano uno dei centri filosofici più importanti d'Italia, la casta pensa alle doccie con idromassaggio e agli abiti firmati. Qui è giusto investire... :wink:

Cravatte, camicie, scarpe e collant da 1,2 milioni (per cinque anni)

La vera immunità parlamentare è il privilegio. Guai a toccare i soldi pubblici per i partiti, guai a sopprimere un appalto per abiti da gala. La sforbiciata sui rimborsi elettorali per le ultime politiche (2008), il famoso euro che diventa mezzo per italiano votante, più passano i giorni e più si fa indolore: “Forse il 10 per cento o forse il 5. Un fatto è certo: dobbiamo comprimere”, taglia (si fa per dire) corto Alberto Giorgetti, sottosegretario all’Economia. La casta che costa, a volte lascia la mancia e chiede lo sconto: scrive bandi stravaganti (agende, calze e tipografie) e prova a spezzare la manovra di Tremonti. I partiti hanno preparato la mensolina del frigo, siano di destra o di sinistra, per incassare una parte ciascuno della torta, un malloppo da 370 milioni di euro. Un paragone? Il 20 per cento in più delle risorse destinate alla messa in sicurezza degli edifici scolastici. Risparmiare 50 centesimi significa 185 milioni di euro, il 5 per cento è un graffietto: circa 18,5 milioni, un obolo per le segretarie. Sopportabile. E dunque sufficiente per dare un segnale ai cittadini. Un segnale luminoso, semmai.

Le esclusive docce con idromassaggio

L’ex ministro Mariapia Garavaglia (Pd) ha depositato un’interrogazione urgente al governo che sembra una battuta da cinepanettone, ma che svela l’ennesimo privilegio: “Risulta vero che, per il decoro di alcune sedi ministeriali, siano state spese notevoli cifre, finanche per l’istallazione di docce con idromassaggio?”. Ruotano due follie intorno al mistero delle docce, viste spuntare dai dipendenti, testimoni oculari e incavolati: sarà normale che i ministri sentano l’esigenza di un idromassaggio in ufficio, ispirati dal regolamento molto, molto comprensivo. “Quando mi sono insediata al ministero, varata una manovra da 5 miliardi per i farmaci - ricorda - per prima cosa mi hanno chiesto se volessi cambiare l’arredo”. La senatrice Garavaglia, assieme alle colleghe Armato e Pinotti, svela un retroscena nell’interrogazione: “Per prassi ogni sottosegretario, ministro, dirigente generale, arreda e struttura i propri uffici secondo criteri differenziati per livello di funzioni. Dovete intervenire!”.


Le Camere con parcheggio


Al consiglio di presidenza del Senato hanno problemi molto più seri da risolvere: deve archiviare anche due gare d’appalto im-pre-scin-di-bi-li. La più stravagante: “Fornitura di vestiario - per un periodo di cinque anni–per il personale della carriera ausiliaria”. La commessa è dettagliata: 470 uniformi, 1.685 camicie, 570 paia di scarpe, 4.455 paia di calze, 2.666 collant, 336 cravatte e 444 papillons. Mica roba da mercato, l’amministrazione si riserva la facoltà di ordinare “divise di gala” e stacca l’assegno di 1,2 milioni di euro. Il ministro Renato Brunetta vuole innovare, il Senato innova e qualcuno – la fortunata società che vincerà l’appalto di 10,44 milioni – dovrà stampare 60 milioni di pagine di documenti ufficiali per i prossimi tre anni. Facciamo due conti: 0,6 euro a pagina. Diranno: rilegata, timbrata e pure a colori. E se provi a fare domande al “servizio del provveditorato”, ti rispondono con trasparenza: “Telefonate al vice segretario generale di seconda fascia”. Un’entità sconosciuta ai centralini del Senato. E la Camera? Austerità: “Fa parte della maggioranza, ma non possiamo lamentarci del presidente Gianfanco Fini”, spiegano al Pd. Forse a lamentarsi saranno i non fumatori, per i 48 mila euro di manutenzione per le aree-ghetto. Le centinaia di migliaia di auto blu dovranno trovare un parcheggio? Ecco l’affitto di posti esclusivi per 1,6 milioni. Non sapremo come sarà la manovra, ma i deputati sapranno quando arriverà. Puntualissimi: a Montecitorio spendono 24 mila euro per far funzionare il “parco orologi”.

http://antefatto.ilcannocchiale.it/glam ... risi_ma_il
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Re: la morte della cultura

Messaggioda The Director » sab mag 29, 2010 8:43 pm

Queste cose accadono ovunque, mica solo qui: l'Europarlamento ha stanziato 5 milioni di euro per dotare circa 700 parlamentari europei dell'iPad, se ti fai il calcolo è grosso modo 10 volte (e oltre) la cifra che servirebbe nella realtà. E mi chiedo cosa se ne facciano e quanti di loro non sapranno manco da che parte girarlo e come accenderlo...
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Re: la morte della cultura

Messaggioda Damiel » sab mag 29, 2010 9:00 pm

Guarda dave...

Prima di tutto sono contento che non te ne sia andato. Perdona la perdita di pazienza dovuta al tuo ultimo capriccio, ma ti meritavi un'onesta bacchettata sulle mani. Sono felice che tu sia ancora dei nostri.

Queste notizie di assassinii culturali non mi lasciano mai indifferente, anzi... Mi duole l'anima, come ogni volta.
Stando lontano dalla tv, però, riesco a conservarmi la milza. L'importante è non guardare gli spot di Totti e compagnia bella (l'ipocrita e falsa perbenista "Striscia la notizia", la patetica " La vita in diretta" o "Verissimo"). Agli italiani non interessa più la cultura. Non riescono proprio più a concepirla, tantomeno toccarla con le mani. Questo rende persone come me (e credo te) superiori, visto che non cadiamo nella trappola della tv.

Fattene però una ragione: in questo paese nessuno più farà mai una rivolta a favore del sapere. L'unico modo per far agitare l'italiano moderno, al momento, sarebbe quello di negargli i mondiali di calcio dando la colpa a parlamento e senato. Lì si rivolterebbe chiunque, con ferro, fuoco e sangue versato. Ed è tutto dire...
Ultima modifica di Damiel il sab mag 29, 2010 9:06 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: la morte della cultura

Messaggioda Damiel » sab mag 29, 2010 9:01 pm

Riguardo alle spese inutili dei politici, credo siamo in un altro discorso. Amore per la cultura o no, quelle ci sono, ci sono state e ci saranno sempre. In democrazie e dittature (del proletariato e no). Fidati.
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Re: la morte della cultura

Messaggioda dave » dom mag 30, 2010 10:23 pm

Ecco come si rovina malinconicamente la cultura di un Paese...232 enti, senza distinzioni di sorta vengono messi nello stesso calderone enti sicuramente non fondamentali con altri basilari. L'Istituto Italiano di Studi Filosofici di Napoli è (o forse è stato, visto il presente...) un punto di riferimento e di formazione per una marea di giovani italiani. Il fiore all'occhiello di una città con grandissimi problemi. Ancora mi ricordo il periodo durante il quale ho studiato lì dentro. Ricordo l'offerta culturale di livello ottimo, un'organizzazione affabile e propositiva, un ambiente veramente ricco. Grazie Tremonti! Forse è giunto veramente il momento drammatico di emigrare in America. Io mi stavo per trasferire in Germania, ma poi è saltato tutto. Visto l'andazzo dell'Europa, resta solo più la strada statunitense. In fondo, i 24 miliardi di euro che verranno sottratti agli italiani metteranno in ginocchio un Paese già di per sé moribondo...

Manovra, in arrivo tagli alla cultura
Ecco la lista dei 232 enti a rischio

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti

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ROMA
La manovra finanziaria prevede il taglio dei fondi statati a 232 istituti ed enti culturali. L'articolo 7 comma 22 del "Decreto legge recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica", spiega che a decreto approvato «lo Stato cessa di concorrere al finanziamento degli enti, istituti, fondazioni e altri organismi», indicati nell’elenco allegato: si tratta di 232 organismi. L’articolo però contiene anche la realizzazione di un fondo destinato all’eventuale erogazione di contributi agli enti che ne facciano «documentata e motivata richiesta».

ECCO L'ELENCO COMPLETO:
1.Fondazione Alcide de Gasperi
2.CIME Consiglio Italiano per il Movimento Europeo
3.Centro Studi Americani
4.Associazione giovanile musicale AGIMUS 5.Ente Nazionale Assistenza Magistrale - E.N.A.M.
6.Fondazione «Guido d’Arezzo»
7.Fondazione italiana per la musica antica
8.Centro italiano di ricerche aerospaziali - CIRA SpA
9.Istituto italiano di studi germanici
10. Ente geopantologico di Pietraroia
11.Parco geominerario
12.Riserva naturale dello stato Isola di Vivara
13.Associazione italiana combattenti e reduci
14.Associazione italiana combattenti volontari antifascisti di
Spagna
15.Associazione nazionale veterani e reduci garibaldini
16.Federazione italiana volontari della libertà
17.Associazione dei Cavalieri italiani del sovrano militare Ordine di Malta
18.Associazione nazionale «Nastro Verde»
19.Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia e Lucania
20.Comitato Nazionale per il centenario della nascita di Cesare Pavese
21.Comitato Nazionale un secolo di Fumetto Italiano
22.Comitato Nazionale per le celebrazioni del bicentenario della nascita di Guglielmo Massaja
23.Comitato Nazionale per le celebrazioni del bimillenario della nascita di Vespasiano
24.Comitato Nazionale per le celebrazioni del millenario della Basilica di Torcello
25.Comitato Nazionale «I Trattati di Roma»
26.Comitato Nazionale per le celebrazioni del quarto centenario della morte di Alberico Gentili
27.Comitato Nazionale per le celebrazioni del 550 anniversario della nascita di Bernardino di Betto detto il Pinturicchio
28.Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Mario Soldati
29.Comitato Nazionale per le celebrazioni del bicentenario di Casa Ricordi
30.Comitato Nazionale le «Autonomie Locali»
31.Allegorein
32.Accademia Medica di Roma
33.Accademia Angelica Costantiniana
34.Accademia Nazionale di Agricoltura
35.Accademia Filarmonica di Bologna
36.Associazione Naz. Funzionari Direttivi
37.Associazione per la Riforma dello Stato
38.Associazione Romana Amici della Musica - ARAM
39.Associazione Fondo Alberto Moravia
40.Associazione Liberi Scrittori Italiani
41.Associazione Don Giuseppe De Luca - Roma
42.Centro di Cultura Scientifica Alessandro Volta
43.Centro Italiano di Ricerche e Informazione, ecc. - CIRIEC
44.Centro per la Cultura d’Impresa
45.Centro di Iniziativa e Ricerca sul sistema - CIRSES
46.Fondazione Bettino Craxi 47.Fondazione Guido D’Arezzo - Arezzo
48.Fondazione Maria e Goffredo Bellonci - Roma
49.Fondazione Nazionale Carlo Collodi - Pescia
50.Fondazione Ugo Spirito - Roma
51.Istituto Accademico di Roma
52.Istituto di Studi Filosofici 53.Istituto Naz. Tostiano
54.Istituto di Storia e Arte del Lazio Meridionale - Bibl. GM Longhi
55.Istituto Domus Mazziniana - Pisa
56.Istituto Internazionale di Storia Economica Francesco Datini - Prato
57.Istituto Storico Italiano per l’Età Moderna e Contemporanea - Roma
58.Istituto Domus Galilaeana - Pisa
59.Società Tarquiniense di Arte e Storia
60.Società Storia Patria Puglie
61.Società Reggiana Studi Storici
62.Società Dalmata Storia Patria
63.Società nazionale di scienze e lettere ed arti - Napoli
64.Unione Giuristi Cattolici Italiani
65.Unione internazionale degli Istituti di archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma
66. Accademia degli Incamminati - Modigliana
67. Accademia dei Concordi - Rovigo
69.Accademia dei Fisiocritici - Siena
70.Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna - Bologna
71.Accademia delle Scienze di Ferrara - Ferrara
72.Accademia delle Scienze di Torino - Torino
73.Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria - Roma
74.Accademia di Studi Italo - Tedeschi - Merano
75.Accademia Etrusca di Cortona
76.Accademia delle Arti e del Disegno - Firenze.
77.Accademia Galilaeana di Scienze Lettere ed Arti in Padova - Padova
78.Accademia Italiana della Cucina - Milano
79.Accademia Italiana di Scienze Forestali - Firenze
80.Accademia Lancisiana - Roma
81.Accademia Ligure di Scienze e Lettere - Genova
82.Accademia Lucchese di Scienze lettere Arti - Lucca
83.Accademia Marchigiana di Scienze Lettere e Arti - Ancona
84.Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL - Roma
85.Accademia Nazionale di San Luca - Roma
86.Accademia Nazionale di Scienze lettere e Arti di Modena - Modena
87.Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Palermo - Palermo
88.Accademia Nazionale Virgiliana di Scienze Lettere e Arti - Mantova
89.Accademia Olimpica - Vicenza
90.Accademia Properziana del Subasio - Assisi
91.Accademia Pugliese delle Scienze - Bari
92.Accademia Raffaello - Urbino
93.Accademia Petrarca di Lettere, Arti e Scienze - Arezzo
94.Accademia Toscana di Scienze e Lettere «La Colombaria» - Firenze
95.Associazione Centro Studi Feliciano Rossitto - Ragusa
96.Associazione «Roma nel Rinascimento» - Roma
97.Associazione Malacologica Internazionale - A.M.I. - Roma
98.Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno D’Italia - Roma
99.Associazione per l’Economia della Cultura - Roma
100.Ateneo di Brescia Accademia di Scienze Lettere ed Arti - ONLUS - Brescia
101.Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo - Bergamo
102.Ateneo Veneto - Venezia
103.Biblia - ONLUS - Settimello
104.Centro «Pio Rajana» Centro di Studi per la Ricerca Letteraria Linguistica e Filologica - Roma
105.Centro Camuno di Studi Preistorici - Capo di Ponte
106.Centro di Cultura di Storia Amalfitana - Amalfi
107.Centro di Iniziativa Giuridica «Piero Calamandrei» - Roma
108.Centro di Studi sulla Cultura e l’immagine di Roma - Roma
109.Centro Internazionale di Etnostoria - Palermo
110.Centro Italiano di Studi sul Basso Medioevo - Accademia Tudertina - Todi
111.Centro Studi sul Classicismo - San Gimignano
112.Centro Internazionale di Studi Rosminiani - Stresa
113.Centro Internazionale per lo Studio dei Papiri Ercolanesi - Napoli 114.Centro Nazionale di Studi Leopardiani - Recanati
115.Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per i Medio Oriente e l’Asia - Torino
116.Centro Studi Piero Gobetti - Torino
117.Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali ONLUS - Ravello
118.Ente Nazionale Giovanni Boccaccio - Firenze
119.Essmoi - Fondazione Giuseppe Emanuele e Vera Modigliani (Ente per la Storia del Socialismo e del Movimento Operaio Italiano) - Roma
120.Fondazione Domus Galilaeana - Pisa
121.Fondazione «Casa di Oriani» - Ravenna
122.Fondazione Casa Buonarroti - Firenze
123.Fondazione «Biblioteca Benedetto Croce» - Napoli
124.Fondazione Centro Internazionale di Studi di Architettura «Andrea Palladio» - Vicenza
125.Fondazione «Centro Studi Filosofici di Gallarate» - Padova
126.Fondazione «Remo Orseri per la Collaborazione Culturale fra i Popoli» - Roma
127.Fondazione Accademia Musicale Chigiana - Siena
128.Fondazione Adriano Olivetti - Roma
129.Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico - Roma
130.Fondazione Arena di Verona
131.Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori - Milano
132.Fondazione Artistica Poldi Pezzoli - ONLUS - Milano
133.Fondazione Biblioteca Archivio Luigi Micheletti - Brescia
134.Fondazione Carlo Donat - Cattin - Torino
135.Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea - C.D.E.C. - ONLUS - Milano
136.Fondazione Centro Nazionale di Studi Manzoniani - Milano
137.Fondazione «Centro Sperimentale di Cinematografia» (così modificata la denominazione della Fondazione Scuola nazionale di cinema con D.Lgs.22-1-2004, n.32)
138.Fondazione Centro Studi sulla Civiltà del Tardo Medioevo - San Miniato
139.Fondazione Civico Museo Biblioteca Attore Teatro Stabile di Genova - Genova
140.Fondazione Claudio Monteverdi - Cremona
141.Fondazione di Ricerca Istituto Carlo Cattaneo - Bologna
142.Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi - Firenze
143.Fondazione Ezio Franceschini - ONLUS - Firenze
144.Fondazione «Festival dei Due Mondi di Spoleto».
145.Fondazione Giacomo Brodolini - Roma
146.Fondazione Giangiacomo Feltrinelli - Milano
147.Fondazione Gioacchino Rossini - Pesaro
148.Fondazione Giorgio Cini - Venezia
149.Fondazione Giulio Pastore - Roma
150.Fondazione «Il Vittoriale degli Italiani» - Gardone Riviera
151.Fondazione Ing. Carlo Maurilio Lerici - Roma
152.Fondazione Istituto Gramsci - ONLUS - Roma
153.Fondazione Istituto Nazionale del Dramma Antico - Roma
154.Fondazione Istituto Nazionale Studi sul Rinascimento - Firenze
155.Fondazione Istituto Nazionale di Studi Verdiani - Parma
156.Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci - Torino
157.Fondazione Istituto Storico «Giuseppe Siotto» - Cagliari
158.Fondazione Istituto Italiano Storia della Musica - Roma
159.Fondazione «La Triennale di Milano» - Milano
160.Fondazione «La Quadriennale di Roma» - Roma
161.Fondazione Lelio e Lisli Basso - Issoco - Roma
162.Fondazione «Liberal» - Roma
163.Fondazione Lirico-sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari (costituita con L.11-11-2003, n. 310)
164.Fondazione Luigi Einaudi - Torino
165.Fondazione Luigi Einaudi per Studi di Politica ed Economia - Roma
166.Fondazione Museo Stibbert - ONLUS - Firenze
167.Fondazione Napoli Novantanove - ONLUS - Napoli
168.Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII - Bologna
169.Fondazione Palazzo Coronini Cronberg - Gorizia
170.Fondazione Pietro Nenni - Roma
171.Fondazione Rosselli - Torino
172.Fondazione Scientifica Querini Stampalia - ONLUS - Venezia
173.Fondazione Spadolini Nuova Antologia - Firenze
174.Fondazione Stauros Italiana - San Gabriele -Isola Abruzzo del Gran Sasso
175.Fondazione Studi Storici Filippo Turati - ONLUS - Firenze
176.Fondazione Ugo da Como - Lonato
177.Fondazione Ugo e Olga Levi Centro di Cultura Musicale Superiore ONLUS - Venezia
178.Fondazione Università Internazionale dell’Arte - U.I.A. - Firenze
179.Fondazione Valentino Bucchi - Roma
180.Fondazione Verga - Catania
181.Gabinetto Scientifico Letterario «G.P. Vieusseux» - Firenze
182.Giunta Centrale per gli Studi Storici - Roma
183.Istituto Abbatia Sancte Marie de Morimundo
184.Istituto Alcide Cervi - Reggio Emilia
185.Istituto di Studi Pirandelliani e sul Teatro Contemporaneo - Roma
186.Istituto di Studi Storici Postali - Prato
187.Istituto e Museo di Storia della Scienza - Firenze
188.Istituto Internazionale di Studi Liguri - Bordighera
189.Istituto Internazionale Jacques Maritain - Roma
190.Istituto Italiano di Numismatica - Roma
191.Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria - Firenze
192.Istituto Italiano di Studi Storici - Napoli
193.Istituto Italiano per la Storia Antica - Roma
194.Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere - Milano
195.Istituto Luigi Sturzo - Roma
196.Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte - Roma
197.Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici - Firenze
198.Istituto Nazionale di Studi Romani - ONLUS - Roma
199.Istituto Nazionale di Urbanistica - Roma
200.Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia - Milano
201.Istituto per la Scienza dell’Amministrazione Pubblica - I.S.A.P. - Milano
202.Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano - Roma
203.Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda - ONLUS - Milano
204.Istituto per la Storia dell’Azione Cattolica e del Movimento Cattolico in Italia «Paolo VI» - Roma
205.Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia - Taranto
206.Istituto per le Ricerche di Storia Sociale e Religiosa - ONLUS - Vicenza
207.Istituto Storico Italiano per il Medioevo - Roma
208.Istituto Storico Lucchese - Lucca
209.Istituto Veneto Accademia di Scienze Lettere ed Arti - Venezia
210.Opera di Dante - Ravenna
211.Osservatorio Parlamentare - Roma
212.Pro Civitate Christiana - Assisi
213.Scuola Archeologica Italiana di Atene - Roma
214.Società Chimica Italiana - Roma
215.Società Dantesca Italiana - Firenze
216.Società di Studi Valdesi - Torre Pellice
217.Società Entomologica Italiana - Genova
218.Società Europea di Cultura - S.E.C.I. - Venezia
219.Società Filologica Friulana - Udine
220.Società Geografica Italiana - Roma
221.Società Internazionale di Studi Francescani - Assisi
222.Società Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino (S.I.S.M.E.L.) - ONLUS - Impruneta
223.Società Italiana di Statistica - Roma
224.Società Italiana per il Progresso delle Scienze - Roma
225.Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente - Milano
226.Unione Accademica Nazionale - Roma
227.Opera nazionale «Montessori» - Roma
228.Unione Nazionale per la Lotta contro l’Analfabetismo
229.Casa Militare Umberto I
230.Fondazione museo internazionale delle ceramiche di Faenza - MIC
231.Fondazione Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia «L. da Vinci»
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Re: la morte della cultura

Messaggioda The Director » lun mag 31, 2010 8:44 pm

Dave, è da stamattina che si sa che NESSUNO dei 232 enti verrà tagliato. Ora non voglio discutere sul fatto che hai messo le mani avanti e hai gridato allo scandalo prima che fosse nero su bianco (che è poi quello che davvero conta, le intenzioni sono tali e restano sulla carta finchè non è tutto definitivo), però visto che lo hai fatto, e che sicuramente a quest'ora sai già che è stato tutto stralciato (indipendentemente da chi l'abbia deciso o suggerito), mi sarebbe parso giusto scriverlo con altrettanta celerità, se non altro per onestà. Senza offesa, eh!
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Re: la morte della cultura

Messaggioda RainDog » lun mag 31, 2010 9:21 pm

Bè, sicuramente non tutti e 200, però qualche ente lo taglierei anch'io, con tutte queste fondazioni non dimentichiamoci che c'è anche qualcuno che ci marcia, alcune hanno obiettivamente un valore culturale, altre sono discutibili.
Poi per carità, considero questa finanziaria ingiusta, ma mi preoccupano di più i tagli ad altre cose (alle regioni in primis) perchè non vorrei si traducessero in aumenti dei ticket sanitari o delle addizionali regionali.
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Re: la morte della cultura

Messaggioda dave » lun mag 31, 2010 9:39 pm

The Director ha scritto:Dave, è da stamattina che si sa che NESSUNO dei 232 enti verrà tagliato. Ora non voglio discutere sul fatto che hai messo le mani avanti e hai gridato allo scandalo prima che fosse nero su bianco (che è poi quello che davvero conta, le intenzioni sono tali e restano sulla carta finchè non è tutto definitivo), però visto che lo hai fatto, e che sicuramente a quest'ora sai già che è stato tutto stralciato (indipendentemente da chi l'abbia deciso o suggerito), mi sarebbe parso giusto scriverlo con altrettanta celerità, se non altro per onestà. Senza offesa, eh!


oggi non ho avuto modo di stare sul pc. Per fortuna, l'aver intasato l'e-mail di Napolitano ha sortito il suo effetto (già solo per l'IISF abbiamo fatto una catena incredibile di mail), anche se vi è una clausola che parla di una riduzione del 50% dei fondi obbligatoria. Poi dubito, comunque, che nessuno dei 232 enti venga tagliato. Bondi deciderà quali preservare e quali no. Io non discuto il fatto che ci siano degli sprechi; certi enti se ne approfittano dei fondi statali e non producono nulla. Ma non si può fare un unico calderone mettendo insieme eccellenze culturali con enti minori.
Comunque, il mio campo è preso duramente di mira e anche con poca intelligenza; se pensano di fare dei dispetti ai baroni di sinistra, non capiscono che invece colpiscono soltanto i giovani ricercatori come il sottoscritto, il cui potere politico è pari a zero. I baroni restano, infatti, al loro posto fino a 72 anni (l'unico caso in Europa, tra l'altro). Basterebbe mandarli in pensione a 65 anni (come negli altri paesi europei) e garantire il turnover: si risparmierebbe un bel gruzzoletto e si permetterebbe a quelli come me di far fruttare i sacrifici di tanti anni di studio (con tasse universitarie pesantissime che hanno gravato sulle famiglie). Tagliare il campo della ricerca e della cultura e bloccare le assunzioni, lasciando per strada i giovani ricercatori è un vero e proprio attentato alla salute del Paese. Perché senza innovazione, sperimentazione e creatività - cose che non vengono garantite dai baroni vecchietti - il Paese resta fermo.
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Re: la morte della cultura

Messaggioda RainDog » lun mag 31, 2010 10:21 pm

Pensa che anche noi andremo in pensione se va bene a 72 anni e non saremo neanche baroni, non avremo neppure un titolo nobiliare così, alla buona. Piuttosto diciamo una cosa: i professori universitari sono pagati troppo per quel che fanno e quel che è peggio, spesso e volentieri fanno più lavori. Non capisco per qualche motivo un professore di diritto debba prendere lo stipendio dall'università e poi avere uno studio legale di sua proprietà. Per non parlare di tutti quei professori che fanno anche i politici. E non oso pensare ai medici. Mi domando se i redditi di questa gente fanno cumulo e come, e quanto paghino di tasse, visto che io non so come mai ma anche quest'anno risulto a debito pur avendo da detrarre: gli interessi passivi sul mutuo, il 36% su lavori di ristrutturazione edilizia, il dentista, un paio di occhiali e spese mediche varie. Come cacchio faccio a essere sempre a debito, che guadagno una miseria! Poi gli autonomi dichiarano tranquillamente la metà di quello che guadagnano, quando va bene, e ancora si lamentano. Comunque, scusate la digressione fiscale, ci sono molte cose che non vanno bene nel tuo campo Dave, che lo rendono una lobby per raccomandati e che tagliano le gambe ai giovani. Quella dei tagli alle fondazioni, utili o inutili che siano, è solo la punta dell'iceberg.

dave ha scritto:
The Director ha scritto:Dave, è da stamattina che si sa che NESSUNO dei 232 enti verrà tagliato. Ora non voglio discutere sul fatto che hai messo le mani avanti e hai gridato allo scandalo prima che fosse nero su bianco (che è poi quello che davvero conta, le intenzioni sono tali e restano sulla carta finchè non è tutto definitivo), però visto che lo hai fatto, e che sicuramente a quest'ora sai già che è stato tutto stralciato (indipendentemente da chi l'abbia deciso o suggerito), mi sarebbe parso giusto scriverlo con altrettanta celerità, se non altro per onestà. Senza offesa, eh!


oggi non ho avuto modo di stare sul pc. Per fortuna, l'aver intasato l'e-mail di Napolitano ha sortito il suo effetto (già solo per l'IISF abbiamo fatto una catena incredibile di mail), anche se vi è una clausola che parla di una riduzione del 50% dei fondi obbligatoria. Poi dubito, comunque, che nessuno dei 232 enti venga tagliato. Bondi deciderà quali preservare e quali no. Io non discuto il fatto che ci siano degli sprechi; certi enti se ne approfittano dei fondi statali e non producono nulla. Ma non si può fare un unico calderone mettendo insieme eccellenze culturali con enti minori.
Comunque, il mio campo è preso duramente di mira e anche con poca intelligenza; se pensano di fare dei dispetti ai baroni di sinistra, non capiscono che invece colpiscono soltanto i giovani ricercatori come il sottoscritto, il cui potere politico è pari a zero. I baroni restano, infatti, al loro posto fino a 72 anni (l'unico caso in Europa, tra l'altro). Basterebbe mandarli in pensione a 65 anni (come negli altri paesi europei) e garantire il turnover: si risparmierebbe un bel gruzzoletto e si permetterebbe a quelli come me di far fruttare i sacrifici di tanti anni di studio (con tasse universitarie pesantissime che hanno gravato sulle famiglie). Tagliare il campo della ricerca e della cultura e bloccare le assunzioni, lasciando per strada i giovani ricercatori è un vero e proprio attentato alla salute del Paese. Perché senza innovazione, sperimentazione e creatività - cose che non vengono garantite dai baroni vecchietti - il Paese resta fermo.
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Re: la morte della cultura

Messaggioda dave » lun mag 31, 2010 10:52 pm

Più che altro, c'è un abisso tra un ricercatore (1500 euro scarsi al mese), un prof. associato (2000 euro circa) e un prof. ordinario (dai 4000 ai 6000 euro mensili!!!!). Gli ordinari - popolarmente detti "baroni" - spesso non hanno nemmeno la metà delle pubblicazioni dei ricercatori e degli associati. Basterebbe ridimensionare il reddito dei baroni e controllare meticolosamente l'attività annuale svolta (corsi tenuti, pubblicazioni, ecc.). Le lobby c'erano in passato (vengono quasi tutti dai partiti di sinistra o dalle varie società cattoliche); le nuove generazioni, di cui faccio parte anch'io, sono molto più individualistiche e slegate dai partiti e dal mondo cattolico. Più che altro, siamo condizionati da governi che tagliano la ricerca e baroni che non vanno in pensione. Sarò un utopista, ma credo che la generazione di nuovi ricercatori è molto diversa dai "padrini". I concorsi sono truccati fino a un certo punto. Io, non per vantarmene, ma ho vinto i concorsi passati in maniera limpidissima. Addirittura, ho tolto nel 2006 un posto a un "candidato forte".
Anche qui, bisogna far attenzione a non generalizzare. C'è il marcio, ma c'è anche il pulito.
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Re: la morte della cultura

Messaggioda The Director » mar giu 01, 2010 6:07 am

Dave, senza polemica, posso chiederti in cosa consiste la tua ricerca, visto che a quanto ne so hai fatto filosofia nella tua vita scolastica?

Non fraintendermi, non sminuisco il valore della filosofia, che come materia culturale mi sta benissimo. Come mi sta benissimo, dunque, che ci siano luoghi preposti a formare i nuovi professori di tale materia.

A parte questo, però, se entriamo nel campo della ricerca, qualunque cosa tu e i tuoi colleghi facciate, senza offesa ma mi pare meglio dare un taglio a quelle che alla ricerca sul cancro, ad esempio.

Sono sicuro che quello che ricercate sarà a certi livelli importante e financo nobile, ma se non ci sono i soldi, scusami tanto ma la filosofia e un sacco di altre cose non impellenti devono aspettare. Se poi invece quello che fate è impellente, inderogabile e irrinunciabile, in tal caso mi scuso e mi rimangio quello che ho detto, ovviamente. Diversamente però, per quanto mi dispiaccia che tanti ragazzi come te possano perdere occasioni lavorative, come in una grande azienda vengono tagliati quei lavoratori meno utili o 'in esubero', è logico che avvenga anche negli altri campi.

Certo che se un domani i soldi girano e c'è più benessere, DOPO averne impiegato il dovuto per welfare etc., allora i capitali possono tranquillamente essere impiegati per tutte le ricerche possibili e immaginabili, specie se sono utili. Non per altro, ma si parla di soldi pubblici, se non sbaglio.

Scrivo queste cose per capire e per esprimere un punto di vista, ho molto rispetto per la ricerca quando questa è utile a tutti, ma mi sento di fare dei distinguo quando non lo è, e vorrei sapere tu e gli altri che ne pensate.
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Re: la morte della cultura

Messaggioda dave » mar giu 01, 2010 9:59 am

Senza polemica, ma il tuo intervento non è ben posto. Innanzitutto, perché i tagli alla ricerca sono trasversali: hanno tagliato finora allo stesso modo la ricerca umanistica come quella scientifica. Ho amici-aspiranti medici che si sono messi a ridere, per non piangere, quando B. ha parlato di vincere il cancro in 3 anni: mi raccontano che dalla prima finanziaria-Gelmini gli hanno tagliato più del 60% dei fondi. Sono state tagliate tutte le ricerche sulle innovazioni energetiche, e così via. Qui non c'è scienza vs. filosofia, ma siamo tutti sulla stessa barca. Il Governo attuale pensa solo al presente e non al futuro. Ecco poi perché tutti quelli come me scappano all'estero, dove raggiungono tra l'altro livelli di eccellenza e stipendi da capogiro.

In secondo luogo, sono d'accordissimo che la ricerca scientifica è più utile di quella umanistica e va privilegiata (anche se nei fatti sono messe sullo stesso piano, per quanto concerne i tagli). La ricerca umanistica serve per la formazione umana e culturale di una nazione. E questo dovresti saperlo come me, vivendo in Italia. Perché se abbiamo una marea di turisti è grazie anche, per dire, a Dante Alighieri, a Petrarca, a Giordano Bruno e così via. Ora, mai mi potrei permettere di paragonarmi a uno di questi (per carità), tuttavia io e i miei colleghi, con la formazione avuta, siamo in grado di plasmare l'educazione dei nuovi giovani, aiutarli a imparare a meditare razionalmente e così via. Non si può usare il termine "utilità" nei confronti della cultura e della ricerca umanistica. Perché allora non sono nemmeno "utili" le opere teatrali, la musica, la letteratura, la pittura, la bella architettura, il cinema e ogni altra forma di arte. Taglia, però, in modo spropositato tutti i campi umanistici e artistici e poi vedi in che Nazione grigia ti ritrovi a vivere. L'errore madornale che fa la destra, soprattutto, è quello di pensare che tutto debba essere produttivamente utile. Ma una società ha bisogno anche, e spesso soprattutto, di cultura e ricerca umanistica, senza le quali le nuove leve non imparano più a scrivere (già ora il livello di analfabetismo tra gli studenti universitari è folle), non imparano più a ragionare, non imparano più a costruire una loro "visione del mondo". Basta vedere i 14enni di oggi che pensano solo al calcio, ai vestiti, ai computer. Ragazzi lobotomizzati. La colpa è anche di una società "produttiva", che appunto ha deciso di cancellare tutto quello che non è concretamente utile. Eppure, ciò che è rimasto dei 2000 anni di vita su questa terra è tutto quello che non è immediatamente utile. Con il ragionamento tuo, non ci sarebbe il Colosseo, non ci sarebbe la Divina Commedia, non ci sarebbe Il Principe, non ci sarebbe la Primavera del Botticelli e così via.

Con tutto il rispetto parlando, ma se mi dici che nella società non serve un filosofo quando si è in tempi di crisi, posso risponderti che non serve nemmeno sovvenzionare con i soldi statali la costruzione del nuovo stadio della Juve o cose del genere. Ma forse rispetto al nuovo stadio di calcio, una ricerca umanistica forte, creativa e colma di nuovi spunti è un po' più importante per il bene della società.
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Re: la morte della cultura

Messaggioda dave » mar giu 01, 2010 10:09 am

Nello sproloquio, mi sono dimenticato di fatti "concreti" a livello filosofico.

Nel passato recente, in Italia abbiamo avuto alcuni grandissimi pensatori: Benedetto Croce, Giovanni Gentile, Norberto Bobbio, Nicola Abbagnano e Luigi Pareyson, tanto per citarne qualcuno. Ciascuno di questi ha scritti libri che hanno formato migliaia di giovani, condizionando la politica, la letteratura, la religione. Prendiamo quello che conosco meglio: Luigi Pareyson. Allievi o colleghi di Pareyson sono Gianni Vattimo, Sergio Givone, Umberto Eco, Rocco Buttiglione, Giuseppe Riconda, Vittorio Mathieu, Massimo Cacciari, tanto per citare i nomi più importanti. Ora, conosci sicuramente Vattimo, Eco, Buttiglione e Cacciari. Ti dico solo che Mathieu è stato uno dei fondatori di Forza Italia. Riconda, invece, uno dei nomi più in vista di Comunione e Liberazione.
I loro studenti - io faccio parte dell'ultima generazione - sono coloro che hanno appreso la filosofia da questi eminenti personaggi, discutibili da certi punti di vista, ma nella loro disciplina assolutamente importantissimi. E da questi studenti ne nasceranno altri che saranno altrettanto preparati. Spezzare la catena significa impedire una crescita politica, sociale, religiosa e culturale. Senza contare le decine di imprenditori, di banchieri, di uomini d'affari, di psicologi, di sociologi, di educatori che vengono dal campo della filosofia. Chiamano i filosofi a svolgere le attività degli psicologi per l'affinità delle ricerche; vi è il counseling filosofico che insegna ai bambini a meditare e a crescere razionalmente (si insegna ai bambini soprattutto i dialoghi socratici). La pedagogia pullula di filosofi. Uno come Santoro, che a te non piace :-D , è un laureato in filosofia. Massimo D'Alema è laureato in filosofia. Dell'Utri, ahimé, è un grande studioso di filosofia (lui e il fratello). Cineasti come Monicelli sono laureati in filosofia. Il tizio che dirige l'Unicredit è laureato in Filosofia. E gli esempi sono infiniti.

Perché, secondo te, vi era il sold out a Salone del Libro? Perché c'era il sold out nello stand in cui parlavano Perniola e Ferraris, altri due notissimi allievi di Pareyson? Perché al Festival della Filosofia di Modena ogni settembre vi sono 60/70.000 persone?
Bisogna fare attenzione, quando si ritiene una cosa inutile, senza pensare al tipo di utilità - diverso da quello produttivo - porta seco.
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Re: la morte della cultura

Messaggioda dave » mar giu 01, 2010 10:26 am

Infine, la mia ricerca, che attende di essere finanziata (penso da fondazioni bancarie, visto la situazione odierna). Il tema è la morte e il rapporto tra scienza e religione riguardo le sue conseguenze. Il lavoro unisce l'attività di Dipartimento universitario con attività operative legate a una Fondazione torinese che si occupa di tanatologia, a due centri che svolgono attività di accompagnamento spirituale nei confronti dei malati terminali e delle loro famiglie. La mia ricerca è teorica, ovviamente, ma anche pratica, perché prevede un'educazione al rapporto con i morenti e al modo psicologico-filosofico di rapportarsi con le famiglie. In contemporanea, svolgo attività metà filosofiche, metà psicologiche riguardo al tema della malinconia, intesa letterariamente ma anche psicopatologicamente. Come vedi, forse non è proprio del tutto inutile la mia ricerca. :wink:
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