Dunque, eccomi a fare la mia figura da sfigato
leggo ormai poca stampa musicale (cioè non la compro quasi più) fosse anche solo per strappare l'acquisto di 1 cd in più, dal momento che non scarico musica e mi piacciono i cd originali. Ne ho letta molta di più negli anni e decenni passati. E poi questione di tempo.
Stavolta quoto Prince Rupert: ero affezionato a Rockerilla, Alessandro Calovolo mi piaceva moltissimo. Indubbiamente aveva gusti musicali molto affini ai miei, e un modo di scrivere per me 'immaginifico'. Era un critico con la C maiuscola, ottime descrizioni, tecnica e in più una proprietà di linguaggio fuori dal comune, una capacità di evocare da artista, non solo da pur ottimo recensore. Ma nel suo caso credo di esser rimasto affascinato dal suo stesso immaginario, dalle figurazioni da 'volo pindarico' ma efficacissime che adoperava.
Aldo Chimenti viene per me un bel po' dopo, ha già stile molto differente, un altro approccio.
Fuori dagli anni d'oro del passato, per restare ad oggi quoto Ouroburos. Poi chiaramente se scribacchio su Darkroom è perchè la preferisco di gran lunga rispetto a varie iniziative online