dave ha scritto:La cosa che fa venire maggiormente la pelle d'oca e che preoccupa infinitamente riguardo alla libertà di opinione e di stampa è il modo in cui Vittorio Feltri e la sua combriccola ha umiliato, offeso e rovinato la vita di tale Dino Boffo, reo di aver criticato il comportamento immorale di Pulcinella.
A prescindere che le colpe di Boffo siano reali o presunte (dalla lettura dei diversi giornali ancora non si capisce), ciò che fa venire i brividi è il piano delinquenziale che è stato imbastito da Feltri: un giornalista critica la moralità del Capo e allora si cerca ogni tipo di sotterfugio per svergognarlo pubblicamente. Ciò che mi chiedo, poi, è quale sia l'obiettivo di Feltri: se si scopre che il moralista che accusa l'immorale è, a sua volta, immorale, ciò significa che l'altro immorale lo è meno? Qual è il significato ultimo? Il fatto che un ladro dia del ladro a un altro, non toglie che siamo dinanzi a DUE ladri. Se si legge tra le righe il caso Boffo, sembra che l'intento di Feltri sia il seguente: "ma chi se ne frega che il Capo sia immorale, tanto lo sono tutti". Un ragionamento veramente intelligente...complimenti!
Un ragionamento, più che altro, emblematico di quale sia il livello morale che oggi caratterizza il popolo italiano.
Poi, sappiamo bene tutti che - con stampo dittatoriale - Feltri intende mettere in guardia chi dà addosso al Capo: "state attenti, perché sono pronto a distruggervi".
Questa è la democrazia in Italia, questa è la condizione che stiamo vivendo. Un Premier va a puttane, frequenta minorenni, dà cariche pubbliche a donne la cui provenienza è dubbia, corrompe a destra e manca (Mondadori, Mediaset, ecc.), è un piduista, ecc. ecc., ma in errore sono gli altri, chi decide di non abbassare la testa. E allora squadrismo mediatico e pubblica gogna.
Spero solo che questa volta, Pulcinella si sia dato una zappata sui piedi da solo, che il caso Boffo sia un terribile autogol, perché in questi giorni abbiamo vissuto un momento veramente basso da un punto di vista etico e morale...
Ti stupirò dicendoti che, in linea di massima, concordo con te.
C'è però da dire una cosa: quella di difendere il capo è abitudine comune a tutti i media italiani, cartacei o altro che siano, e tutti hanno un padrone e/o dei referenti politici. Inclusa La Padania, ovviamente! Il quotidiano imparziale, per me, non esiste nè mai esisterà, bene o male fan tutti gli interessi di qualcuno... Ecco perchè, quando ci si scontra su cos'ha detto Il Giornale rispetto a cosa ha invece detto Repubblica, mi piace dire che quasi sicuramente la verità sta nel mezzo.
Una cosa sulla RAI: a parte Rai3, le altre due si sono sempre schierate in favore di chi governa, indipendentemente dal segno politico. E credo lo faranno sempre...