Verona e provincia contro il rock
Inviato: sab lug 04, 2009 1:42 pm
Leggetevi questi due bei articoli da L'Arena relativi a festival e concerti cancellati dall'intelligente politica veronese (di centro-destra)...
NUMERO 1:
Negrar, il nuovo sindaco dice no
al festival musicale SoundParkNEGRAR. Colpo di scena a poco più di un mese dal «Valpolicella SoundPark» di Arbizzano
Dal Negro: «Il luogo è sbagliato, me lo dicono i cittadini» Gli organizzatori: «Ci vogliono spostare nelle periferie»
04/07/2009e-mailprint
A
Il «SoundPark», in programma dal 19 al 23 agosto, è uno degli eventi musicali dell'estate in ValpolicellaNegrar. Spazio ai giovani. Purché non facciano troppa confusione e non disturbino la quiete pubblica. Manca circa un mese al festival «Valpolicella SoundPark», previsto dal 19 al 23 agosto nel cortile di Villa Albertini a Arbizzano, e il neo sindaco Giorgio Dal Negro blocca i permessi necessari allo svolgimento della festa. La notizia circolava in modo ufficioso da qualche giorno, ieri è arrivata la comunicazione che anticipa la lettera di diniego, rivolta all'associazione culturale Altrisounds che organizza l'evento.
Per il primo cittadino la motivazione dello «sfratto» è duplice: «Anzitutto il posto, in mezzo alle case, è sbagliato per una manifestazione necessariamente rumorosa», spiega. «Il problema è sentito ad Arbizzano, infatti ho ricevuto molte pressioni da parte dei cittadini. In campagna elettorale avevo detto che, se fossi diventato sindaco, quella festa non si sarebbe fatta. E ora mantengo fede alla promessa».
Ma non è tutto qui. «Valpolicella SoundPark è una manifestazione itinerante. Dopo due anni a Negrar, e prima ancora due anni a San Pietro, è tempo che si trasferisca in un altro comune del territorio».
La decisione trasmessa dal sindaco ai dirigenti responsabili del Comune, a meno di due settimane dalla sua vittoria alle urne, lascia increduli i ragazzi che mettono a disposizione tempo ed energie per organizzare «Valpolicella SoundPark», che sa coinvolgere più di settemila giovani uniti dalla passione per musica, sport, arte e video, con uno sguardo rivolto pure a integrazione e ambiente. Lo zoccolo duro è formato da una trentina di persone, che si ritrova durante tutto l'anno per predisporre i programmi, contattare i gruppi musicali e artistici, valutare nuove idee; poi, durante la festa, lo staff si allarga fino a coinvolgere un centinaio di giovani dai 15 ai 35 anni, qualche mamma e pro loco.
Oltre all'amarezza, gli organizzatori si trovano a dover gestire difficoltà tecniche non indifferenti. «Dobbiamo frenare una macchina avviata da gennaio, stoppare gruppi musicali, fornitori e accordi logistici, senza contare i soldi anticipati», spiegano. «Con la festa salteranno collaborazioni con progetti come “Note a Margine” e “Territori di Solidarietà”, finanziati da Regione e Unione Europea, e la band vincitrice del concorso di San Floriano “Emergenza Musica” non potrà essere premiata sul palco principale del SoundPark».
Dal Negro è irremovibile, la sua scelta l'ha fatta e prevalgono le ragioni del no. Ma in uno slancio dichiara che è pronto a concedere allo staff un'altra possibilità: «Se mi proporranno un luogo più consono, lo verificherò e, nel caso vada bene, ne concederò l'utilizzo».
«Ancora una volta viene richiesto ai giovani di spostarsi nelle periferie, dove nessuno senta la loro voce e il loro rumore», replicano gli organizzatori. «Per SoundPark non riuscire a farsi vedere significa non esistere. L'alternativa è ancora più impraticabile a poco più di un mese dall'inizio». Quel che fa rabbia ai membri dell'associazione culturale Altrisounds è il metodo seguito dal neo sindaco. «Non c'è stata una convocazione preventiva o l'invito a una discussione», dicono, «nonostante la nostra costante e dimostrata volontà di confronto con gli enti pubblici».
Dal Negro ribatte di essersi mosso in modo istituzionale, parlando con i suoi dirigenti. «Se vogliono sono qui», dice. E infatti una delegazione di Altrisounds ha richiesto un incontro per chiedergli maggiori informazioni ed è pronta a chiedergli un'assemblea pubblica per motivare la scelta presa. Il neo sindaco non si ritrae: «Sono disponibile».
Camilla Madinelli
numero 2:
Musica blasfema? Scoppia il caso a PalazzoSPETTACOLI. Verona Rock, presentata ieri, perde già una serata. Autosospesi due gruppi
Il repertorio dei Rotting Christ per Sboarina è ambiguo L’esperto li difende: «Nulla da spartire con i satanisti»
03/07/2009e-mailprint
A
Rotting Christ si sono formati ad Atene ventidue anni fa «Verona Rock &... turbolenze». La rassegna organizzata da Giò Zampieri (giunta alla diciassettesima edizione, la prima risale al 1983) in collaborazione con l'assessorato allo Sport e tempo libero del Comune, presentata a Palazzo Barbieri, perde prima di cominciare il pezzo più importante della seconda puntata, con il rischio che tutto il cast di questa serata, quella di domenica 12 luglio, venga azzerato e sostituito con altre proposte.
Ma andiamo con ordine: tutto ok per la prima serata di «Verona Rock &...» (i puntini stanno ad indicare le contaminazioni stilistiche della rassegna): sabato 11, nel Vallo Città di Nimes, si esibiranno gli «storici» Casino Royale preceduti dai veronesi Murmur, con corredo «elettronico», prima e dopo i concerti live, di Castaparia Sound System e Infuzion.
Il problema è arrivato dal cast tutto «metal» in cartellone domenica 12, denominata non a caso «Iron Sunday». Il gruppo clou della serata sarebbe stato quello dei Rotting Christ (Rotting significa qualcosa come marcescente, in putrefazione) che da vent'anni si esibisce in tutto il mondo nelle platee che amano il black metal. Al di là della denominazione, nel canzoniere della band vi sono titoli come «Gloria De Domino Inferni», «In Domine Sathana», «Rege Diabolicus», nella più classica «estetica» del settore. Quando ne è stato informato (tardivamente, va detto, cioè dopo che la partecipazione del gruppo era stata annunciata), l'assessore competente Federico Sboarina ha deciso senza alcun dubbio di «tagliare» i Rotting Christ, e di sottoporre già oggi a verifica anche gli altri gruppi metal in programma quella sera, e cioè i rumeni Krepuskul, e i veronesi Herjan, Goro e Riul Doamnei.
«Non voglio», ha detto Sboarina, «che vi sia la minima ambiguità. Se nei contenuti della musica di queste band riscontreremo anche il più piccolo segnale contrario al messaggio positivo e pulito che con queste iniziative l'amministrazione vuol dare ai cittadini, le sostituiremo con altri gruppi e proposte, mantenendo comunque la serata. L'assessorato contribuisce alla rassegna dal punto di vista logistico, l'organizzazione artistica è di Giò Zampieri, io non sono un appassionato di metal e non conoscevo il gruppo in questione».
I gruppi metallari veronesi della seconda serata, che sarebbero dovuti essere sottoposti a verifica, avendo saputo di questo incidente, hanno deciso di autosospendersi e di non partecipare alla serata, senza attendere che ci siano ulteriori verifiche.
Zampieri, dal canto suo, a sua volta non specialmente esperto del settore, aveva «delegato» il cartellone della serata «metallara» a Federico Dalla Benetta, cantante dei Riul Doamnei, band scaligera che con gli Rotting Christ ha fatto un tour in Russia. Dalla Benetta difende qualità e correttezza del gruppo greco: «Non hanno alcunché da spartire», dice, «con satanisti e blasfemia. Semmai le loro canzoni si ispirano alla mitologia classica, al paganesimo, senza alcuna connotazione politica. Il loro ultimo album si chiama Theogonia. Qualche altro titolo può magari sembrare inquietante, ma si tratta di elementi formali, di pura immagine, comunissimi nell'immaginario legato al metal».B.M.
NUMERO 1:
Negrar, il nuovo sindaco dice no
al festival musicale SoundParkNEGRAR. Colpo di scena a poco più di un mese dal «Valpolicella SoundPark» di Arbizzano
Dal Negro: «Il luogo è sbagliato, me lo dicono i cittadini» Gli organizzatori: «Ci vogliono spostare nelle periferie»
04/07/2009e-mailprint
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Il «SoundPark», in programma dal 19 al 23 agosto, è uno degli eventi musicali dell'estate in ValpolicellaNegrar. Spazio ai giovani. Purché non facciano troppa confusione e non disturbino la quiete pubblica. Manca circa un mese al festival «Valpolicella SoundPark», previsto dal 19 al 23 agosto nel cortile di Villa Albertini a Arbizzano, e il neo sindaco Giorgio Dal Negro blocca i permessi necessari allo svolgimento della festa. La notizia circolava in modo ufficioso da qualche giorno, ieri è arrivata la comunicazione che anticipa la lettera di diniego, rivolta all'associazione culturale Altrisounds che organizza l'evento.
Per il primo cittadino la motivazione dello «sfratto» è duplice: «Anzitutto il posto, in mezzo alle case, è sbagliato per una manifestazione necessariamente rumorosa», spiega. «Il problema è sentito ad Arbizzano, infatti ho ricevuto molte pressioni da parte dei cittadini. In campagna elettorale avevo detto che, se fossi diventato sindaco, quella festa non si sarebbe fatta. E ora mantengo fede alla promessa».
Ma non è tutto qui. «Valpolicella SoundPark è una manifestazione itinerante. Dopo due anni a Negrar, e prima ancora due anni a San Pietro, è tempo che si trasferisca in un altro comune del territorio».
La decisione trasmessa dal sindaco ai dirigenti responsabili del Comune, a meno di due settimane dalla sua vittoria alle urne, lascia increduli i ragazzi che mettono a disposizione tempo ed energie per organizzare «Valpolicella SoundPark», che sa coinvolgere più di settemila giovani uniti dalla passione per musica, sport, arte e video, con uno sguardo rivolto pure a integrazione e ambiente. Lo zoccolo duro è formato da una trentina di persone, che si ritrova durante tutto l'anno per predisporre i programmi, contattare i gruppi musicali e artistici, valutare nuove idee; poi, durante la festa, lo staff si allarga fino a coinvolgere un centinaio di giovani dai 15 ai 35 anni, qualche mamma e pro loco.
Oltre all'amarezza, gli organizzatori si trovano a dover gestire difficoltà tecniche non indifferenti. «Dobbiamo frenare una macchina avviata da gennaio, stoppare gruppi musicali, fornitori e accordi logistici, senza contare i soldi anticipati», spiegano. «Con la festa salteranno collaborazioni con progetti come “Note a Margine” e “Territori di Solidarietà”, finanziati da Regione e Unione Europea, e la band vincitrice del concorso di San Floriano “Emergenza Musica” non potrà essere premiata sul palco principale del SoundPark».
Dal Negro è irremovibile, la sua scelta l'ha fatta e prevalgono le ragioni del no. Ma in uno slancio dichiara che è pronto a concedere allo staff un'altra possibilità: «Se mi proporranno un luogo più consono, lo verificherò e, nel caso vada bene, ne concederò l'utilizzo».
«Ancora una volta viene richiesto ai giovani di spostarsi nelle periferie, dove nessuno senta la loro voce e il loro rumore», replicano gli organizzatori. «Per SoundPark non riuscire a farsi vedere significa non esistere. L'alternativa è ancora più impraticabile a poco più di un mese dall'inizio». Quel che fa rabbia ai membri dell'associazione culturale Altrisounds è il metodo seguito dal neo sindaco. «Non c'è stata una convocazione preventiva o l'invito a una discussione», dicono, «nonostante la nostra costante e dimostrata volontà di confronto con gli enti pubblici».
Dal Negro ribatte di essersi mosso in modo istituzionale, parlando con i suoi dirigenti. «Se vogliono sono qui», dice. E infatti una delegazione di Altrisounds ha richiesto un incontro per chiedergli maggiori informazioni ed è pronta a chiedergli un'assemblea pubblica per motivare la scelta presa. Il neo sindaco non si ritrae: «Sono disponibile».
Camilla Madinelli
numero 2:
Musica blasfema? Scoppia il caso a PalazzoSPETTACOLI. Verona Rock, presentata ieri, perde già una serata. Autosospesi due gruppi
Il repertorio dei Rotting Christ per Sboarina è ambiguo L’esperto li difende: «Nulla da spartire con i satanisti»
03/07/2009e-mailprint
A
Rotting Christ si sono formati ad Atene ventidue anni fa «Verona Rock &... turbolenze». La rassegna organizzata da Giò Zampieri (giunta alla diciassettesima edizione, la prima risale al 1983) in collaborazione con l'assessorato allo Sport e tempo libero del Comune, presentata a Palazzo Barbieri, perde prima di cominciare il pezzo più importante della seconda puntata, con il rischio che tutto il cast di questa serata, quella di domenica 12 luglio, venga azzerato e sostituito con altre proposte.
Ma andiamo con ordine: tutto ok per la prima serata di «Verona Rock &...» (i puntini stanno ad indicare le contaminazioni stilistiche della rassegna): sabato 11, nel Vallo Città di Nimes, si esibiranno gli «storici» Casino Royale preceduti dai veronesi Murmur, con corredo «elettronico», prima e dopo i concerti live, di Castaparia Sound System e Infuzion.
Il problema è arrivato dal cast tutto «metal» in cartellone domenica 12, denominata non a caso «Iron Sunday». Il gruppo clou della serata sarebbe stato quello dei Rotting Christ (Rotting significa qualcosa come marcescente, in putrefazione) che da vent'anni si esibisce in tutto il mondo nelle platee che amano il black metal. Al di là della denominazione, nel canzoniere della band vi sono titoli come «Gloria De Domino Inferni», «In Domine Sathana», «Rege Diabolicus», nella più classica «estetica» del settore. Quando ne è stato informato (tardivamente, va detto, cioè dopo che la partecipazione del gruppo era stata annunciata), l'assessore competente Federico Sboarina ha deciso senza alcun dubbio di «tagliare» i Rotting Christ, e di sottoporre già oggi a verifica anche gli altri gruppi metal in programma quella sera, e cioè i rumeni Krepuskul, e i veronesi Herjan, Goro e Riul Doamnei.
«Non voglio», ha detto Sboarina, «che vi sia la minima ambiguità. Se nei contenuti della musica di queste band riscontreremo anche il più piccolo segnale contrario al messaggio positivo e pulito che con queste iniziative l'amministrazione vuol dare ai cittadini, le sostituiremo con altri gruppi e proposte, mantenendo comunque la serata. L'assessorato contribuisce alla rassegna dal punto di vista logistico, l'organizzazione artistica è di Giò Zampieri, io non sono un appassionato di metal e non conoscevo il gruppo in questione».
I gruppi metallari veronesi della seconda serata, che sarebbero dovuti essere sottoposti a verifica, avendo saputo di questo incidente, hanno deciso di autosospendersi e di non partecipare alla serata, senza attendere che ci siano ulteriori verifiche.
Zampieri, dal canto suo, a sua volta non specialmente esperto del settore, aveva «delegato» il cartellone della serata «metallara» a Federico Dalla Benetta, cantante dei Riul Doamnei, band scaligera che con gli Rotting Christ ha fatto un tour in Russia. Dalla Benetta difende qualità e correttezza del gruppo greco: «Non hanno alcunché da spartire», dice, «con satanisti e blasfemia. Semmai le loro canzoni si ispirano alla mitologia classica, al paganesimo, senza alcuna connotazione politica. Il loro ultimo album si chiama Theogonia. Qualche altro titolo può magari sembrare inquietante, ma si tratta di elementi formali, di pura immagine, comunissimi nell'immaginario legato al metal».B.M.