la morte della cultura

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Re: la morte della cultura

Messaggioda Diòscuro » mar lug 20, 2010 2:13 pm

@Damiel: la felicità te la auguro in pieno, e connessa alla realizzazione :-) Non è in fondo quella che cerchiamo tutti?
Ognuno ha la collocazione politica che sente. Eppoi in un'epoca poco chiara come questa in cui i veri giochi si svolgono altrove, tutto pare abbastanza inutile.

@Dave: mmmh
1)stai parlando, vedo, in termini recenti o relativamente recenti dell'evo moderno e contemporaneo. Dipende cosa intendi con "tradizionalmente la destra non ha un buon rapporto con la cultura". Spengler (1 a caso) non era un imprenditore lelemoriano :-D . I conservatori della tradizione erano coltissimi, non erano di sinistra e non erano imprenditori, ma ci spostiamo in altri secoli o al max a un certo 900. La cultura prima ancora era solo dei clerici o quasi. Ma millenariamente non era 'di sinistra'. Quindi bisogna situare la cosa nel postilluminismo. E poi nel 900 certo le tappe sono state il 1948...il 1968...la tattica gramsciana delle casematte di occupare tutti i gangli vitali dello stato da parte della sinistra, istruzione compresa, legge etc. Quindi è relativamente recente. 70 anni, se vuoi 300 circa....ma prima la cultura non era appannaggio della 'sinistra'.
Ormai da un pezzo anche a sx ci sono avvocati, giudici (i gangli dello Stato), psicologi etc e anche banchieri.
Il lavoro mentale può essere più gravoso di quello fisico, lo si sa bene anche a destra. La sinistra in teoria doveva essere operaia e anticapitalista e diceva 'va a lavura' ' a chi studiava troppo. Bisogna anche pensare che è vietato essere a destra, in genere, nell'accezione comune.

2)ma infatti Berlusconi è un moderato, con amici ed esperienze nell'ex PSI. :-D

3)Quoto !!

Però nel ricapitolo: la destra sa bene che il lavoro è anche quello culturale e non deve essere appannaggio di una parte sola che plasma le menti a sua immagine da 60-70 anni, con meriti ma anche limiti palesi. C'è anche gente di oggi bene o male che è sempre stata a sx, di valore, passata a dx. Qui ce n'è uno: http://it.wikipedia.org/wiki/Enzo_Bettiza

MA è avvenuto dopo che la sx ha iniziato a cambiare (non si tratta solo di Berlusconi, la sinistra è cambiata, ricambiata e stracambiata, tanti non si sono più sentiti rappresentati, ben lungi dall'essere dei "fascisti da sterminare"):

http://www.corriere.it/politica/10_apri ... aabe.shtml

Inoltre è cambiato anche tutto il sistema-mondo, che andrebbe sempre contestualizzato. Ciao
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Re: la morte della cultura

Messaggioda RainDog » mar lug 20, 2010 4:37 pm

@Raindog in dettaglio:
-sua sonnolenza non mi pare un'offesa, ma un appellativo caratteriale affettuoso riferito a un tono vitale, non troppo esuberante nei modi, tipico Bilancia, mio stesso segno tra l'altro.
-Uolter lo chiamavano così tutti i quotidiani, anche di estrema sinistra (ora ci offendiamo anche per Uolter detto all'americana: è lui che disse che andava in Africa a fare del bene ma si è preso un loft a Manhattan, di lì la pronuncia USA)

Avevamo deciso di non usare questi appellativi caratteriali all’epoca in cui Berlusconi veniva chiamato “nano”, “papi”, ecc. Per cui, vediamo di non usarli per nessuno.
Veltroni si è comprato un loft a manhattan? Bene. Ha rubato qualcosa a qualcuno? Se i soldi se li è guadagnati onestamente, per me può comprare quello che vuole.


Qui sopra s'è letto ben altro, rivolto in altre direzioni.

R. dici "Poi "postcomunisti liberisti filoUSa: è da lì che viene il modello sbagliato" questa è una tua, tua personalissima opinione, non la legge.

io: infatti non è la legge. Ma è una chiave di lettura. Vera poi, se vedi se il Pd è legato alla finanza estera.

Il PD non è più legato alla finanza estera di quanto non lo siano la politica e la finanza del mondo di oggi. Tra questo e vedere complotti per il controllo mondiale, ce ne passa.

Ma se uno, come da discuss. sopra, da materie umanistiche più o meno come le mie e di Dave, giustamente si lamenta di non poter piazzarsi nel lavoro, dico che il liberismo e il mercato saturo e selvaggio c'entra più di lelemora, che tra l'altro ha avuto sotto di sè "artisti" come la Simo che è progressistivisssima o la Alba.
lelemora e i suoi non gravitano però in ambito letterario-filologico-umanistico-filosofico ma nella tv commerciale e serate in disco e ospitate che non frequenteremmo mai, quindi non vedo come interferiscano se non a livello di gossip col nostro settore di studi e lavoro.
Le scelte liberiste stile mercato selvaggio e profitto subito invece interferiscono con lavori defilati e mentali come quelli umanistici, del resto in crisi da decenni e non da quando c'è lelemora o la dx.

Non era certo mia intenzione fare paralleli improponibili fra Lele Mora e il liberismo, non è questo che io ho fatto. Io ho detto: 1) che Damiel ha citato, se vogliamo a sproposito poichè non si tratta di un uomo di cultura, Lele Mora in quanto personaggio “di destra” ; 2) che rispetto il liberismo in quanto grande ideale moderno, conrapposto al socialismo

R.: Non tutti i post comunisti sono liberisti e filo USa ma, anche fosse, mi sembra che nel 2010 rifiutare in toto illiberismo e non riconoscere come interlocutori gli USA sia un po' folle, o sbaglio? Certo, c'è chi lo fa, in ambito extra parlamentare e con un peso politico pari a zero.

io: senz'altro sono quasi tutti in ambito extraparlamentare. Ah senz'altro non si possono estrometter gli USa ahaha, basta che pensi alle loro basi sul nostro territorio.... Il che rinforzerebbe anche l'idea che qs. sx e qs. dx. sono le uniche rese possibili dal beneplacito USA e che in un mondo global governato da fuori non siamo liberi di decidere nulla in casa nostra.

Su questo posso essere d’accordo, ma non è colpa mia se gli Stati Uniti sono una potenza egemone, se c’è stata la guerra fredda, ecc. Bisogna fare i conti con la realtà e la realtà è questa, l’Italia è un paese NATO e con gli USA deve farci i conti. Non mi fa piacere, ma è così.

le cose CHE dicono e FANNO E HANNO FATTO nel Pd invece non mi garbano. Si potrà? O non sarà mica d'obbligo SCAPPELLARSi sempre??

Nessuno ti chiede di scappellarti, a me se è per questo non garba quello che fa il PDL, quindi potrei dirti la stessa cosa. Così come non mi garbano i vari Evola, Junger, Ezra Pound, centri studi la Runa di fronte ai quali ti scappelli volentieri, evidentemente.

No le regioni rosse hanno molte iniziative, mica per combattere "il razzismo". In E/R il "razzismo" non c'è, come in tutte le regioni rosse. Non c'è nemmeno in altre parti d'Italia, checchè se ne dica. Gli italiani non sono razzisti.
Si tratta proprio di seminari culturali. Mi domando l'utilità della spesa con la penuria di fondi attuale. Il fatto è andato anche ai Tg nazionali RAI la settimana scorsa quando si parlava di tagli alle regioni e di spese di bilancio non così necessarie, ne parlava Errani & co. Forse avrebbero tagliato un po' lì, non gli sembrava più dopo tanti anni una spesa così impellente.

Anche secondo me ci sono modi più utili per spendere i soldi, non lo metto in dubbio. Ma non è certo nascondendo i problemi che si risolvono. Quello dei Rom è un problema e in qualche modo va affrontato, anche parlandone. Sono convinto che questi soldi non sono stati spesi solo per “seminari” ma anche per altre iniziative sul caso.
Gli italiani SONO razzisti, eccome. Forse non lo erano un tempo, quando avevano altro a cui pensare. Oggigiorno vedo un sentimento diffuso di razzismo, sicuramente non “biologico”, ma qualcosa di ancora peggiore, dettato dal qualunquismo e dall’ignoranza. Molti extracomunitari delinquono = gli extracomunitari SONO delinquenti. La cattiva condotta viene identificata con l’appartenenza biologica ad una razza o a una cultura, l’azione criminale/illegale si identifica con appartenenza di sangue. Quando l’azione in sè viene scambiata per caratteristica “razziale”, diventa RAZZISMO.


Io invece a differenza tua non sterminerei proprio nessuno: si parlava di amministrazione di beni, non di sterminii eh.
Non sterminerei nè i rom nè i fascisti nè i comunisti. Tu invece stermina il fascista, e tieniti il rom. E bravo.

No, tu non stermineresti nessuno, ne sono convinto. Tu ti limiti parlare di ideali che sono la base, il fondamento, l’anticamera dell’odio e dello sterminio: identità, razza, patria, tradizione. Non occorre risalire fino al nazismo per vedere i risultati storici di simili ideali, basta pensare all’ex Yugoslavia, roba di pochi anni fa. La teoria, detta anche “cultura di destra” (non certo quella di lele Mora). Poi a metterla in pratica, questa teoria, ci pensa la manovalanza, gli ignoranti, “son ragazzi, teste calde” e il teorico ne esce sempre pulito.
Preferire un roma un fascista, certo si tratta di una scelta ardua, ma se devo pensare a qualcosa di peggio di un rom (rom delinquente pluriomicida, almeno) l’unica cosa che mi viene in mente è proprio il fascista.

Mi domandavo solo se i beni regionali fossero amministrati al meglio così visto che l'E/R e Bologna hanno una pressione fiscale tra le prime in Italia: mantenere i rom tout-court (o altri) l'avrei trovato più solido e realistico che non spendere quelle cifre in politiche culturali-seminari di diffusione, solo astratti e appunto culturali.
Mentre chi potrebbe insegnare la nostra cultura si viene a lamentare qui che è a spasso per colpa di lelemora.

E comunque mi sembra che, nonostante il manifesto ideale di partenza, qualcuno sopra le righe ci sia ben andato.

Non sono io. E’ facile provocare e poi accusare gli altri di essere andati sopra le righe: iniziamo a non provocare e sono convinto che tutti manterranno la calma. :-D
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Re: la morte della cultura

Messaggioda RainDog » mar lug 20, 2010 5:03 pm

Aggiungo:

"Il lavoro mentale può essere più gravoso di quello fisico, lo si sa bene anche a destra. La sinistra in teoria doveva essere operaia e anticapitalista e diceva 'va a lavura' ' a chi studiava troppo."

Questo non è proprio vero. I miei nonni, operai, consci di non aver potuto studiare, hanno fatto l'impossibile per far studiare i miei genitori e permettere loro di avere un miglioramento di condizioni di vita. Di cui poi anch'io ho beneficiato, anche se probabilmente grazie alla destra rischio di ritrovarmi all'indietro, al livello dei miei nonni, visto che tutte le conquiste passate ce le stanno togliendo da sotto il naso e nell'indifferenza totale della gente, più preoccupata magari dell'extracomunitario che delinque che del proprio stipendio da fame, senza rendersi conto che sta scivolando sempre di più verso i livelli dell'extracomunitario stesso.
La destra non ha mai avuto interesse alla diffusione della cultura, che fino alla metà del '900 è stata appannaggio esclusivo delle classi sociali elevate. Ed è stato a prezzo di sacrifici e di lotte, se successivamente tutti hanno avuto accesso alla cultura. Poi potremmo discutere dell'utilità di tutto questo, e del livellamento verso il basso che ne è conseguito. Ma continuo a pensare che sia giusto dare a tutti le stesse opportunità, altrimenti il figlio dell'operaio si ritroverà sempre a fare l'operaio. E questo è ciò che vuole la destra, sia quella berlusconiana, moderna, sia in un certo senso quella tradizionalista. Una destra quest'ultima per cui la società deve essere divisa in caste, in cui pochi aristocratici devono detenere il potere e la cultura, e le caste dovrebbero perseverare nel proprio stato quale che sia, sacerdoti, guerrieri...schiavi. Io invece mi batto, se permettete, perchè non esistano schiavi.


Bisogna anche pensare che è vietato essere a destra, in genere, nell'accezione comune.

Tipico vittimismo di destra, tutti ci odiano, odiati e fieri, siamo il male assoluto. Con me non attacca.

2)ma infatti Berlusconi è un moderato, con amici ed esperienze nell'ex PSI. :-D

non è un "moderato", è un personaggio un po' particolare che comunque si colloca in un orientamento liberale.
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Re: la morte della cultura

Messaggioda Diòscuro » mar lug 20, 2010 5:24 pm

@Raindog: chiediti davvero, a bassa temperatura,
se sei in grado di ragionare con serenità in un forum, se ti senti così offeso per aver chiamato Veltroni "Uolter" .

per parte mia sono da tempo assente e le assenze si faranno sempre più lunghe.

dalle tue parti riprendo in blu 2 o 3 cose veramente fuori dal mondo, che dici tu, mica io

Raindog mi dici :
"No, tu non stermineresti nessuno, ne sono convinto. Tu ti limiti parlare di ideali che sono la base, il fondamento, l’anticamera dell’odio e dello sterminio: identità, razza, patria, tradizione. Non occorre risalire fino al nazismo per vedere i risultati storici di simili ideali, basta pensare all’ex Yugoslavia, roba di pochi anni fa. La teoria, detta anche “cultura di destra” (non certo quella di lele Mora). Poi a metterla in pratica, questa teoria, ci pensa la manovalanza, gli ignoranti, “son ragazzi, teste calde” e il teorico ne esce sempre pulito.
Preferire un rom a un fascista, certo si tratta di una scelta ardua, ma se devo pensare a qualcosa di peggio di un rom (rom delinquente pluriomicida, almeno) l’unica cosa che mi viene in mente è proprio il fascista."


EEEEEEEEH? mah. E quanto c'entravano poi gli Usa nella ex Jugoslavaia, più che altro. O stai parlando di Tito? ma soprassediamo.

Io propalerei ideali base di odio e sterminio? bah, mai accaduto.
Identità può essere ne abbia parlato, e ne ho parlato specie rispetto alla GLOBALIZZAZIONE del mercato, e non c'è nulla di male nell'identità. Certo non fa gli interessi della globalizzazione economica: quella sì che li crea gli SCHIAVI. Schiavi "senza tetto nè legge" saremo tutti, come il film di Agnes Varda, grazie alla globalizzazione.

Come ci sorbiamo sempre quella degli altri, "le culture altrui", io invece non disprezzo la nostra.
Invece di razze mai parlato. Di patria si può parlare, non è un'eresia, anche se è stata cancellata dall'assetto dell'UE attuale,
o parlare di patria e nazione (che hanno radice di 'padre' e 'nascita') è concetto 'fascista'? Guarda che era concetto fondante-risorgimentale.

Di Tradizioni anche si può parlare. Dave stesso citava Junger e i verdi.

cosa devo leggere mo'?.... il nazismo?? ancora.
i fascisti e i nazisti io in giro non li vedo, e nemmeno nulla del genere nelle cose che ho scritto o che mi attribuisci.

no sei tu che sei andato sopra le righe parlando di STERMINARE Rom e Fascisti, ma preferisci i secondi.

e con questa, oltre a non essere io fascista, a proposito dei pregiudizi di cui parlava Dave, passo e chiudo.
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Re: la morte della cultura

Messaggioda RainDog » mar lug 20, 2010 5:57 pm

ok, un'ultima cosa, poi passo e chiudo anch'io.
Non mi sento offeso per Uolter in sè, mi chiedo solo perchè non si riesca a fare un discorsonemmeno sull'università senza buttarla in politica e tirare in mezzo berlusconi piuttosto che veltroni.
Concetti come identità, patria e tradizione non sono dannosi in sè, anzi, ma dipende come li si usa. Possono però essere il fondamento di odio e sterminio, e i fatti parlano chiaro. Compresa l'ex yougoslavia, in cui gente che ha convissuto fianco a fianco per 50 anni, con tanto di matrimoni misti, ecc, ha di colpo scoperto di odiare il vicino di casa perchè ortodosso piuttosto che cattolico o perchè parlava un'altra lingua.
Io non odio la mia patria e la mia cultura, sia chiaro.

"i fascisti e i nazisti io in giro non li vedo" questa ahimè, è la cosa che mi fa più male. perchè anche nel '22 non li vedevano. La cosa migliore perchè un male si espanda è far finta che quel male non ci sia.
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Re: la morte della cultura

Messaggioda The Director » mar lug 20, 2010 6:38 pm

Posso dire che chi paventa un ritorno di fascismi, nazismi e comunismi del 900 secondo me non ha capito che, per come funziona il mondo oggi, è praticamente impossibile? E che tutti quegli 'ismi' del passato sono stati ampiamente finanziati, TUTTI, da quelli che reggono ancora le sorti del pianeta lo posso dire? E che questa finta 'democrazia' che ci hanno appioppato è peggio di qualsiasi ideologia lo posso dire? Se non posso, ditemelo.
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Re: la morte della cultura

Messaggioda dave » mar lug 20, 2010 9:34 pm

OT filosofico

Facciamo solo attenzione a non etichettare ideologicamente certe dottrine o certi pensatori. Klages, Junger, in parte Heidegger, Eliade, ecc. vengono spesso impropriamente incastonati nella casella di destra, solo perché in costoro è forte l'idea di una forza spirituale nella natura e perché portano avanti idee fortemente anti-tecnocratiche. Ma un pensiero anti-tecnocratico non è detto che debba essere di destra: in Italia si battono in questa direzione pensatori come Galimberti e Severino (anche se la sua posizione è spesso controversa), che non sono certo destrorsi, in Germania ha preso posizioni filo-luddiste un pensatore come Gunther Anders, ebreo e scomodo personaggio di sinistra, ambiguamente pacifista e nemico giurato delle macchine. Pensiamo anche al mitico testo "La dialettica dell'Illuminismo" di Horkheimer e Adorno, esponenti della Scuola Di Francoforte, i quali hanno dato vita forse al manifesto per eccellenza anti-illuminista, almeno così come ci è stato insegnato il movimento dei Lumi.
Inoltre, non credo che identità, tradizione e nazione siano concetti che debbano appartenere a un'area soltanto conservatrice; per aprirci a un multiculturalismo sano e non frutto di ideologia è necessario - a mio avviso - partire dal forte radicamento territoriale. Vi consiglio a proposito di seguire le evoluzioni del movimento di Geofilosofia, che in Italia ha come principale artefice la Prof.ssa Luisa Bonesio di Pavia, tutt'altro che un intellettuale di destra!

FINE OT filosofico
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Re: la morte della cultura

Messaggioda dave » mer lug 21, 2010 2:15 pm

A proposito di morte della cultura e dell'Università: http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... i-5717947/

meno male che ci sono lettere come quelle della De Monticelli (Prof.ssa che è tra l'altro in prima linea nella lotta contro i concorsi universitari truccati).

Per chi ha voglia di farsi una cultura su Don Luigi Verzè, capendo il motivo del suo legame con B., beh basta che vada qui: http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A ... A9&h=0b21e
(consiglio le sezioni "questioni giudiziarie e controversie" e "Il rapporto con il SISMI").
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Re: la morte della cultura

Messaggioda Diòscuro » gio lug 22, 2010 6:24 pm

a proposito di spese per la cultura e lavori in area culturale nelle regioni 'virtuose', o di spese pazze che poi se il denaro viene messo lì non può essere messo altrove....:

http://www.parmadaily.it/Notizie/Dettag ... &pdi=34521

in E/R, dall'articolo sopra, invece che sostenere studi, università, ricerca si spende per:

_“Spese per studi, consulenze e collaborazioni” della Regione circa 1 milione di euro,
_“Spese per l’attività di comunicazione della Regione E-R e per il sostegno del sistema dell’informazione…”, 5,6 milioni di euro,
_ “Contributi a Enti e Organizzazioni per iniziative relative all’organizzazione di convegni, congressi, manifestazioni di interesse per la Regione…”, circa 1,3 milioni di euro”.

praticamente imprescindibili spese "d'apparato".

_I ricercatori anche medici sono a spasso ma Qui il vero e proprio scandalo è l’Ospedale di Ferrara: vent’anni di lavori (edili), 285 milioni di euro di spesa per non essere ancora finito.

_s'aggiunge a Bo: costi per la sede fisica della regione E/R (peraltro orrenda cfr. http://www.romagnaoggi.it/public/images ... zo-250.jpg )
Ora all' "arte" di Kenzo Tange (che mal si accocchia col gotico 300esco bolognese o la fine 800 qui http://www.isls2008.unibo.it/Bo_images/ ... canzia.jpg o http://www.bulgnais.com/fotobologna.html ) si aggiunge la terza sede della Regione.
_La “Terza Torre”: La sua costruzione fu approvata nel 1993 con un costo previsto di 7 miliardi di vecchie lire. Una spesa che nel frattempo, anche se il palazzo estate 2010 non è ...ancora pronto e mancano i parcheggi, è più che quadruplicata arrivando quasi a quindici milioni di euro. Una cifra alla quale vanno aggiunti gli affitti che la Regione continua a pagare per quegli uffici che non possono ancora essere trasferiti nella nuova sede. Nel 2009 la giunta Errani ha pagato un monte pigioni di 50 milioni di euro, 30 in più rispetto all’anno precedente.

_altre spese rosse per la "cultura":

La giunta regionale ha appena approvato una consulenza da 70.500 euro per il “monitoraggio microclimatico dei Musei dei Balcani””. “Il progetto non è ancora stato firmato e in questa fase è oggetto delle previste valutazioni tecniche, - ha risposto però a questa contestazione l’assessore alla cultura della Regione - Risorse nazionali, dunque e non del bilancio regionale. Le risorse stanziate dalla Regione ammontano appena a 3mila euro”.

Si aggiungono i 112 mila euro di consulenza pagata per scegliere la tonalità di colore con cui ritinteggiare l’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, o i 58mila euro erogati alla Lipu per uno studio dell’impatto del Parmigiano Reggiano sull’avifauna.

lo dicevo che non ci resta che fare Birdwatching.

A questi vanno aggiunti i punti segnalati nelle settimane recenti da Il Giornale: i due milioni di euro spesi per “trasmettere informazioni”, i tre milioni destinati all’Ervet (Ente per la valorizzazione economica del territorio),

ma soprattutto, qui la cultura eccelle: i 300mila euro destinati all’Educazione della Popolazione alla PACE. :shock:
Non mi è chiaro in cosa consti il corso esattamente. Un corso che costa 300.000 e che ti educa alla pace. Vuol dire che tu non vuoi stare in pace ma anche se non sei contento ti insegnano a stare in pace per forza? O è il corso che fanno alle Miss italia che permette loro di rispondere da generazioni alla domanda "cosa desideri di più?" e loro "la pace nel mondo".
Grande grandissima cultura. Tanto poi l'alleato chiama e noi dobbiamo dimenticarci il corso e andare a combattere in qualche posto sulla sua map energetica altrui.

Aggiungo ancora imprescindibili i 70mila euro spesi per una cooperativa agricola a Cuba, o i 20mila euro stanziati per finanziare l’acquisto fondamentale di dromedari da latte per le popolazioni del Sahara, come portare i classici frigoriferi agli Eschimesi.
Dato il clima i dromedari possono portarli anche qui, e forse non stonano nemmeno con il resto.

Poi i 642mila euro spesi ogni anno per le auto blu della sola giunta, per non parlare del fatto che l’Emilia Romagna ha una spesa pro capite in consulenze e incarichi esterni nel settore sanitario che è il doppio di quella della Lombardia e del Veneto. Siamo una delle regioni più virtuose, per merito delle gente che qui vive e paga le tasse non certo per chi amministra, ma i margini di risparmio dagli sprechi sono ancora enormi. Molto altro potrebbe esser investito in cultura e lavoro ai meritevoli, non nell'"apparato" e cose vicine.

qui invece note varie negli ultimi anni da varie parti d'Italia.

http://www.storialibera.it/epoca_contem ... se%20pazze

si va da 1 milione di euro all'epoca Bassolino per spese varie (al link) compreso un corso per veline; a Padova che ha speso 100.000 euro per mantenere stranieri pregiudicati in via d'espulsione in HOTEL; Roma 2004 arruola il "consulente per la pace" e nel 2004 la Provincia romana ha speso 4,7 milioni per 139 collaboratori: 9 euro al minuto. C'è (ovviamente) anche l'ESPERTO IN PACIFISMO (deve fare la pariglia col corso per la pace di 300.000 di quest'anno in E/R), nel 2004 Veltroni a Roma assume il manager per i "barboni"
Ingaggiato il figlio di un ex assessore regionale. Compenso: 72mila euro;
Roma 2004: Nomadi pagati per fare gli archeologi
Il Comune di Roma affida ai Rom gli scavi nell'antica città per riportare alla luce reperti umani. Spesa: 45mila euro.

nel 2004 a Genova: affitto in centro, a 8 euro al mese agli anarchici, E poi Genova spende una fortuna per la fontana in piazza De Ferrari (2,5 milioni di euro)
La regione Toscana dà 145mila euro a tre persone per controllare il paesaggio.

Nel 2004 la provincia di Torino sponsorizza le scuole di Cuba con 20mila euro all'anno. Il contributo spuntò, per pervicace opera dei Comunisti Italiani, nella convulsa notte in cui fu approvato il bilancio 2002. I risultati? Nessuno li conosce. Neppure la stessa Provincia.

2004: La Regione E/R ha speso 7 milioni per organizzare corsi di formazione musicale. Tra le materie di studio in programma: "Il rapporto tra la ...tromba e il microfono"
Nel frattempo le tasse locali sono cresciute del 178 per cento in dieci anni (94-2004).

2004: Il Piemonte paga due periti per sapere se ne servono altri.
Il loro compito è retribuito con 84mila euro per stabilire se serve una figura di supporto all'esperto in materia di pari opportunità.

estate 2004: Prato tutela il pipistrello: sborsati 120 milioni di lire. (aggiungo: tutti a Prato!) :-D

Province autonome. L'Eldorado di 80mila dipendenti pubblici
Numeri record a Trento e Bolzano (con un totale appunto di circa 80mila dipendenti pubblici): un occupato su sei lavora nelle amministrazioni locali.

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Re: la morte della cultura

Messaggioda dave » gio lug 22, 2010 8:28 pm

Ok, tutto uno schifo. Ma non è il pensiero "sono tutti uguali" a rendere meno colpevoli quelli che governano ora. Quando escono fuori i casi alla Don Verzé, alla Verdini, alla COsentino, alla Dell'Utri, alla Mangano, alla Previti, alla Berlusconi brothers, oppure quando si parla della politica di totale distruzione della ricerca attuata da Tremonti, ops, volevo dire da Gelmini, non è che tutto si risolve rispondendo: "eh, ma in E/R, oppure in Toscana, oppure in Piemonte, ecc. ecc.".

Con questa mentalità non usciremo mai vivi dallo schifo della politica. Troppo facile giustificare un'area politica, mettendo sulla bilancia le malefatte dell'altra. Se un Sempronio accusa Caio di aver ucciso e, poi, si scopre che anche Sempronio ha ucciso, il delitto di Caio non è meno delitto di prima.

Francamente, trovo fine a se stesso un ragionamento di qeusto tipo. Mai negate le responsabilità e certe magagne dell'area politica a cui sono più vicino. Tutti gli esempi che riporta soprattutto Il Giornale sono gravi; peccato poi che Il Giornale minimizzi sulle schifezze del padroncino e dei suoi scagnozzi.

Grazie per le notizie che ci hai fornito. Ciò non toglie che la politica adottata in campo universitario da Tremonti/Gelmini sia schifosa.
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Re: la morte della cultura

Messaggioda Diòscuro » gio lug 22, 2010 9:21 pm

Dave :-D ma certo, in parte concordo. Ma in parte.
Dai, qui facciamo il bue che dice cornuto all'asino :-D (utilizzato nel senso di innocuo proverbio in voga dalle mie parti).
La verità è un'anfora con 2 manici, per restare a figurazioni iperclassiche.

Aggiungo anche che quoto il Direttore nel suo intervento poco sopra. Per es. il suo intervento di ora, pur breve, si inserisce in una chiave di lettura a mio avviso seria, lungimirante cfr. le pubblicazioni di Arianna Editrice http://www.ariannaeditrice.it/
ma anche testi completi online: Uomo Libero http://www.uomo-libero.com/. Si tenta sempre di dare una lettura storica-diacronica e in relazione al contesto, non assolutizzare piccoli eventi locali di 1 sola parte politica, a volte di importanza minima, pretendendo poi altre dinamiche davvero gravi siano slegate dal resto che mondo che comanda davvero. I fatti spesso sono concatenati, non sono eventi puntuali come funghi.

La stessa tua (intendo tutto il malloppo qui) discussione nasce come che la morte della cultura sia decretata solo da Berlusconi-Gelmini-Tremonti etc. :D Essennò la cultura sarebbe viva. A mio avviso non è così.
Così portando altri testimoni (per es. in E/R governano ora) abbiamo riequilibrato.
Infatti dico tutto uno schifo pur'io. Poi senz'altro in questo periodo stiamo assistendo ai tagli per via della crisi mondiale, e gli sprechi-regionali-locali, con tante assurdità, danno fastidio, di più quando vicino ai propri settori e casa propria. E l'amministrazione locale vicino casa a me fa...(non si può dire).

Non ultimo metterei in "cultura" anche un'architettura storica-simbolica importante per l'Italia che si vuol far sparire da decenni da parte di una certa intelligentzjia http://www.stile.it/protagonisti/la-pas ... -l-oriente mettendo al posto strutture orrende, glaciali, mute e costosissime stile soviet se va bene senza nessun elemento di riconoscibilità culturale-simbolica. Cosa in cui le ns. coopcostruzioni sono al top. Viene da dire: non ce la meritiamo la bellezza e la ricchezza storica dell'Italia. Anche questa è morte della cultura.

Il tutto insieme agli sprechi ammantati di pseudocultura "i corsi per insegnare la pace nel mondo" etc, disturba, di più se eseguito coi soldi delle nostre salatissime tasse. Tutto lì.

Il tipo di ragionamento che fai ora , che sarebbe inutile procedere così "questo è colpevole ma certo anche questo" etc. è tipico però dei tuoi stessi post solo unidirezionali da mesi o anni...eh... Alla fine qualcuno fa sentire anche un'altra campana.
Buona serata.
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Re: la morte della cultura

Messaggioda dave » gio lug 22, 2010 11:13 pm

Stiamo IN TOPIC.

Schematico.

Tagli alla ricerca e all'Università:

CAUSA 1: riforma scolastica del 3+2 deleteria, costosa, inefficace, a favore delle classi sociali abbienti (il biennio, di fatto, è per chi ha i soldi, per chi può pagare le tasse universitarie sempre più alte). Colpevoli: Berlinguer brother e Letizia Moratti

CAUSA 2: sprechi interni al sistema pubblico. Lo stesso sistema che sperpera cifre ancora più cospicue dentro i Ministeri romani, quegli stessi Ministeri che - guarda caso - sono immuni ai tagli della "manovrina". Roma, in altre parole, può continuare a essere ladrona quanto le pare e le piace.

CAUSA 3: sistematica politica della riduzione dei costi che non prevede alcun tipo di incentivo. Per banalizzare, è il ragionamento di Trapattoni: l'importante è non prendere goal. Trapattoni, con i giocatori che aveva, non ha vinto un cazzo, in compenso ha collezionato una miriade di 0-0 o 1-0. In Italia non ci possiamo permettere il catenaccio finanziario, visto l'altissimo tasso di disoccupazione e la totale mancanza di qualsivoglia innovazione. L'Italia non produce, l'Italia è ferma. La cultura e la ricerca sono basilari per vincere la partita. Ah, con B. l'Italia ha avuto un incremento delle tasse: dati non dell'Unità o di Repubblica.

CAUSA 4: privatizzare, privatizzare, privatizzare. Così tutti i servizi decenti se li possono permettere i ricchi e che gli altri crepino nella loro miseria.

Il resto è lana caprina.
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Re: la morte della cultura

Messaggioda dave » gio lug 22, 2010 11:21 pm

Diòscuro ha scritto:Non ultimo metterei in "cultura" anche un'architettura storica-simbolica importante per l'Italia che si vuol far sparire da decenni da parte di una certa intelligentzjia http://www.stile.it/protagonisti/la-pas ... -l-oriente mettendo al posto strutture orrende, glaciali, mute e costosissime stile soviet se va bene senza nessun elemento di riconoscibilità culturale-simbolica. Cosa in cui le ns. coopcostruzioni sono al top. Viene da dire: non ce la meritiamo la bellezza e la ricchezza storica dell'Italia. Anche questa è morte della cultura.



su questo concordo al 100%.
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Re: la morte della cultura

Messaggioda RainDog » lun lug 26, 2010 5:23 pm

Mi sembra che la questione del "riequilibrio" sia mal posta, anche ammettendo che sia lecito controbattere alle proprie mancanze elencando le mancanze altrui.
Se parliamo di tagli alla cultura operati dal governo centrale, cosa c'entrano gli sprechi delle regioni amministrate dal centro sinistra? O dimostriamo che anche i governi di centro-sinistra hanno operato tagli alla cultura, oppure difendiamo i tagli attuali in quanto necessari. Ma le regioni hanno competenze di tipo diverso. E sono sicuro che se qualcuno avesse voglia di fare una ricerca su altrettanti sprechi operati dalle regioni amministrate dal centro-destra, otterremmo un elenco altrettanto lungo. E questo sì, servirebbe a riequilibrare il discorso.
Un'ultima osservazione, nell'elenco riportato da Dioscuro è scritto:
"nel 2004 a Genova: affitto in centro, a 8 euro al mese agli anarchici, E poi Genova spende una fortuna per la fontana in piazza De Ferrari (2,5 milioni di euro)"

a) dove sarebbero questi anarchici in affitto a 8 euro in centro? mi sembra strano. Ancor più se inuno stabile di proprietà della Regione...quelli al massimo occupano gli stabili, e se non vogliono pagare, non pagano neppure 8 euro. Ma anche fosse, il punto è che nel 2004 in Liguria c'era una giunta di centro-destra... :roll:
b) la fontana di piazza De Ferrari (che fra parentesi, a me piaceva di più PRIMA del costoso intervento di restyling) : è stata finanziata non nel 2004 ma nel 2000-2001 con fondi STATALI che la città ha avuto per il G8 direttamente da Roma (quindi, cosa c'entra la Regione?) e con i quali sono state pagate molte opere urbanistiche e di restauro.

Quindi in definitiva, nonostante io consideri il Giornale una fonte mediamente attendibile perchè, al di là di come la pensino, si tratta di una testata autorevole (e io questo lo riconosco perchè sono sportivo, non come certa gente che insulta Repubblica a priori), dicevo, se le uniche notizie dell'elenco dei grandi sprechi operati dalla sinistra riguardanti la mia regione, sono per lo meno dubbie, c'è da fidarsi riguardo a tutte le altre?
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Re: la morte della cultura

Messaggioda RainDog » lun lug 26, 2010 5:29 pm

dave ha scritto:
Diòscuro ha scritto:Non ultimo metterei in "cultura" anche un'architettura storica-simbolica importante per l'Italia che si vuol far sparire da decenni da parte di una certa intelligentzjia http://www.stile.it/protagonisti/la-pas ... -l-oriente mettendo al posto strutture orrende, glaciali, mute e costosissime stile soviet se va bene senza nessun elemento di riconoscibilità culturale-simbolica. Cosa in cui le ns. coopcostruzioni sono al top. Viene da dire: non ce la meritiamo la bellezza e la ricchezza storica dell'Italia. Anche questa è morte della cultura.



su questo concordo al 100%.


Io no. L'articolo-intervista all'architetto in questione non mi pare nulla di scandaloso, e non è detto che l'architettura moderna sia per forza uno schifo. Poi, che una certa "intellighenzia" (di sinistra immagino, almeno solitamente questo termine, "intellighenzia", viene affibbiato alla sinistra da gente che di sinistra non è) voglia riempire l'Italia di edifici in stile "sovietico", mi fa un po' sorridere, diciamo così.
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