da ForgottenTear » lun feb 15, 2010 12:24 am
Questo è un discorso molto particolare che va trattato con una certa delicatezza e che a me prende molto; in linea di massima l'ho sempre pensata come Dave, ma voglio chiarire il mio pensiero per non passare per quello che non sono, una sorta di bigotto o cosa.
Partiamo dal principio che ho sempre sostenuto il fatto che la musica non debba per forza essere arte, e che anche un prodotto commerciale, se ben eseguito e pensato, a tutta la dignità di questo mondo, è innegabile che però la differenza tra il prodotto che porta in se una certa aspirazione e quello che non ce l'ha, esiste e si sente.
La musica non è solo un saper usare certi suoni e certe tecniche, o voler fare questo o quel genere, è anche il prodotto, o almeno dovrebbe esserlo nella sua forma massima, di un'aspirazione esistenziale, l'espressione di vari sentiti che possono essere morali, emotivi, esistenziali, etc.
Oggi questo viene a mancare, nella maggior parte delle band, anche quelle che mi piacciono molto, sento comunque un attaccamento ad una certa soluzione puramente estetica, il voler usare certi testi, suoni, etc. solo perchè facenti parte del rito di un certo genere, mentre un tempo molti gruppi finivano per essere catalogati, se non creavano proprio dal nulla, in un genere come conseguenza dei suoni e temi che usavano, spesso senza aver alcuna categoria in testa, esprimendo una libera idea e volontà.
E questo è innegabilmente uno specchio della società odierna, giocata sull'immagine anche nell'idea, spesso l'alternativa all'estetico fine a se stesso non è, come avveniva un tempo, anche solo nell'ingenua teoria, la distruzione di quest'ultimo o la sua sovversione, bensì la ricerca di un altro estetismo che più aggrada, del quale si abbracciano gli stilemi perchè tali sono: oggi una band "industriale, Metal, etc. fa una serie di scelte perchè vuole entrare in quelle categorie, invece un tempo facevano delle scelte, e poi si ritrovavano a finire catalogati in quel mondo, e non è un caso che spesso i gruppi che hanno creato un genere, ne siano spesso usciti fuori molto presto pendendo tutt'altra direzione.
Ora, questo non porta ad un "w tutto ciò che è vecchio, il moderno è merda" perchè sarebbe un'idiozia assoluta, è la risposta non sono certo i movimenti neo-old school, che spesso finiscono per essere la prova più lampante di quel vuoto estetismo di cui parlavo prima, presentando una copia dei modi, ma fallendo miserabilmente nel mettere un proprio contenuto; però a mio parere siamo in momento di stallo musicale dove non c'è fertilità creativa, figlia di una coscienza umana e sociale che oggi, spesso, manca, mancano salvo rari e sottovalutati casi gruppi che semplicemente partoriscono qualcosa di nuovo, ma senza neanche saperlo, senza dargli nome, come pura espressione di qualcosa che avevano dentro.
Se ascolto Unknown Pleasure dei Joy Division e poi ascolto l'ultimo album degli Editors, la differenza c'è e si sente, nel primo caso ascolto un gruppo che ha creato qualcosa e un cantante che ha messo qualcosa di totalmente suo nella sua musica, che ha una carica che nasce da un'esperienza di vita che si porta dentro, nel secondo un disco che riprende i modi dei primi, ma non sarà mai come i primi perchè non è spontaneo.
E detto tutto questo, non m'impedisce di godermi la musica di questi tempi, ma sono consapevole che quando voglio ascoltare qualcosa che davvero ha una propria identità e mi sta esprimendo qualcosa, allora va a finire, e non perchè me lo impongo o cosa, che come minimo sto ascoltando qualcosa che risale ai primi anni novanta, nei casi più recenti eclatanti, ma piu spesso parliamo di anni ottanta in giù.
E attenti al messaggio "tutto è stato inventato" c'era chi lo diceva già ai tempi di Mozart, ed è la morte della musica.