dave ha scritto:beh, le ultime notizie pubblicate sono proprio folli!!!
E che dire di questa:
http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... ?ref=rephpStupro di gruppo durante la lezione
due minorenni arrestati a Brescia
In carcere un 14enne e un 15enne. Altri 12 compagni di classe si sarebbero posizionati in modo da nascondere all'insegnante quanto stava avvenendo. La verità è emersa da un compito in classe su Dante
Una violenza sessuale di gruppo ai danni di una dodicenne, compiuta dai suoi compagni di classe nella scuola media Gabriele D'Annunzio di Salò (Brescia), durante l'ora di lezione e alla presenza del professore, che tuttavia non si sarebbe accorto di niente. Per il presunto stupro un quattordicenne e un quindicenne sono stati arrestati dai carabinieri. Un terzo ragazzo non è stato arrestato in quanto tredicenne. E altri dodici compagni sarebbero coinvolti: si sarebbero posizionati a fare "muro", in modo da nascondere all'insegnante quanto stava avvenendo. Anche questi sono tutti d'età inferiore ai 14 anni, quindi non imputabili. La dodicenne violentata ha poi cambiato scuola e la vicenda si sarebbe chiusa all'interno della scuola, con qualche provvedimento disciplinare, se i genitori non avessero denunciato l'accaduto.
La violenza. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, mentre il professore di lingue stava interrogando senza accorgersi di nulla, tre studenti della classe hanno continuato a far cadere l'astuccio della ragazza, che dopo averlo raccolto per la terza volta si è trovata davanti un compagno con i pantaloni abbassati che l'ha costretta con la forza ad avere un rapporto orale. Circondata anche da altri compagni che coprivano la visuale al professore, inutile è stato il tentativo delle amiche della ragazza di aiutarla.
La verità nel compito. I fatti risalgono al febbraio scorso, ma se ne è avuta notizia solo oggi. Ed è stato un tema sul terzo canto dell'Inferno di Dante a far scoprire alla preside della scuola media di Salò quanto era successo in una delle sue classi. Dopo aver letto quanto raccontato nei compiti da numerosi ragazzi, ha deciso di sospendere non solo i tre ragazzi colpevoli della presunta violenza sessuale, ma anche la vittima e l'insegnante, prima di sapere come in realtà si erano svolti i fatti. La voce di quanto accaduto si è poi sparsa nella scuola e un professore ha deciso di far commentare ai ragazzi due terzine del terzo canto dell'Inferno ("Ed elli a me, come persona accorta: 'Qui si convien lasciare ogne sospetto; ogne viltà convien che qui sia morta...'") in un tema dal quale è emersa la verita su quanto avvenuto.
La preside. "Dai temi non era emersa la violenza sessuale, mi sembra d'aver capito che si sia trattato di un gioco al rialzo che è sfociato in quei comportamenti", fa sapere la preside Tullia Roghi. "Ho preso provvedimenti interni, rfra cui la sospensione dell'insegnante. Ma si è anche predisposto un percorso educativo per i ragazzi. L'interrogatorio di garanzia dei due minorenni è stato fissato per il primo aprile. Il loro legale ha chiesto che possano tornare a scuola".
I tre bulli. I tre principali indiziati sarebbero protagonisti anche di episodi di bullismo che spesso sfociavano in veri e propri reati: dal furto dei soldi a quello dei cellulari dei compagni di classe. Per quanto riguarda invece il professore, che dice di non essersi accorto di nulla, gli investigatori hanno informato l'autorità giudiziaria ordinaria affinché valuti l'opportunità di un provvedimento.
Il ministro Gelmini. E di provvedimenti parla anche il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, che definisce l'episodio "di gravità inaudita e inaccettabile", invoca una verifica delle responsabilità e rimarca che, se i fatti dovessero essere accertati, "il ministero è pronto a prendere i dovuti provvedimenti". Gelmini ha telefonato al direttore dell'Ufficio scolastico regionale della Lombardia per acquisire "maggiori informazioni" e ha "immediatamente chiesto un rapporto dettagliato su quanto realmente accaduto".
"Si chiama sogno americano perchè bisogna essere addormentati, per crederci" (George Carlin)