il Pdl e la caccia

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il Pdl e la caccia

Messaggioda dave » gio mar 12, 2009 12:53 am

Da repubblica.it:

Caccia, licenza d'imbalsamare
scontro sulla proposta del Pdl

Nel progetto di legge doppiette ai sedicenni, accesso nei parchi e uso di animali-esca
di ANTONIO CIANCIULLO

UN'AQUILA reale imbalsamata in salotto. Un fucile in mano a un ragazzo di 16 anni, lo stesso a cui non si affida né un volante né una scheda elettorale. Le porte dei parchi aperte alle doppiette. L'uso senza limiti degli zimbelli, civette lasciate appese per le zampe ad agitarsi per ore, in modo da attirare con la loro sofferenza altre prede. È l'Italia della libera caccia, così come dovrebbe uscire dalla controriforma che ieri è arrivata in commissione Ambiente del Senato. Un terremoto che spazza via l'equilibrio faticosamente raggiunto con la legge quadro del 1992 e rischia di inasprire il contenzioso con l'Europa. Per l'Enpa (Ente nazionale protezione animali) è un ritorno al Medioevo.

Per Jane Goodall, una delle più famose etologhe, il segno di una sconfitta culturale: "Per quanto possa sforzarmi, alla mia età non riesco ancora a capire come persone civilizzate possano provare piacere nell'uscire di casa, togliere la vita a creature bellissime e poi appenderne la testa in salotto, per decorazione".
"La notizia della liberalizzazione dell'imbalsamazione l'ha colpita profondamente", racconta la scrittrice Margherita D'Amico - fondatrice della agenzia non governativa "La vita degli altri" che si occupa di trovare punti di incontro tra il mondo degli animali, quello degli uomini e quello dell'ambiente - che ha intervistato Jane Goodall nell'ambito del documentario sulla caccia "A ferro e fuoco" girato "per rompere il silenzio sulla trasformazione dei 700 mila cacciatori in imbalsamatori e sul rischio crescente per chiunque vada in campagna, visto che già l'ultima stagione venatoria è costata 42 morti e 85 feriti".

Il testo appena arrivato a Palazzo Madama è il frutto di una sintesi di varie proposte di legge presentate dalla forze di maggioranza. L'autore della stesura finale, Franco Orsi (Forza Italia), ritiene che le modifiche non restringano l'elenco delle specie tutelate, fatta eccezione per i danni prodotti all'agricoltura e per i rischi "all'incolumità pubblica". Di fatto saranno i sindaci e i prefetti a stabilire di volta in volta se i lupi o gli orsi costituiscono una minaccia da arginare premendo il grilletto.

La nuova legge trova l'opposizione degli ambientalisti, degli agricoltori e persino delle associazioni che raccolgono la maggioranza dei cacciatori (Arcicaccia e Federcaccia). Lipu, Lav e Enpa urlano allo scandalo parlando di "nuovo Medioevo". "Tutte le categorie direttamente coinvolte sono contrarie perché la legge quadro aveva messo fine alla guerra ideologica sulla caccia, ora si rischia di riaprire una lunga stagione di conflitti", nota il senatore del Pd Roberto della Seta. Bocciato dai diretti interessati, il nuovo disegno di legge sarà forse frutto di un sondaggio segreto?

Per scoprirlo Legambiente, Lipu e Wwf hanno commissionato un sondaggio pubblico all'Ipsos. Ecco la sintesi. Il primo dato riguarda l'orientamento generale: il 69 per cento è fortemente contrario alle doppiette, il 21 per cento neutrale, il 10 per cento favorevole. Prolungare il periodo di caccia e aumentare i luoghi in cui si può sparare: 86 per cento contrari. Ridurre le sanzioni per chi uccide specie protette: 86 per cento contrari. Aree private in cui è possibile sparare agli animali: 89 per cento contrari. Doppiette nei parchi: 91 per cento contrari. Autorizzare a sparare agli uccelli migratori: 93 per cento contrari. Rilasciare la licenza di caccia a chi ha 16 anni se accompagnato: 94 per cento contrari. Se la maggioranza anti caccia era prevedibile, la misura del dissenso rispetto alla controriforma risulta particolarmente alta. E un'altra sorpresa arriva quando si analizza l'orientamento politico di chi risponde. In una serie di casi gli elettori di centrodestra sono ancora più contrari alla controriforma di quelli di centrosinistra. Solo il 5 per cento di chi vota per la maggioranza è favorevole ad autorizzare la caccia a specie protette contro un 7 per cento di elettori del centrosinistra. Solo il 3 per cento di chi vota per il Pdl vuole che i cacciatori possano sparare ai migratori contro il 6 per cento di chi vota per l'opposizione. Solo il 5 per cento di chi è schierato con il governo vede con favore l'idea di dare una doppietta a un ragazzo di 16 anni contro il 6 per cento di chi è schierato con l'opposizione.
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Re: il Pdl e la caccia

Messaggioda Fedemone » gio mar 12, 2009 9:29 am

Sono socio Lipu e sono depresso. preferisco leggere sempre meno il giornale per evitare notizie come questa. l'italia è il terzo mondo
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Re: il Pdl e la caccia

Messaggioda enry » gio mar 12, 2009 3:25 pm

Uno schifo assoluto.
Legge da terzo mondo per un paese da terzo mondo.
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Re: il Pdl e la caccia

Messaggioda lovelorn » gio mar 12, 2009 3:44 pm

Vomito.
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Re: il Pdl e la caccia

Messaggioda dave » lun mar 16, 2009 11:50 am

Pare proprio che il Pdl ami molto gli animali...

da Lastampa.it

Truffe e assenza di controlli nel fallimento delle politiche di protezione e vigilanza sui cani abbandonati


FLAVIA AMABILE



Cinque mesi fa era toccato a un bimbo nel beneventano: era stato azzannato dai cani randagi. Allora il sottosegretario con elega alla Salute Francesca Martini aveva parlato di «degrado» e di responsabilità dei sindaci. Cinque mesi dopo nulla sembra cambiato, e un bimbo in più è stato ucciso.

«Se il governo taglia i fondi per la lotta al randagismo è normale che ci si trovi davanti a questi episodi», denuncia Lorenzo Croce, presidente dell’Aidaa, l’Associazione per la difesa degli animali. Già da questo anno infatti i fondi caleranno del 20%, di oltre un milione di euro: dai 4.945.000 euro previsti dalla finanziaria dello scorso anno a 3.819.000 euro con una riduzione complessiva di circa 5 milioni di euro in tre anni. «Già era difficile prima affrontare il problema dei cani randagi, lo sarà ancora di più ora», sostiene Croce.
E nei casi di ferite o morti causate da cani senza padrone non è ancora ben chiaro di chi sia la responsabilità. A volte del comune, altre dell’Asl, a seconda dei casi, a giudicare dalle sentenze dei tribunali ordinari e della Cassazione.

Sono circa 600 mila i cani randagi in base alle cifre del ministero della Salute, cifre ufficiali in una materia che di ufficiale non ha proprio nulla, ed infatti secondo Bruno Mei Tomasi, presidente dell’Anta (Associazione Nazionale per la Tutela degli Animali) sarebbero più del doppio, un milione e mezzo, i cani abbandonati. Solo in circa 150 mila quelli ospitati nei canili rifugio, gli altri sfuggono ad ogni controllo. E i controlli da fare sarebbero molti come stabiliscono le leggi, ma sarebbero 1.650 i comuni italiani fuorilegge che non hanno un canile comunale o una convenzione con un canile consortile o gestito dall’Asl o con un canile rifugio, dove ricoverare i cani abbandonati e randagi. L’80% di questi comuni si trova al Sud.

Nel 2008 sono stati abbandonati 14.000 cani su strade e autostrade di tutta Italia, tra il 21 giugno e il 31 agosto 2008, con un calo del 19% rispetto allo stesso periodo del 2007. È migliorata Milano, dove a parte l’emergenza di ferragosto, si è registrata una diminuzione del 25% rispetto al 2007 (il 48% rispetto al 2006). Vanno bene anche Venezia, Torino, Genova, Parma e Bologna. La maglia nera spetta a pari merito a Sicilia, Puglia, Sardegna e Campania con abbandoni superiori al 30% e aumenti in media del 5% rispetto al 2007.

La maglia nera spetta a Sicilia, Puglia e Lazio anche per la spesa. «Su un miliardo e mezzo di finanziamenti la Puglia da sola ne spende circa il 10%, 150 milioni l’anno. E Sicilia e Lazio poco di meno», spiega Bruno Mei Tomasi. «In Puglia c’è un canile quasi in ogni comune e in ogni canile ci sono dai 3 ai 400 cani. Soltanto Taranto spende 1 milione e 200 mila euro l’anno per la lotta al randagismo. Intorno ai canili c’è un giro di affari e truffe vertiginoso. Da poco sono stati trovati 170 cani randagi in una azienda di Matera che si occupava di servizi sanitari, sequestrata per fallimento. Quando ci si trova di fronte a situazioni simili è lecito pensare che questi cani venissero usati per sostituire gli animali morti nel canile in modo da mantenerne inalterato il numero e quindi i finanziamenti».
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Re: il Pdl e la caccia

Messaggioda ___NKU___ » gio mar 19, 2009 11:10 pm

Da animalista convinto, leggere queste cose mi crea un dolore insopportabile.

Leonardo da Vinci scrisse: "Verrà il giorno che sarà giudicato delitto uccidere un animale come ora uccidere un uomo" e anche: "E' vero che l'uomo è il re degli animali, perchè la sua brutalità supera la loro. Viviamo grazie alla morte di altri. Già in giovane età ho rinnegato l' abitudine di cibarmi di carne."

La brutalità e la ferocia umane non hanno eguali nel mondo animale. Non rispondono a nessun bisogno o legge di sopravvivenza ma sono crudeltà fine a se stesse per puro divertimento.

E poi ci si sorprende se bestie del genere sfogano questa brutalità sui loro simili.

Aggiungo quest'altra citazione che trovo azzeccatissima con quanto detto fino ad ora:
"La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali." - M. K. "Mahatma" Gandhi
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Re: il Pdl e la caccia

Messaggioda dave » mar mag 19, 2009 10:22 am

Le fissazioni ridicole della Lega...

Caccia libera, blitz della Lega
in Aula le norme bocciate
I parlamentari del Carroccio ripropongono a sorpresa la possibilità di sparare ai migratori e il fucile ai sedicenni
di ANTONIO CIANCIULLO

ROMA - Proposta, ritirata dopo una rivolta all'interno della stessa maggioranza, oggi la caccia no limits torna in Aula, per un voto decisivo, grazie agli emendamenti della Lega. Uccidere animali protetti dalle direttive comunitarie sembra proprio una tentazione irresistibile per i parlamentari legati al partito di doppietta selvaggia.

La ragione suggerirebbe di lasciar perdere: i sondaggi dicono che gli italiani sono in una buona parte contrari alla caccia e a maggioranza bulgara contro la caccia no limits; l'Unione europea ci tiene sotto tiro e sfoglia i fascicoli sui procedimenti già pendenti per le infrazioni alle direttive comunitarie sulla protezione degli uccelli migratori; all'interno della maggioranza l'ala contraria al massacro della fauna è consistente e la prospettiva di un calo di consensi preoccupa i vertici del Pdl.

Eppure niente da fare. I talebani della doppietta sono inarrestabili. Inanellate una dietro l'altra, le proposte che negli ultimi mesi si sono accavallate nelle varie proposte di legge configurano un Paese in cui, grazie a un regime di deroghe spinto, si può fare praticamente di tutto. Sparare sui migratori in volo verso i luoghi di riproduzione, troncando così la catena della vita.

Sparare in pieno agosto mentre le campagne sono popolate da chi cerca un po' di tranquillità. Mettere un fucile in mano a un ragazzino di 16 anni a cui non si affida una macchina. Cacciare dopo il tramonto e sulla neve. Creare migrazioni di doppiette che attraversano l'Italia per concentrarsi nelle regioni in cui è disponibile la preda più interessante, facendo saltare il rapporto tra cacciatore e territorio. Liberalizzare l'uso delle civette da appendere a testa in giù (gli zimbelli) in modo che la loro disperazione attiri altri uccelli da abbattere. E se poi qualche cacciatore riesce a mettersi fuori regola violando le poche norme rimaste, niente paura: pene più leggere per tutti. Ora manca solo il timbro del Parlamento.
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Re: il Pdl e la caccia

Messaggioda dave » gio gen 28, 2010 3:17 pm

UNA VERGOGNA IMMONDA! MI FANNO VERAMENTE SCHIFO!

CACCIA
Caccia, dal governo libertà di deroga
L'ira della Prestigiacomo: "Colpo di mano"
Approvato al Senato un emendamento all'articolo 38 del ddl Comunitaria
I Verdi: "Una vergogna internazionale, è licenza di uccidere"


ROMA - La stagione della caccia rimane di cinque mesi ma solo per i mammiferi: il governo dà alle Regioni libertà di deroga per gli uccelli migratori e altre specie. Il Senato ha approvato l'emendamento proposto dal relatore Santini per emendare l'articolo 38 del ddl Comunitaria: prevede che i calendari "possano essere modificati nel solo senso di riduzione del periodo di attività venatoria e devono essere comunque contenuti tra il primo settembre e il 31 gennaio". I termini temporali riguardano le specie di mammiferi di cui è consentita la caccia, restano immutate le disposizioni relative agli ungulati, leggi cinghiali.

Durante l'esame in commissione politiche dell'Unione europea, i senatori hanno introdotto alcune modifiche alla normativa relativa alla caccia dell'avifauna, cancellando i paletti temporali finora in vigore. Per stabilire il calendario della stagione venatoria, viene però specificato nell'emendamento votato in Aula, sarà obbligatorio acquisire il parere preventivo dell'Ispra (Istituto superiore protezione e ricerca ambientale) "ai fini della validazione delle analisi scientifiche e ornitologiche".

"La maggioranza al Senato, votando l'articolo 38 della legge comunitaria, ha detto sì alla caccia senza limiti e senza regole, alla possibilità di sparare alla fauna migratoria anche in agosto, quando i territori di caccia sono pieni di italiani in vacanza, e anche a febbraio quando i migratori fanno ritorno ai luoghi di nidificazione": afferma il senatore Pd Roberto Della Seta.

Sull'Italia pende un pesante contenzioso con l'Unione europea per la violazione delle direttive in materia venatoria: negli anni passati la quantità e la misura delle deroghe è stata tale da configurare, secondo Bruxelles, una violazione netta dello spirito della legge a difesa della fauna e, in particolare, degli uccelli migratori. Il ministro dell'Ambiente Prestigiacomo contesta l'approvazione dell'emendamento: "Avevamo raggiunto un faticoso accordo, questo voto rappresenta un colpo di mano".

In rete intanto si allarga il fronte del no alle doppiette: petizioni, blog, raccolte firme, moltiplicazione di appelli sui social network. Da ieri il blog aperto dal WWF sul proprio sito riceve centinaia di commenti in cui a gran voce si chiede di fermare una legge insensata che estenderebbe la stagione venatoria a dismisura e che gli italiani non vogliono.

Ieri un emendamento presentato dal centrodestra per la cancellazione degli attuali limiti massimi della stagione aveva sollevato le aspre critiche degli ambientalisti e del ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo.

"Il Senato ha approvato la licenza di uccidere. Si tratta di una vergogna internazionale che il centrodestra ha compiuto in cambio di una manciata di voti dei cacciatori - ha commentato il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli - Nei prossimi giorni lanceremo una mobilitazione nazionale ed internazionale per fermare questo vero e proprio sterminio di stato a cui un Parlamento, ostaggio delle lobby delle doppiette, ha dato il via libera".

Sul testo votato a Palazzo Madama c'è stato qualche dissenso anche all'interno della maggioranza. Il senatore del Pdl Franco Orsi ha annunciato che non avrebbe partecipato al voto, il leghista Sandro Mazzatorta ha detto che avrebbe preferito mantenere il testo della Commissione che rinviava a Regioni e Province la definizione dei termini temporali.

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Re: il Pdl e la caccia

Messaggioda The Director » ven gen 29, 2010 8:42 am

dave ha scritto:
il leghista Sandro Mazzatorta ha detto che avrebbe preferito mantenere il testo della Commissione che rinviava a Regioni e Province la definizione dei termini temporali.



Stamani RAINEWS24 titolava che saranno proprio le regioni a dover definire i termini temporali della caccia... O si sbaglia il canale RAI, o questo articolo... Nel caso in cui siano le regioni a dover definire questi termini, prima di gridare vendetta vediamo come esse si muoveranno. Definire quei termini non significa per forza aumentarli: tecnicamente li si può lasciare invariati, o addirittura dimunuirli (ipotesi ardua, ma non impossibile sulla carta).
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