17-11-2011
GNOMONCLAST
"Gather Together"
(Old Europa Cafe)
Time: (69:27)
Rating : 7.5
A distanza di circa un anno dal loro eccellente album di debutto "Tempus Null", gli americani Gnomonclast tornano con un nuovo lavoro di ampio respiro e grande qualità. Rispetto all'esordio diventano meno nitidi i riferimenti di partenza, per lasciare spazio ad uno stile variegato e collettivo garantito dalla presenza di una lista sterminata di ospiti. Il fulcro dei 17 brani è riscontrabile quasi sempre in soluzioni acustiche e arrangiamenti sinfonici campionati, a volte supportati da strumentazione classica (il flauto di Sasha Feline, il violino di J. Morgenstern ed il piano suonato da vari interpreti), a cui si aggiungono partiture vocali di buona fattura melodica ed alcuni inserimenti percussivi di matrice marziale. Rimane indubbiamente forte il legame coi cugini Luftwaffe, evidente sia a livello compositivo ("Machine") che nel modo nervoso di intrecciare gli arpeggi di chitarra acustica ("Black Rainbow", "Gloria"). Le influenze dei padri del genere rimangono evidenti in minima parte, ad esempio nei temi di tromba di "Render Not Worship", di deathinjuniana memoria, ma soprattutto in alcuni passaggi trionfali ("Machine", "We Are The Last") tipici di certi pezzi dei Blood Axis. Il filo conduttore del disco viene comunque interrotto a più riprese, laddove vengono inserite tracce totalmente interpretate dagli ospiti, come "A New Way" basata su un sound roots opera di Sean Reagon dei Cult Of Youth, e l'anomala ballata di piano "Fly", firmata per buona parte da Art Abscons. Nel grande coacervo di suoni rimangono sicuramente impressi diversi momenti: su tutti lo psych-folk con varianti guerresche di "Der Geist Der Freien Felder", i toni bucolico-apocalittici di "Gloria" e la rivisitazione ad opera di Giftstrauch di "Zeit Ist Ein Verraeter", pezzo che apparve nel mini-CD allegato alla limited edition di "Tempus Null". "Gather Together" è un album corale, assemblato sull'esempio di dischi come "Thunder Perfect Mind" dei Current 93 o "Beauty Reaps The Blood Of Solitude" dei Nature And Organisation, in cui le direttive di base vengono date dai membri della band ai tanti interpreti coinvolti nell'opera (oltre ai nomi già citati, vale la pena menzionare almeno Awen, Front Sonore e Stahlfaust), tutti rappresentanti della nuova ondata dell'underground apocalittico. Il risultato è un lavoro titanico, che mantiene le aspettative e che farà sicuramente ben parlare di sé.
Michele Viali
http://www.myspace.com/gnomonclast